tag:blogger.com,1999:blog-7126310726384902762024-03-25T14:58:37.582+01:00Deglutinevolissimevolmentevita, creazioni, esperimenti, pasticci e risate senza glutineProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.comBlogger38125tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-80860961868011037732013-03-29T10:05:00.001+01:002013-03-29T12:15:07.095+01:00Nonne e Olive all'ascolana senza glutine<div style="text-align: left;">
Mia nonna materna, pur avendo abitato sempre a Napoli, era palermitana al 100%.</div>
Da buona siciliana era attaccatissima ad una serie di rituali culinari che onorava mantenendosi sempre in bilico tra il piacere e il sacrificio, per esempio la preparazione delle pastiere pasquali era una specie di tragicommedia che iniziava almeno due settimane prima della Pasqua, perché mia nonna <i>ci aveva il pensiero </i>della fatica che avrebbe dovuto fare.<br />
Pur essendo naturalmente votata al dramma, mia nonna aveva delle inclinazioni davvero particolari: per esempio era un'amante del <i>trash food.</i> Non c'era schifezza o cibo sintetico degli anni '70-'80 che lei non abbia comprato: patatine, merendine, salsette, scatolame... credo che se fosse stata giovane negli anni '90 probabilmente avrebbe sbancato i McDonald e i sushi bar.<br />
Lontana dagli stereotipi della nonnina che fa quotidianamente crostate e biscotti, mia nonna era sensibile all'acquisto di qualsiasi novità si trovasse in negozio. E negli anni settanta, quelli della mia infanzia, di cose nuove ce ne erano a gogo'!<br />
Sono sicura che molti dei coloranti e conservanti in uso a quei tempi oggi si trovano solo come prodotti chimici con una bella <i>capa di morto </i>sopra. Ma allora... allora chi mai badava alle etichette (sicuramente più scarne) o se un gelato ti colorava la bocca di rosso mentre i jeans ti lasciavano le <i>pacche</i> blu per almeno tre giorni?<br />
In quest'ottica di novità comprerecce un giorno mia nonna si ritirò con un prodotto surgelato di ignota composizione: la signora del negozio dei surgelati le aveva venduto queste <i>aulive scolate </i>(letteralmente olive senza salamoia, ah questi falsi amici....) e a stento si capiva che andavano fritte in padella.<br />
Costavano un botto e nella confezione ce ne erano pochissime, forse probabilmente anche questo contribuiva alla loro squisitezza.<br />
Probabilmente le olive all'ascolana surgelate sono state una scoperta di molte tavole italiane negli anni ottanta e quella della mia famiglia non faceva eccezione, avevamo sviluppato una seria dipendenza da oliva ascolana con somma soddisfazione della nonna... <br />
<br />
Io però ero destinata a ben altri incontri...<br />
Quando mi iscrissi all'Università, incontrai quasi subito quella che sarebbe stata la mia compagna di studi per tutto il corso di Laurea. Anche lei aveva una nonna particolarmente prorompente, solo che la sua viveva a Fermo, nelle Marche. La nonna Giorgina, questo era il suo nome, era una vecchina magrissima con una fantastica crocchia di capelli candidi come la neve. Probabilmente il personaggio che potrebbe ricordarmela meglio è <a href="http://www.thefancarpet.com/FilmGalleryPicture.aspx?mg_id=7623&m_id=742" target="_blank">Jessica Tandy </a>in "Pomodori verdi fritti alla fermata del treno". E non solo fisicamente, la nonna Giorgina era una grande narratrice di storie e tutto sommato era molto più moderna di noi.<br />
<br />
<a href="http://www.canarias7.es/blogs/entremesas/tomatesverdes.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://www.canarias7.es/blogs/entremesas/tomatesverdes.jpg" width="425" /></a>Siccome eravamo studiose ma anche piuttosto zingare, (con un forte spirito di adattamento, il pepe della giovinezza e la compagnia adatta, abbiamo passato anni a gironzolare per il centro-sud con la scusa di visitare ambienti naturali per i nostri studi in scienze), è capitato più di una volta che ci mettessimo in macchina il venerdì e andassimo a fare una "passeggiata" fino a Fermo. <br />
Era una scusa per viaggiare, allontanarsi da Napoli, godere della campagna e dei racconti arguti della nonna la quale, anche affrontando argomenti drammatici come la guerra, sapeva sempre come strapparci una risata.<br />
<div style="text-align: justify;">
Ed è stato proprio durante uno di questi week end marchigiani che sono stata ufficialmente battezzata con la crema fritta (delizia a me fino a quel momento sconosciuta) e con l'originale, unica inimitabile </div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: x-large;">oliva ascolana</span></b>!</div>
Compravamo tutto in un negozio che vendeva pasta fresca e, dopo aver mangiato innumerevoli olive in loco, ne portavamo quintalate in terra campana!<br />
Ovviamente le olive ascolane fresche, comprate a Fermo stavano alle olive ascolane della findus come la pizza di Brandi sta alle pizzettine Catarì! Non so se mi spiego!<br />
<br />
<br />
Ora se c'è una cosa che non riesco a trovare (con o senza mutua) sono le olive all'ascolana. Non dico fresche, non dico surgelate ma almeno ... mummificate!<br />
Poco male: accendo i miei poteri sglutinati, setto la determinazione celiaca in <i> mode on</i>...<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b>Olive, sarete presto mie e sarete anche perfettamente gluten free!</b></div>
<br />
Le ricette in rete non sono propriamente di aiuto, sono variegate e diverse tra loro soprattutto per tipo di ingredienti.<br />
Pane o non pane? Chiodo di garofano o non chiodo?<br />
Leggere le informazioni riportate <a href="http://soleinfaccia.blogspot.it/2010/01/come-le-ciliege-una-tira-laltra.html" target="_blank">QUA</a>, mi ha aiutato un po' a capire quali siano gli ingredienti tipici delle olive all'ascolana<span style="font-size: x-large;"><b>.</b></span><br />
<span style="font-size: x-large;"><b>P</b></span>er la ricetta, a grandi linee ho deciso di fidarmi di<a href="http://www.cookaround.com/yabbse1/showthread.php?t=93990" target="_blank"> codesta benefattrice</a>, <b>che si dichiara Ascolana da generazioni</b> e dunque sarà depositaria della Verità olivica! <br />
<br />
... Leggendo leggendo già capisco che le mie olive all'ascolana saranno <i>pezzotte</i>: dove caaaaa....spita la trovo io la varietà OLIVA ASCOLANA TENERA citata nelle ricette?<br />
E le carni prodotte in terra marchigiana?<br />
OK, diciamo che già mi potrò ritenere soddisfatta se riuscirò a fare un omaggio alle famosissime Olive riproducendole con ingredienti simili e senza glutine! <br />
<br />
<br />
Per fare le mie olive all'ascolana senza glutine ho usato questo procedimento:<br />
1 barattolo bello grosso di Olive di Sicilia in salamoia (io Auchan)<br />
300 gr di polpa di manzo tagliata a tocchetti<br />
100 gr di polpa di maiale tagliata a tocchetti<br />
50 gr di petto di pollo tagliato a tocchetti<br />
1 carota<br />
1 cipolla piccola<br />
1 gambo di sedano<br />
due uova<br />
tanto parmigiano grattugiato<br />
farina senza glutine per impanare (io ho usato la biaglut)<br />
pangrattato senza glutine (io ho usato il Nutrifree)<br />
Olio di semi abbondante<br />
Noce moscata (io ho usato quella Cannamela da grattare al momento)<br />
<br />
Ho iniziato con un classico soffritto di carota, cipolla e sedano tritati cui ho aggiunto tutta la carne tagliata a tocchetti. Ho fatto rosolare, sfumare con un po' di vino bianco e poi ho continuato fino a cottura ultimata. Ho fatto raffreddare la carne e poi l'ho tritata nel mixer. Ho aggiustato di sale e ho incorporato il rosso di un uovo, poi il parmigiano e poi un altro rosso d'uovo e una grattugiatina sincera di noce moscata La farcia è diventata come una pasta molto ma molto soda. <br />
Poi arriva il grande momento delle olive!<br />
Le olive si snocciolano tagliando la polpa a spirale, non sono marchigiana ma credo di aver ben capito come procedere. Più semplice a fotografarsi che a dirsi!<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-nq--_6AtOAw/UVVSP2jyZhI/AAAAAAAABC8/Mbo72Sq8pZA/s1600/DSC_8393.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-nq--_6AtOAw/UVVSP2jyZhI/AAAAAAAABC8/Mbo72Sq8pZA/s1600/DSC_8393.jpg" /></a></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-spYhgydiv2g/UVVSZlv2RoI/AAAAAAAABDI/RCSVG6QU6G8/s1600/DSC_8391.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="214" src="http://1.bp.blogspot.com/-spYhgydiv2g/UVVSZlv2RoI/AAAAAAAABDI/RCSVG6QU6G8/s320/DSC_8391.jpg" width="320" /></a>In pratica questo procedimento permette di levare il nocciolo e poter ricomporre perfettamente l'oliva.. qui si vede bene la "spiralizzazione"<br />
<br />
Ripetere il tutto per ogni oliva è un pochino faticoso, però ne vale la pena!<br />
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-ET9ebamsNnI/UVVSZ9HAm4I/AAAAAAAABDM/oVNlV5Xedmg/s1600/DSC_8385.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="http://3.bp.blogspot.com/-ET9ebamsNnI/UVVSZ9HAm4I/AAAAAAAABDM/oVNlV5Xedmg/s640/DSC_8385.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
Riempire le olive, invece, mi è sembrato molto più difficile che tagliarle. Ho cercato di mettere tanta polpa quanto il volume dell'ex nocciolo per non avere un'oliva <i>abboffata</i> o smagrita.<br />
<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-4ZdZdWkbVN4/UVVSFnup8PI/AAAAAAAABC0/RcVdrcGMdww/s1600/DSC_8407.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="321" src="http://4.bp.blogspot.com/-4ZdZdWkbVN4/UVVSFnup8PI/AAAAAAAABC0/RcVdrcGMdww/s640/DSC_8407.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
E infine le ho passate nella farina senza glutine, nell'albume d'uovo sbattuto e poi nel pangrattato senza glutine. Lasciate riposare per un quarto d'ora e fritte in abbondante olio di semi di arachide.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-it23HSQWSBI/UVVSFdHtyII/AAAAAAAABCo/LO7j3F8EAWs/s1600/DSC_8413.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="219" src="http://2.bp.blogspot.com/-it23HSQWSBI/UVVSFdHtyII/AAAAAAAABCo/LO7j3F8EAWs/s640/DSC_8413.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
La fonte da cui ho tratto la ricetta sottolinea più volte che è importantissimo, nella fase di panatura, usare solo l'albume dell'uovo, per preservare l'oliva dalle crepature e per poterla congelare e friggere in seguito. Cosa particolarmente utile, perché con questi quantitativi di farcia (che mi sembravano striminziti) di olive se ne imbottiscono moltissime!<br />
Io ho usato tutto il barattolo (era quello medio-grande) e mi sono avanzate ben cinque grosse "polpette" di ripieno! A questo punto ho congelato non solo le olive <i>superchie</i> ma anche il ripieno avanzato.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-vhiU92cjN9c/UVVRpsVZgFI/AAAAAAAABCk/7jIzC32H2Ro/s1600/DSC_8438.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="http://2.bp.blogspot.com/-vhiU92cjN9c/UVVRpsVZgFI/AAAAAAAABCk/7jIzC32H2Ro/s640/DSC_8438.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
L'anacoreta, dopo aver deglutito numerose drupe farcite, ha sentenziato:<br />
<div style="text-align: center;">
<i><b>"dopo quelle di Ascoli, queste sono le meglio olive ascolane che ho mangiato in vita mia!"</b></i></div>
<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-aaGY3kqv2Ek/UVVRo_wznrI/AAAAAAAABCc/O3EDQd55CuQ/s1600/DSC_8462.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="317" src="http://2.bp.blogspot.com/-aaGY3kqv2Ek/UVVRo_wznrI/AAAAAAAABCc/O3EDQd55CuQ/s400/DSC_8462.jpg" width="400" /></a></div>
Anche io, detto tra noi, mi sono <i>arricreata</i>. <br />
Sarà stato il desiderio represso, sarà stata la buona fonte ricettifera...<br />
come ho fatto a stare senza per così tanto tempo...<br />
E i villi?<br />
Ah, i miei villi non parlano più! hanno le mandibole talmente impegnate a masticare che non possono perdere tempo a blaterare. Erano troppo piccini quando li portavo a spasso per l'Italia e tutte le cose buone che ho mangiato allora gli sono... scivolate addosso! Stanno ancora a recuperare il cibo perduto!<br />
Solo uno, timidamente mi ha chiesto: "<i>Ma un Master ad Ancona? Un dottorato sull'evoluzione della tenerezza delle drupe? Un PRIN sui cicli riproduttivi dell'olivo ascolano? Insomma: nun se po' vede' de annarsene alle Marche?"</i><br />
<br />
E intanto che rifletto su come emigrare al centro Italia,<br />
auguro a tutti una Buona Pasqua!<br />
A presto!<br />
<br />
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<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="344" src="http://www.youtube.com/embed/videoseries?index=23&list=UU0FEe1P3bNk2r4TadxHHvhA" width="425"></iframe><br /></div>
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="color: #cc0000;"><b>Piccolo dizionario napoletano/italiano</b></span></span><br />
<span style="color: #cc0000;"><b><i>Capa di morto</i></b>: il Jolly Roger, il simbolo dei veleni?</span><br />
<span style="color: #cc0000;"><i><b>Pacche</b>: </i>glutei <i><br />
</i></span><br />
<span style="color: #cc0000;"><i><b>Pezzotte</b><i>: in napoletano "una cosa appezzottata" è una cosa che cerca di imitare l'originale ma è solo una brutta copia. La parola si usa anche quando la copia è riuscita non c'è male, in quel caso si usa dire "ho fatto un pezzotto"</i>, "E' un po' pezzotta ma..."</i></span> <br />
<span style="color: #cc0000;"><i><b>Abboffata</b>: </i>troppo piena, troppo gonfia<i><br />
</i></span><br />
<span style="color: #cc0000;"><i><b>Superchie</b>: </i>quelle che avanzano, l'eccesso<i><br />
</i></span><br />
<span style="color: #cc0000;"><i><b>Arricreata</b>: </i>deliziata</span><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-70476134410314430882013-03-17T09:00:00.000+01:002013-03-17T09:04:56.319+01:00TIramisù con le pere e quel tanto che basta di frutti di bosco<i> -Quando vieni? - </i><br />
<i>-Mamma, non lo so, appena ho un minuto libero passo -</i><br />
<i>- Ah, quando passi mi porti un po' di savoiardi <b>tuoi</b>? - </i><br />
<i>-Sì, ricordamelo, quanti te ne servono? - </i><br />
<i>-Due pacchi - </i><br />
<i>-OK, li devo comprare, allora - </i><br />
<i>-E comprali, me li porti domani? -</i><br />
<i>-...-</i><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-_gzOL1IMXwo/UUVt3oYOBAI/AAAAAAAABB8/XwEjV21cns8/s1600/DSC_8381.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="http://4.bp.blogspot.com/-_gzOL1IMXwo/UUVt3oYOBAI/AAAAAAAABB8/XwEjV21cns8/s640/DSC_8381.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Ho comprato due scatole di savoiardi della Shaer e li ho dimenticati sul tavolo.<br />
Nottetempo <a href="http://4.bp.blogspot.com/-BGmzKPpem5g/UTO0MtcktxI/AAAAAAAAA7g/6qL5EDkGbeI/s1600/DSC_6101.jpg" target="_blank">qualcuno</a> ha pensato bene di tentare una degustazione... Non so perché i gatti vadano pazzi per i savoiardi, non è così per gli altri biscotti. Al mattino ho trovato le confezioni tutte graffiate e mordicchiate.<br />
Meno male che il <i>packaging</i> del celiaco è resistente!<br />
Ho <i>apparato </i>i buchi con il nastro adesivo e ho portato le confezioni da mammà dove, candidamente, al cospetto di mia cognata, ho raccontato del perché le scatole fossero ridotte così...<br />
Mia madre, divertita ed incazzata, ha osservato che non si offre agli ospiti del cibo che ha subito un... attentato!<br />
Ho dunque scoperto che mia madre meditava di preparare un dolce completamente <i>gluten free</i> per la festicciola che si sarebbe tenuta in serata e, meravigliata da questa scelta, le prometto un altro paio di confezioni... SANE!<br />
Sì, meravigliata, perché mia madre in cucina (e soprattutto nei dolci) raramente azzarda l'uso di un ingrediente sconosciuto.<br />
<br />
<i>-Assaggiamoli, va'!-</i> propone mia madre.<br />
<br />
I savoiardi della Shaer sembrano più biscottosi di quelli precedentemente comprati e hanno una buona faccia. Mia madre addenta un savoiardo e:<br />
<i>-Mio dio, che schifezza!-</i><br />
<i>-Mamma, ma quando mai -</i> la contraddico io, masticandone un pezzo <i>- sono ottimi - </i><br />
<i>-Ma fammi il piacere! Non lo senti come sono ... allapposi?- </i>(lasciano una fastidiosa patina a rivestire la mucosa della bocca)<i><br /></i><br />
<i>-Ma... veramente io li trovo buoni! E anche Wumpus deve averla pensata così!- </i><br />
<i>- Che brutto retrogusto. Mi meraviglio del tuo gatto. I gatti scelgono sempre bene e invece... -</i><br />
<br />
La convinco a fare due dolci, uno per me con i savoiardi sgraffignati e aglutinici e uno per tutti gli altri, tradizionale e glutinoso.<br />
Perché correre il rischio di fare un dolce che non piaccia?<br />
A me sembrano come quelli normali ma magari ho già subito qualche mutazione e non mi ricordo più che sapore ha un savoiardo vero... Inoltre non soffro di sindromi da discriminazione, anzi, mi fa piacere che si pensi a rendere il mio pasto <i>confortable</i>. Se la soluzione è <b>tutti insieme gluten free </b>appassionatamente o una pietanza solitaria e personalizzata per me è indifferente.<br />
<br />
Alla fine mia madre ha fatto davvero due tiramisù, ha preparato prima quello per me (con i savoiardi <i>gluten free and very well pawed</i>) e poi quello per gli altri, in modo da non contaminare la bagna e le farciture attraverso il contatto con il savoiardo nemico...<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/--3pNrQLswvA/UUVt1q6EiQI/AAAAAAAABBw/rDM9sTXWw3s/s1600/DSC_8332.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="http://1.bp.blogspot.com/--3pNrQLswvA/UUVt1q6EiQI/AAAAAAAABBw/rDM9sTXWw3s/s640/DSC_8332.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Questo tiramisù è davvero gustoso, veloce, facile e di sicuro impatto visivo.<br />
<br />
<br />
Mia madre ricorda di aver letto la ricetta su una rivista... non si sa bene quale, sapete come sono le mamme... (quindi si perdonerà la mancanza di citazione)<br />
E per le proporzioni ha fatto... sapete come sono le mamme? Alcune fanno ad occhio, alcune fanno <i>a capa lloro</i> e anche la mia improvvisa...<br />
<br />
Savoiardi senza glutine<br />
Pere (dolci e succose)<br />
Zucchero<br />
Cointreau<br />
tre Uova (separate in albumi e tuorli)<br />
Mascarpone 250 g<br />
Frutti di bosco<br />
<br />
Tagliare con anticipo le pere a tocchetti, raccogliere il succo e aggiungere abbastanza Cointreau da insaporire. Aggiustare con zucchero quanto basta.<br />
Preparare la crema: montare tre tuorli con lo zucchero (tanto quanto basta a farli diventare spumosi) <br />
e lavorare il composto con una scatola di mascarpone fino ad ottenere una crema soffice.<br />
A parte montare gli albumi a neve fermissima.<br />
Unire i due composti mescolando delicatamente, dall'alto verso il basso per non far smontare gli albumi<br />
<br />
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-Au6aC5iqtic/UUVtz0lkD3I/AAAAAAAABBo/d97lmW5PoOM/s1600/DSC_8379.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="http://4.bp.blogspot.com/-Au6aC5iqtic/UUVtz0lkD3I/AAAAAAAABBo/d97lmW5PoOM/s400/DSC_8379.jpg" width="400" /></a>Bagnare i savoiardi nella bagna di succo di pere, quel tanto che basta a farli impregnare senza farli ammollare (e con i nostri senza glutine ce ne vuole!)<br />
Prendere un vassoio rettangolare, della dimensione adatta alle vostre esigenze (e sulla dimesione del vassoio adattare il numero dei savoiardi)<br />
fare uno strato di savoiardi e coprirlo con la crema. Cospargervi su i pezzetti di pera.<br />
Fare un secondo strato di savoiardi e cospargerli di crema<br />
<br />
Mettere in frigo e far raffreddare bene<br />
Al momento di servire, guarnire il dolce con i frutti di bosco, precedentemente mescolati allo zucchero (quel tanto che basta per dar loro il contrasto dolce-amaro).<br />
La ricetta originale prevedeva una guarnizione alle fragole ma la settimana scorsa le fragole fresche erano ancora acerbe.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-Hyj2hBpjzg0/UUVt3qvlmGI/AAAAAAAABCA/LGT8H2DmrQ4/s1600/DSC_8354.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="http://4.bp.blogspot.com/-Hyj2hBpjzg0/UUVt3qvlmGI/AAAAAAAABCA/LGT8H2DmrQ4/s640/DSC_8354.jpg" width="640" /></a></div>
(Non amo molto il sapore dei frutti di bosco ma li ho trovati così carini da fotografare...) <br />
<br />
E anche noi ne abbiamo mangiato... quel tanto che basta...<br />
Cioè TUTTO!<br />
E i miei villi, frastornati da un indice glicemico alto quanto il K2, hanno assorbito in silenzio e mi hanno dedicato un sorrisetto ebbro!<br />
<br />
<br />
<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-24148387631716300732013-03-13T23:31:00.001+01:002013-03-13T23:31:11.613+01:00La bottega del celiaco (Itinerario celiaco n.1)<h2 style="text-align: center;">
-Giovedì -</h2>
<h2>
La degustazione </h2>
Durante la settimana spesso le giornate scorrono ad una velocità talmente sostenuta che mi sembra di aver appena finito di mettermi il fondotinta ed invece mi sveglio di soprassalto mentre tento di assumere pose sempre più improbabili sul divano.<br />
<br />
Giovedì scorso, però, sono tornata a casa poco dopo le diciassette. Ho trovato l'anacoreta intento a studiare roba informatica e a cucinare minestra di lenticchie, gatti sonnacchiosi e un soggiorno semplicemente da incendiare... e mi sono ricordata che avevo ricevuto un invito per una degustazione in farmacia...<br />
La farmacia dove mi rifornisco adesso è poco lontano da casa. Ho rinunciato a malincuore a frequentare quella nei pressi del Policlinico, ma questa è molto più comoda per le mie esigenze.<br />
<br />
Giusy, l'addetta all'area gluten free, aveva allestito due tavoli, uno con pizzette, piadina rucola-prosciutto-parmigiano, tocchetti di pane-pizza imbottiti di melanzane, peperoni, salsicce e friarielli e un altro allietato dalla presenza di pasticceria mignon molto variegata, piccole graffes e mini krapfen.<br />
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-aWFwxlcJO9A/UTzrqyypcHI/AAAAAAAAA-A/7XVbzPPYV7k/s1600/bottega+locandina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="317" src="http://1.bp.blogspot.com/-aWFwxlcJO9A/UTzrqyypcHI/AAAAAAAAA-A/7XVbzPPYV7k/s400/bottega+locandina.jpg" width="400" /></a>Due simpatici ragazzi illustravano i loro prodotti, invitandoci ad assaggiare un po' di tutto. Che dire... io sono come San Gennaro, non dico mai di no e dopo la prima pizzetta non mi sono fatta certo pregare!.<br />
Enzo e Biagio, questi sono i nomi dei titolari dell'attività, ci spiegano che sarà possibile prenotare i loro prodotti dal lunedì al giovedì in farmacia e passare a ritirare il cibo fresco il venerdì.<br />
<span style="color: #990000;"><b><a href="http://www.bottegadelceliaco.it/index.htm" target="_blank"><span style="color: black;">LA BOTTEGA DEL CELIACO,</span></a> </b></span>questo è il nome del laboratorio, è a Varcaturo, non precisamente <i>addereto 'o vico </i>(dietro l'angolo)<i>...</i> Mentre mastico un tocchetto di pizza alle melanzane (yummmm), i due ragazzi decantano anche i cornetti, la pasta fresca, il pane.<br />
Ecco, ad un celiaco, per quanto organizzato e attivo in cucina, non far sentire mai la parola "<span style="font-size: x-large;"><b><i>PANE</i></b></span>". I miei villi si sono tesi allo spasimo e mi hanno guidato (più o meno come il ratto Rémi guida il giovane cuoco di Ratatuille) verso le graffes...<br />
<b>DE-LI-ZIO-SE</b>!!!!<br />
Spiluccando qua e là, (un pezzo di pizzetta, una zeppolina di San Giuseppe, un krapfen... uno più buono dell'altro!) ho approfittato anche per fare la spesa.<br />
Intanto sono arrivati altri clienti, principalmente donne, che, dopo un primo momento di normalità, si sono avventate sulle guantiere! In una mezz'oretta, celiaci e non celiaci si son spazzolati tutto quello che sarebbe dovuto bastare fino alle venti!<br />
Qualcuno è stata vista allontanarsi persino con una <i>mappatella</i>, termine locale per definire la doggy bag.<br />
Bene. fin qui tutto normale.<br />
<br />
Sabato mattina, in quella dolce fase che è il dormiveglia, vedo nitidamente i villi puntarmi alla tempia l'appendice cecale. Quelli più grossi, con il volto coperto dal passamontagna, mi intimano: o ci porti alla Bottega del celiaco o ti facciamo venire un attacco e ti facciamo andare al Cardarelli!<br />
<br />
<h2 style="text-align: center;">
-Sabato-</h2>
<h2>
il tragitto </h2>
Costernata e oramai consapevole di essre alla mercè di un intestino indipendente e molto determinato, decido di assecondare questi miei villi delinquenti.<br />
E' una giornata di sole strepitosa, andare fino a Varcaturo non sarà difficile, devo solo capire come raggiungere l'indirizzo: via Ripuaria 158. Ho un amore vero verso le carte geografiche e un pessimo rapporto con il navigatore, per questo preferisco studiare l'itinerario prima di avere a che fare con quella voce saccentella che mi butta fuori strada due volte su tre.<br />
"La Bottega del celiaco" ha <a href="https://www.facebook.com/pages/La-Bottega-Del-Celiaco/278611328921772" target="_blank">la pagina <i>feisbuc</i> </a>piena di foto e la mappa con l'ubicazione della bottega: un gioco da ragazzi! Riesco a farmi un'idea di dove andare mentre l'anacoreta dorme...<br />
Perché io devo essere assolutamente convinta nel rispondere "Sì", quando Francesco, allarmato, mi chiederà "Ma ci sai arrivare?"<br />
Perché ci sta pure un'altra cosa: detesto chiedere indicazioni stradali. Ci sono quelli che ti affogano di <i>gira a destra e a sinistra</i> e tu, alla terza svolta hai già smesso di memorizzare. Ci sono quelli che non sanno l'italiano e nemmeno il napoletano, ma parlano dialetti incomprensibili: "<i>Tuorcete comme se tuorce 'a strada"</i> (la strada ha una serie di curve, seguile). Ci sono quelli che invece di rispondere ti osservano fissi, muti, per almeno 180 secondi. Un tempo infinito per trattenersi dal ridere a crepapelle.<br />
Sono le undici. Saluto Francesco, lo rassicuro, vado a fare un paio di servizi in zona e parto.<br />
Perché, direte, il marito non ti accompagna a fare acquisti?<br />
E se lo facesse, che anacoreta sarebbe??<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-rpbSz1WAD30/UTz8jPGA1DI/AAAAAAAAA-Y/I3mDdvBCEao/s1600/mappa+bottega+celiaco.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="308" src="http://4.bp.blogspot.com/-rpbSz1WAD30/UTz8jPGA1DI/AAAAAAAAA-Y/I3mDdvBCEao/s640/mappa+bottega+celiaco.jpg" width="640" /></a></div>
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-W3dtHl5e1QY/UT0THmtZJ4I/AAAAAAAAA-s/l19OvBBXzUs/s1600/DSC_7949.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="http://3.bp.blogspot.com/-W3dtHl5e1QY/UT0THmtZJ4I/AAAAAAAAA-s/l19OvBBXzUs/s320/DSC_7949.jpg" width="320" /></a><br />
<br />
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-rN8gB7evFbU/UT0TIZZW5BI/AAAAAAAAA-0/jVJVqupCyao/s1600/DSC_7951.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="214" src="http://3.bp.blogspot.com/-rN8gB7evFbU/UT0TIZZW5BI/AAAAAAAAA-0/jVJVqupCyao/s320/DSC_7951.jpg" width="320" /></a><br />
Il navigatore mi manda verso Qualiano: no problem, non è l'itinerario che avevo studiato ma è una strada che ho fatto già qualche volta. Mi aspetto che poi mi porti sul "<b><a href="http://books.google.it/books?id=9VH6q0iY9y8C&pg=PA109&lpg=PA109&dq=doppio+senso+strada++degli+americani&source=bl&ots=cQQo-ewY4n&sig=6RZtLb-DbAm3w0_CwWyLoQ2-_wY&hl=it&sa=X&ei=NPdAUbu-D8by4QTe-ICQCQ&ved=0CEcQ6AEwAw#v=onepage&q=doppio%20senso%20strada%20%20degli%20americani&f=false" target="_blank">doppio senso</a>"</b><span id="goog_1269738441"></span><span id="goog_1269738442"></span>... e invece no, il maledetto aggeggio mi porta nelle campagne qualianesi e io mi ritrovo a guidare lungo questa provinciale deserta che si snoda nel nulla... attorno a me piante, pianura, un po' di spazzatura e tante signorine dagli stivaloni alti e il passo dondolante... E chi si ferma per controllare la strada!!!!<br />
Mentre guido, lievemente in tensione, ripasso mentalmente gli insegnamenti di CSI, il numero delle rapine che mi hanno recentemente raccontato e poi sento, in ordine, le parole di mia madre:<br />
<i>"Sei la solita pazza scatenata, prendi, ti avventuri tu sola.... alla fine il fatto che dici pure le bugie è meglio... almeno non sappiamo dove vai e non stiamo in pensiero" </i>(non dico bugie, al limite pecco in omissioni)<br />
e quelle di mio marito:<br />
<i>"Possibile che in mano a te questo navigatore non funziona mai? Possibile che ogni volta che lo usi devi telefonarmi inviperita e devi prendertela con me? Innanzitutto non l'ho programmato io e poi tu non hai fiducia in lui..." </i>(come potrei averne dopo che mi ha quasi fatto finire a mare, una volta?)<br />
Stringo i denti, continuo lungo la strada ed il paesaggio si arricchisce di case. Bene.<br />
Passo sul ponte della tangenziale, un sollievo! La vocetta mi dice di guidare per altri km, ubbidisco.<br />
Praticamente 'sta str...ana apparecchiatura parlante mi fa percorre tutta via Ripuaria e mi porta a quello che secondo lei è il numero 158. E' un bar, con l'ingresso ornato da un nugolo di soldatoni NATO in uniforme mimetica. Gli omoni mi guardano e mi sorridono a cinquantotto denti. Sono un poco preoccupata: scendo o non scendo a chiedere informazioni? Dovrei esserci quasi, anche la mappa su feisbuc indicava un luogo nei pressi della rotonda della domiziana, vicino alla quale mi trovo.<br />
Decido di non interfacciare con i 'mmericani per i motivi di cui sopra e proseguo. Mi ritrovo in pineta e davanti all'entrata del lido "la Varca d'oro"<br />
Torno indietro con un inversione di marcia un po' da ritiro della patente.<br />
Sarebbe sensato orientarsi con i numeri civici, cosa possibile in ogni paese occidentale ma non nei dintorni di Napoli che stanno avanti e sono quasi come Tokyo. <br />
Potrei telefonare alla bottega, ma a questo punto il piacere di trovarla da sola verrebbe meno... non ho fretta, il sole è caldo e l'arietta che entra dai finestrini è dolce...<br />
Ho ripercorso il tratto abitato di via Ripuaria navigando "a vista" (mentre la saccentella continuava a dire <i>gira a sinistra e torna indietro appena possibile </i>con quel suo accento lombardoveneto e l'espressività di un facocero<i> </i>), cercando un palazzetto bianco con ringhiera, scalini e un parrucchiere . <br />
E finalmente ci sono!<br />
<h2>
</h2>
<h2>
La bottega del celiaco!</h2>
<a href="https://fbcdn-sphotos-c-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash4/309230_130757067081483_1889592289_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://fbcdn-sphotos-c-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash4/309230_130757067081483_1889592289_n.jpg" width="400" /></a>La bottega del celiaco è un negozietto piccolo e fresco fresco di apertura. Il bancone, decorato con il logo, è diviso in un lato rustico e un lato pasticceria. Dietro al banco Enzo, uno dei due ragazzi che ho conosciuto in farmacia, serve con gentilezza la signora che sta prima di me.<br />
Mi guarda e dice:<br />
<i>-Salve, ma dove ci siamo visti?-</i><br />
Io gli ricordo che ero alla farmacia Gaudio il giovedì precedente.<br />
<i>-Ah, signora, che piacere vedervi qui!</i> - esclama lui<br />
<i>-Ero molto curiosa di vedere il posto e i vostri prodotti da vicino </i>- dico io -<i> anche perchè dopo sarà più facile ordinarli in farmacia, eventualmente-</i><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://fbcdn-sphotos-g-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash4/426509_162537730570083_1778764354_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://fbcdn-sphotos-g-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash4/426509_162537730570083_1778764354_n.jpg" width="400" /></a></div>
<i>-Ma certo, mo' se aspettate pochi minuti esce il pane caldo caldo e pure qualche dolce, però... -</i> e si apre in un grande sorriso - <i>se venivate domani mattina questa parte qua-</i> e indica il lato pasticceria - <i>era pieno zeppo di dolci! - </i><br />
<b><i>-yummmm-</i></b> esclamo! -<br />
<br />
Enzo continua a chiacchierare amabilmente mentre io osservo: le pizze hanno una bella faccia, così come i panini napoletani e tutti i prodotti salati. Mi porto via una pizzetta salsicce e friarielli e una vaschetta di frittura napoletana formato mignon, surgelata.<br />
<i>-Due minuti di forno tradizionale ed è come se l'aveste fritta voi!-</i><br />
<i>-Ah, non la devo friggere? - </i><br />
<i>-Assolutamente no! Già fritta e surgelata subito. Signo', noi teniamo l'abbattitore, mica viene uguale a quelli che le mettono solo nel freezer</i>...-<br />
<i>-Lo so!-</i><br />
<a href="https://fbcdn-sphotos-f-a.akamaihd.net/hphotos-ak-snc7/600208_162244923932697_1564234983_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://fbcdn-sphotos-f-a.akamaihd.net/hphotos-ak-snc7/600208_162244923932697_1564234983_n.jpg" width="400" /></a><i>-Ecco, surgeliamo pure i cornetti, crema o cioccolato e li teniamo in offerta, tre cornetti a cinque euro-</i><br />
Me li fa vedere e devo dire che i cornetti sono belli grossi e corposi, non sono "nani" come quelli confezionati.<br />
Dalla porta che da' nel laboratorio (decorata con una bella spiga barrata), sbuca l'altro ragazzo con in mano una guantiera piena di pane: belle pagnotte brunite e gonfie, grandette e con una tessitura ruvida già piacevole alla vista.<br />
Del profumo... non ne parliamo proprio! Una poesia!<br />
<i>-Stavate alla farmacia l'altro giorno, eh? </i>- mi dice, io ripeto quello che ho detto ad Enzo<br />
<i>-Ma come mi fa piacere che siete venuta, giusto in tempo per prendervi il pane caldo!-</i><br />
<i><a href="https://fbcdn-sphotos-a-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/28935_155085207982002_460211243_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://fbcdn-sphotos-a-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/28935_155085207982002_460211243_n.jpg" width="300" /></a>-Vedete - </i>aggiunge Enzo indicandomi orgogliosamente le pagnotte <i>- oggi abbiamo fatto un esperimento e abbiamo reso la superficie più ruvida con il mais, però fra poco escono anche i panini classici.-</i><br />
Che dire, pure i panini classici sono proprio invitanti!<br />
<br />
I due ragazzi hanno messo su un posto accogliente, sono garbati e simpatici, sanno vendere la propria merce e sanno anche promuoverla: hanno sia una <a href="https://www.facebook.com/pages/La-Bottega-Del-Celiaco/278611328921772" target="_blank">pagina</a> che un <a href="https://www.facebook.com/labottega.delceliaco.9?fref=pb" target="_blank">profilo</a> facebook attivi, <a href="http://www.bottegadelceliaco.it/index.htm" target="_blank">sito</a> ben fatto e parecchi numeri telefonici da contattare.<br />
Organizzano degustazioni in varie farmacie ed "esportano" prodotti in vari punti vendita. Organizzano anche eventi presso la loro bottega, insomma, investono in pubblicità!<br />
Suggerisco loro di mettere meglio le indicazioni stradali sul sito e di correggere quelle della pagina facebook che indicano un posto parecchio più avanti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-AVkrvOwVkRg/UUDqHjVSZPI/AAAAAAAABBQ/iq0Ht9QDyJg/s1600/graffes+bottega.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="226" src="http://4.bp.blogspot.com/-AVkrvOwVkRg/UUDqHjVSZPI/AAAAAAAABBQ/iq0Ht9QDyJg/s320/graffes+bottega.jpg" width="320" /></a>Vado via con una vaschetta di frittura, una pagnotta, due panini, un cornetto e una delizia al limone, (deliziosa solo a guardarla e della stessa grandezza di un dolce glutinoso): 15 euro. Enzo mi fa scontrino e sconto!<br />
Sto per andare e adocchio le zeppole di San Giuseppe appena sfornate ma mi vergogno di aggiungerne una al conto e penso alla linea... però ne approfitto per chiedere un po' di prezzi.<br />
Dunque: i cornetti e pizzette vengono 2€ e i dolci a grandezza naturale 3. Un euro in più al pezzo di un buon dolce glutinoso di pasticceria. Non male.<br />
Il pane fresco è a 9€ al kg e la rosticceria, se non ricordo male, si aggira sui 19€ al Kg. <br />
Saluto e mi dirigo verso casa: scelgo una strada che conosco, forse più lunga ma più trafficata.<br />
La mia impressione sulla bottega è stata davvero super positiva: i ragazzi sono giovani, gentilissimi, simpatici, entusiasti e pieni di iniziative, il posto è fresco, pulito ed accogliente, l'atmosfera è allegra e confidenziale.<br />
Direte voi: che ce frega dell'atmosfera?<br />
A me un po' me frega: se mi devo mettere in macchina e farmi 20 Km per approdare in un punto vendita squallido o con personale scostumato un po' ci penso...<br />
E vediamo se i prodotti della bottega sono all'altezza delle mie aspettative...<br />
<h2>
</h2>
<h2>
A casa, si mangia!</h2>
Premetto: sono una persona normale dotata di normali capacità degustative e amante di ampia varietà di cibi (tradotto: me magno pure le pietre secche). Le mie sono opinioni personali che possono ovviamente non coincidere con quelle degli altri. <br />
Bene.<br />
La pizza con salsicce e friarielli me la sono <i>magnata </i>appena ritornata a casa.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-F1rp261xrmM/UUDjmL7rhFI/AAAAAAAABBI/P9Mguqo4ZzE/s1600/DSC_7985.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="http://3.bp.blogspot.com/-F1rp261xrmM/UUDjmL7rhFI/AAAAAAAABBI/P9Mguqo4ZzE/s640/DSC_7985.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sebbene io sia dell'opinione che qualunque pizza vada mangiata <b>IMMEDIATAMENTE </b>dopo l'uscita dal forno e che il doppio riscaldamento nuoccia terribilmente alla regina dei piatti napoletani, giuro di aver goduto terribilmente nell'addentare questa pizzetta! La pasta è soffice, l'altezza è alla napoletana (spiacenti, amanti delle pizze-sottiletta, a noi ci piace alta lievitata e ben cotta), gli ingredienti messi sopra sono ottimi. Mannaggia che è piccola, me ne sarei mangiate tre!!!</div>
Poco male, mi riscaldo pure tre pezzi di frittura all'italiana, seguendo le indicazioni di Enzo.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-hdIVJdf5mUI/UUDjk0BZDOI/AAAAAAAABBA/fhM0gmeKAXM/s1600/DSC_7993.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="267" src="http://4.bp.blogspot.com/-hdIVJdf5mUI/UUDjk0BZDOI/AAAAAAAABBA/fhM0gmeKAXM/s400/DSC_7993.jpg" width="400" /></a></div>
Panzarottino, arancino e <i>scagliuozzino </i>(pezzetto di polenta fritta) Ottimi, non c'è che dire! Sembrano usciti dalla mia padella. E questo non per dire che so fare la frittura, ma che gli ingredienti, la qualità del fritto, la mozzarella dell'imbottitura sono come quelli che avrei scelto io.<br />
<b><i>Burp</i></b>. Sono felicemente sazia.<br />
Assaggio pure il pane, mentre lo taglio a fette e lo congelo (Ahimé, non posso fare altrimenti). Devo dire, la mia pagnotta non è perfetta (il "fondo" della pagnotta non è lievitato come la superficie) ma il sapore è eccezionale, il pane è ben cresciuto e pieno di saporitissimi buchi! Salato alla napoletana (quindi...salato!), morbida la mollica e sottile ma piacevolissima la crosticina!<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-ab-QiJkvMRQ/UUDjjc-GfMI/AAAAAAAABA0/CY4GEzCOCJQ/s1600/DSC_8078.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="292" src="http://3.bp.blogspot.com/-ab-QiJkvMRQ/UUDjjc-GfMI/AAAAAAAABA0/CY4GEzCOCJQ/s640/DSC_8078.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
Domenica mattina mi dedico alla parte zuccherosa: inizio facendo colazione con il cornetto. La prima cosa che apprezzo, di questo cornetto cotto e surgelato, è la dimensione (odio questi cibi aglutinici e nani) e la cottura: ben abbronzato e pieno di granellini di zucchero sulla superficie.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-V9xqeBfL8Vk/UUDjiwvzK8I/AAAAAAAABAs/3YkRcVDcF44/s1600/DSC_8120.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="202" src="http://4.bp.blogspot.com/-V9xqeBfL8Vk/UUDjiwvzK8I/AAAAAAAABAs/3YkRcVDcF44/s400/DSC_8120.jpg" width="400" /></a>Mi lascia invece un poco delusa la consistenza, tropo compatta: Qui a Napoli ci sono due scuole di pensiero sui cornetti: quella "panosa" e quella "sfogliosa". Io ho una mia opinione precisa sul cornetto e lo preferisco ibrido (quasi impossibile da realizzare): giri di sfoglia sfogliati ma doppi, ripieno di crema ed amarena, untuosità pari allo zero, non troppo friabile, che poi ti ritrovi scaglie di cornetto anche nei calzini e non troppo panoso che se non ti bevi un litro di cappuccino ti <i>annozzi</i> (ti si ferma il boccone a metà esofago).<br />
Dopo pranzo è stata la volta dell'ultima vittima, la delizia al limone e qui...<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Spettacolo!<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-yl9HkKhX50Y/UUDjjSQ3KxI/AAAAAAAABA4/QkyF0LS7bAk/s1600/DSC_8186.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://2.bp.blogspot.com/-yl9HkKhX50Y/UUDjjSQ3KxI/AAAAAAAABA4/QkyF0LS7bAk/s640/DSC_8186.jpg" width="428" /></a></div>
Grande la panna e la crema al limone.<br />
Impegnativa ma interessantissima la fettina di limone. <br />
perfetto il corpo del dolce.<br />
<br />
I miei villi, che oramai si stanno tramutando in piccole salsicce avide di alimenti, consigliano assolutamente ai loro amici campani una visitina alla bottega del celiaco.<br />
Io, che non avevo progettato affatto di buttar giù questa specie di recensione (e nemmeno questo numero sconsiderato di calorie!!! :-D ) spero di non aver urtato la sensibilità dei titolari della Bottega fotografando e parlando dei loro squisiti prodotti.<br />
A proposito, le foto con la scritta "<i>deglutinevolissimevolmente</i>" sono le mie, le altre sono linkate dalla pagina facebook della bottega. <br />
Quasi quasi, appena tempo e denaro me lo permetteranno, potrei anche pensare di afferrare la macchina fotografica e il block notes, mettermi gli scarponcini e fare l'inviata speciale dei miei villi...<br />
Se qualcuno fonda "Il corriere del celiaco", "L'eco del tenue" o "Il resto dell'aglutinino" voglio fare il capo redattore!<br />
<br />
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. <br />
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<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-5328778388477512672013-03-05T22:51:00.003+01:002013-03-05T22:52:54.763+01:00La città della Scienza, oggi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8i78GaG3X-yRqx1VhBwFTYw5riwnanH8XQZCc4lIDYsj42zsn71OKTU8tZgbRta4Q1J7rY7EHki4CnkVmR8MOBB8j1M48_KBxGIo9PiVtvOgf19y811pfovTbqnKU7K94ns-kjMznrB_X/s1600/540893_10200844850023470_1373715230_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8i78GaG3X-yRqx1VhBwFTYw5riwnanH8XQZCc4lIDYsj42zsn71OKTU8tZgbRta4Q1J7rY7EHki4CnkVmR8MOBB8j1M48_KBxGIo9PiVtvOgf19y811pfovTbqnKU7K94ns-kjMznrB_X/s640/540893_10200844850023470_1373715230_n.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
<span class="userContent">In un prossimo futuro ci verrà forse detto<br /> che è stata colpa della criminalità organizzata<br /> o degli speculatori edilizi<br /> o che i capannoni non erano a norma<br /> Certe cose succedono se non ci sono i soldi </span><br />
<span class="userContent">per pagare il giusto numero di guardiani<br /> per impiegare i materiali più adatti alle grandi opere<br /> per condurre la manutenzione più scrupolosa<br /> per mantenere la più alta efficienza degli impianti.<br /> </span><br />
<span class="userContent">Certe cose succedono per poter ricostruire</span><br />
<span class="userContent"><br /><span class="text_exposed_show"> Certe cose succedono sempre<br /> quando non si investe in cultura...<br /> Perché i tempi sono durissimi<br /> e la cultura non si mangia<br /> (Qualcuno tempo fa ce lo ha ricordato con disprezzo)<br /> Ma oggi abbiamo imparato<br /> che la cultura si può bruciare</span></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGlHVLnjWWgeuIZrgLF-oCy9YNw4F1CzGq78mAjmjt1NbsYsYCZKszhEQ8jPob8cdcB7kFps37CaecSZyTtBXEBNWPIiPe8mLtS67VLQD0fJayelEX6v2iT3CbU57h_iZS2zkCO0885S3Q/s1600/Futuro+remoto_L.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="346" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGlHVLnjWWgeuIZrgLF-oCy9YNw4F1CzGq78mAjmjt1NbsYsYCZKszhEQ8jPob8cdcB7kFps37CaecSZyTtBXEBNWPIiPe8mLtS67VLQD0fJayelEX6v2iT3CbU57h_iZS2zkCO0885S3Q/s640/Futuro+remoto_L.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
<span class="userContent"><span class="text_exposed_show">La notte tra il 4 ed il 5 marzo 2013 un incendio ha distrutto la Città della Scienza, polo museale, didattico e scientifico della città di Napoli, simbolo della rinascita dell'ex area industriale di Bagnoli.</span></span><br />
<span class="userContent"><span class="text_exposed_show">Secondo le agenzie che si sono susseguite in queste ore La Città della Scienza era tra i muesi interattivi più all'avanguardia in Europa.</span></span><br />
<span class="userContent"><span class="text_exposed_show">In questi ultimi anni abbiamo visto l'incuria far crollare le rovine di Pompei,</span></span><br />
<span class="userContent"><span class="text_exposed_show">l'ingordigia inghiottire i tesori dei Gerolamini</span></span><br />
<span class="userContent"><span class="text_exposed_show">il veleno invadere il nostro terreno.</span></span><br />
<span class="userContent"><span class="text_exposed_show">Oggi si inceneriscono progetti e prospettive.</span></span><br />
<span class="userContent"><span class="text_exposed_show">Basta</span></span><br />
<br />
<span class="userContent"><span class="text_exposed_show"> (Foto tratte dall'agenzia Ansa e dalla rete)</span></span><br />
<span class="userContent"><span class="text_exposed_show"> </span></span><br />
<br />
<br />
<span class="userContent"><span class="text_exposed_show"><br /></span></span>ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-75467235232343753612013-03-03T21:53:00.001+01:002013-03-03T22:29:30.299+01:00Fettuccine alla papalina<a href="http://4.bp.blogspot.com/-BGmzKPpem5g/UTO0MtcktxI/AAAAAAAAA7g/6qL5EDkGbeI/s1600/DSC_6101.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://4.bp.blogspot.com/-BGmzKPpem5g/UTO0MtcktxI/AAAAAAAAA7g/6qL5EDkGbeI/s640/DSC_6101.jpg" width="412" /></a>Oggi è il tre marzo e qui in <i>Maran of Naples</i> c'è un'arietta friccicarella e marzolina. <br />
In questi giorni il mio Wumpus, la dolce mascotte grigia, compie un anno ed è diventato un bellissimo, cattivissimo, intelligentissimo micione grigio scuro con sottopelo bianco.<br />
In questi giorni compie un anno anche la mia sglutinizzazione ed è un anno che non mangio un cornetto o una pizza!<br />
Ma l'anacoreta... L'anacoreta stamattina si è svegliato con il cuore rivolto alla Capitale e ha deciso di celebrare la strana situazione del Vaticano!<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-C-jx5uTey4I/UTOvzeD8aaI/AAAAAAAAA68/glX2wSWk5yM/s1600/DSC_7933.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="427" src="http://4.bp.blogspot.com/-C-jx5uTey4I/UTOvzeD8aaI/AAAAAAAAA68/glX2wSWk5yM/s640/DSC_7933.jpg" width="640" /></a></div>
Sarà che Francesco è un uomo di spettacolo, sarà che questo improvviso clima primaverile mette allegria ma la nostra cucina si è improvvisamente tramutata in "<b>Da Checco er carrettiere de Trastevere</b>". Pure il gatto Tertullio (che con questo nome è calzatissimo nella parte) si è stravaccato sulla scheda audio come se fosse su una rovina dei fori imperiali.<br />
(Per chi non ci frequenta dal vivo, è bene specificare che in cucina abbiamo sia la scheda sia altri strumenti che, oltre a produrre musica, sono anche adorati e caldi giacigli dei nostri coinquilini felini)<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;"></span></b></div>
<br />
La ricetta delle fettuccine alla papalina l'ha trovata lui, quindi non saprei bene cosa citare, <br />
L'anacoreta, calatosi completamente in panni romaneschi, ammette che <i>"forze ce vorebbe er prociutto crudo"</i> ma noi in casa abbiamo solo un bel mezzo culatello avellinese e che <i>"du' funghetti trifolati nun hanno mai fatto male a nessuno"</i><br />
Per un attimo lo vedo saltare da Verdone a Sordi, immaginavo scegliesse di essere un Manfredi/Pasquino ma evidentemente un marito non si conosce mai abbastanza e una frase mi toglie ogni dubbio:<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"> <b>"Padreee!!!! Te sento e nun te sento!"</b> </span></div>
<br />
<b><span style="font-size: large;"></span></b>
Con "Aniene" al comando dei fornelli e il "Sabato italiano" di Sergio Caputo in sottofondo non mi restava che partecipare al reperimento degli ingredienti e alla loro disposizione sul piano di lavoro. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-WqoAi_2_ue8/UTOv0Iarj1I/AAAAAAAAA7Y/fqcNf5QjfUM/s1600/DSC_7919.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="427" src="http://2.bp.blogspot.com/-WqoAi_2_ue8/UTOv0Iarj1I/AAAAAAAAA7Y/fqcNf5QjfUM/s640/DSC_7919.jpg" width="640" /></a></div>
Dal freezer ho preso:<br />
<ul>
<li>170 g di piselli surgelati</li>
<li>una grossa manciata di funghi misti</li>
</ul>
dal frigo:<br />
<ul>
<li>una busta di panna</li>
<li>un uovo intero e due tuorli</li>
<li>mezza cipolla</li>
<li>una noce di burro </li>
<li>il culatello, dal quale ho tagliato una bella fetta spessa.</li>
</ul>
e dalla dispensa le fettuccine, glutinose per lui,. aglutiniche per lei.<br />
<br />
Francesco, brandendo un pericolosissimo coltello di ceramica, cambia la colonna sonora e taglia il culatello a dadini, in una padella trifola la manciata di funghetti e in un'altra cuoce i piselli con la noce di burro, le cipolle e il culatello a ritmo del principe, che dico, dell'imperatore assoluto del cantautorato romano!<br />
"Sotto il segno dei pesci", che disco! Forse non lo sentivo dai tempi delle prime festicciole delle medie e stamattina ci sta davvero bene.<br />
Mentre Francesco sistema le due pentole per le fettuccine, io sbatto le uova col parmigiano e con la panna al tempo di "Bomba o non bomba". Eh sì, una pentola per fettuccine glutinose per il novello Aniene e una per le mie sglutinate (Stavolta ho provato la pasta Bioalimenta che mi è piaciuta molto)<br />
<br />
Venditti ci accompagna con<br />
<div style="text-align: center;">
<b>"Sono le setteeeee e tu devi andare a scuolaaaaaaaa", </b></div>
L'anacoreta/Aniene ed io saltiamo fettuccine seguendo un complicato rituale di scolatura pasta con scostamento temporale controllato e distribuzione condimenti con sequenza agluten/gluten che potremmo applicarci una spiga barrata in fronte, tanto siamo precisi!<br />
Due colapasta e due serie di attrezzini, forme diverse, acciaio per lui e colorati per me, che io sono celiaca e distratta e lui è glutinofago ma un po' talpa.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><b>"Sono stato sceso sulla tera in mezzo ai mortali per riparare i primi e trionfare 'ste fettucine" </b></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-sPa6zTOopHc/UTOv0cDtbFI/AAAAAAAAA7M/ZGUAqqEQOww/s1600/DSC_7909.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="http://4.bp.blogspot.com/-sPa6zTOopHc/UTOv0cDtbFI/AAAAAAAAA7M/ZGUAqqEQOww/s640/DSC_7909.jpg" width="640" /></a></div>
Aho', pranzare con Aniene non è cosa di tutti i giorni!<br />
Tra una fettuccina e l'altra mi confessa che non è nemmeno sicuro dei piselli, che sulla ricetta di giallo zafferano non c'erano e in altre sì<br />
"<i>France' </i>- gli chiedo - <i>ma allora so' papaline o no queste fettucine?</i>"<br />
(Papaline o non son buone sì!) <br />
"<i>E chenneso'? </i>- (Aniene, esci da questo corpo!!!!) - P<i>er me so' papaline sì! Ma è un papalino - maranizzato!</i>"<br />
"<i>France', a questo punto fotografo gli avanzi e lascio testimonianza scritta della mattinata... mica ti da' fastidio?</i>"<br />
"<i>Ma che fastidio e fastidio!</i>"<br />
Smack! Pciù - evidenti manifestazioni di gratitudine -<i> "Sono sicura che ad altri potrebbe dare fastidio..."</i><br />
"<i>Ma io so' io e 'l'altri non so un ...</i>"<br />
<br />
<br />
<br />
<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-80064913662888220612013-03-02T14:59:00.000+01:002013-03-02T15:25:11.357+01:00Riso nero<br />
<div style="text-align: center;">
<i><span style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">Riso nero,</span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">dopo la lasagna avremo il riso nero...</span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Dovete sapere che un gruppetto dei miei villi prende lezioni di canto e si è premurato di intonarmi questo motivetto di qualche anno fa. Inoltre il Prof. Villchowsky, Maestro del coro, ci ha tenuto a farmi sapere che i villi canterini, per quanto avessero avuto un'adolescenza e una giovinezza travagliata, non si erano fatti mancare la buona musica.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="http://www.youtube.com/embed/Xh0O2Ah-qO4" width="480"></iframe><br />
<br />
Non voglio sembrare poco <i>politically correc</i>t dicendo che i Pitura Freska non siano buona musica - oggi non si usa più parlare male degli artisti - e poi ho sempre amato i musicanti surreali e demenziali.<br />
Però mi piacerebbe far sapere a questi ragazzini arroccati nel tenue che la buona musica forse è un'altra...<br />
<br />
Da quando sono a dieta senza glutine ho cucinato <i>mooooolto</i> più di quanto non facessi prima. Io, anzi noi, ci siamo sempre dedicati alla cucina: in questa casa non ha mai fatto ingresso roba che salta in padella o brodi zupposi e da tempo non si vedono bastoncini, spinacine, giravoltine, cordon bleu ecc ecc...<br />
Poi il fatto che abitiamo una cucina-studio la dice lunga...<br />
<br />
Si finisce per cucinare di più perché le cose già pronte e sglutinose non tanto mi piacciono e poi c'è il piacere di preparare, di mettere in tavola, di rallegrare pasti che potrebbero scivolare pericolosamente nello squallore e nella monotonia... Perchè, parliamoci chiaro, questa faccenda della celiachia è piuttosto rompente: poiché comprare cibo sglutinato può diventare un affare di stato, piano piano si finisce per mangiare sempre le stesse cose... <br />
Diciamo che un po' tutti noi tendiamo a mangiare sempre la solita minestra... ma se lo fai per fretta, per pigrizia, per dieta o per ripicca allora va tutto bene, se lo fai perché sei celiaco corri il rischio di sentirti frustrato.<br />
E qui non vogliamo correre nessun rischio, per cui via alla preparazione di cose un po' diverse dal solito! <br />
Proprio in quest'ottica tempo fa comprai una confezione di riso Venere. Il fatto che fosse nero mi intrigava e mi faceva immaginare ricette da Masterchef.<br />
L'ultima volta (nell'era glutinosa) che avevo comprato cibo scuro - dei tortelloni al nero di seppia ripieni di gamberetti - mio marito si era ammutinato e aveva preferito cenare con un pezzo di formaggio. I tortelloni erano pessimi ma io, pur di mantenere il punto, me li mangiai tutti lo stesso!<br />
Quindi un po' per riscatto e un po' per una buona sensazione, riponevo grandi speranze nel riso Venere.<br />
In seguito alle pressanti richieste dei villi (che devono aver sbirciato nella dispensa), domenica scorsa mi sono messa a cercare una ricetta che fosse veloce e fattibile. Non avevamo voglia di cose marine ma in casa avevo zucca e salsiccia per cui <a href="http://saporiesaporifantasie.blogspot.it/2013/01/lunedi-da-maiale-riso-venere-zucca-e.html" target="_blank">questa ricetta qua, da Cardamomo e Co.,</a> mi è sembrata facile, veloce, realizzabile ed appetitosa.<br />
<ul>
<li>Ho scongelato due salsicce del mio fido macellaio di Serino(AV) che non introduce farine nel suo laboratorio di macellazione/insaccatura</li>
<li>ho tagliato a rondelle sottili sottili due cipolle e mezzo</li>
<li>ho tagliato a dadini una bella fetta di zucca matura. Quanta? Sinceramente non ne ho idea, ma sarà stata doppia 3-4 dita.</li>
<li>Ho soffritto metà dose di cipolla con un filo d'olio e mezzo peperoncino, poi ci ho tuffato la zucca e l'ho cotta fino al disfacimento. L'ho salata, ho aspettato che si raffreddasse e l'ho frullata, proprio come descritto nella ricetta originale.</li>
<li>Con l'altra mezza dose di cipolla ho saltato le due salsicce preventivamente private del budello.</li>
</ul>
FInalmente ho preso la confezione di riso Venere (Gallo) dalla dispensa e, un po' perché sono sempre curiosa, un po' perché leggere le etichette sta diventando una routine, ho inforcato gli occhiali e ho inziato a leggere...<br />
<b><span style="font-size: x-large;">ORRORE:</span></b> al lato della confezione chiaramente c'è scritto:<br />
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: center;">
<i><b>Prodotto in uno stabilimento che utilizza anche cereali contenenti glutine, soia e loro derivati.</b></i></div>
</blockquote>
Ora io sono neofita e ancora abbastanza ignorante in materia ma mi ero fatta l'idea che i cereali sicuri fossero <b>SEMPRE</b> sicuri...<br />
Cioé: è la prima volta che mi viene in mente di leggermi l'etichetta del riso...<br />
Bisogna leggere sempre le etichette del riso o questo è diverso da quelli canonici?<br />
Sono stata io ad essere avventata e a non leggere l'etichetta durante l'acquisto?<br />
Insomma, io non so più se vado a fare la spesa o alla Biblioteca Nazionale, se varco le porte del supermercato senza gli occhiali per leggere da vicino son fottuta!<br />
In genere cerco di fare i compiti a casa e di dirigermi verso gli acquisti con una nota spesa dettagliata tipo:<br />
<ul>
<li>Maionese - "elenco di molte marche aglutiniche presenti in prontuario" </li>
<li>Grana padano - OK (compra qualsiasi tipologia, è OK)</li>
<li>Penne e rigatoni F (sono per francesco, va bene di tutto)</li>
</ul>
<br />
Che fare?<br />
Ho riflettuto un po' e poi ho deciso di mangiarlo, previo accurato prelavaggio prima della bollitura.<br />
Ho pensato: ma se il riso o le parti della confezione sono entrate in contatto con altri cereali, il riso non le avrà assorbite e con l'acqua le allontanerò... Ecco, non voglio pubblicizzare positivamente un comportamento rischioso ma vorrei sottolineare che per un celiaco alle prime armi il livello di attenzione deve essere sempre alto anche con alimenti sicuri ma non convenzionali...<br />
Insomma, ho sciacquato ben bene questo riso e poi l'ho lessato.<br />
<a href="http://www.napolidavivere.it/wp-content/uploads/2012/08/Edenlandia-foto-1965-4.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="248" src="http://www.napolidavivere.it/wp-content/uploads/2012/08/Edenlandia-foto-1965-4.jpg" width="400" /></a>A contatto con l'acqua calda ha sprigionato un odore di ... <span style="font-size: large;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><b>Edenlandia</b></span></span>!!! Il parco giochi più grande e famoso della nostra infanzia e giovinezza partenopea, dove regnava un'odore unico, di graffe fritta mista a pop corn salati...<br />
(ho pescato davvero una foto d'epoca!)<br />
Sarei stata ore ed ore proustianamente davanti a quella pentola e in effetti ci sono stata 40 minuti, visto che<br />
<div style="text-align: center;">
'<i>sto riso nero non se coce maje</i> </div>
ed è rimasto comunque molto, molto al dente.<br />
L'ho scolato e ripassato con un cubetto di burro e poi ho cercato di fare una cupoletta da adagiare su un laghetto di zucca sistemata sul fondo del piatto...<br />
<br />
Ahimè, Masterchef non fa per me... Sentivo lo spatascio dietro l'angolo e prima di ritrovarmi schizzi di mousse di zucca ovunque, ho deciso di ridimensionare la presentazione... :-)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-pW4Qs6_TpVU/UTHyMaBETgI/AAAAAAAAA6k/luk9fsIfC_A/s1600/DSC_7791.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="http://2.bp.blogspot.com/-pW4Qs6_TpVU/UTHyMaBETgI/AAAAAAAAA6k/luk9fsIfC_A/s640/DSC_7791.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Adesso io e l'Anacoreta lo dobbiamo confessare: a noi il riso Venere non ci ha fatto saltare dalla sedia. Almeno, per come sono riuscita a cucinarlo io:<br />
<br />
<ol>
<li>l'impatto "nero" nel piatto ha una sua rilevanza, a me è piaciuto, a Francesco molto di meno</li>
<li>i colori erano molto interessanti: questo violaceo scuro del riso con l'arancione della zucca e il lucido dei pezzetti di salsiccia... contrasto carino, non c'è che dire </li>
<li>io mi aspettavo un sapore pari all'odore sprigionato durante la cottura, invece questo sapore non l'ho notato e la cosa mi ha deluso un po'.</li>
<li>l'Anacoreta ha trovato i chicchi troppo "sciolti" tra loro e poco saporiti.</li>
<li>a me invece è piaciuta proprio questa tendenza dei chicchi a rimanere molto separati e molto al dente.</li>
<li>"<i>Forse è più adatto a sposarsi con crostacei e molluschi </i>- ha detto l'Anacoreta - quando <i>LO MANGERAI DI NUOVO MI FARAI SAPERE!</i>" (il marito mi ha lanciato un messaggio neanche troppo subliminale: mai più riso Venere nel mio piatto)</li>
<li>Alla fine concenderò al riso Venere un'altra prova, massimo due: considerandone il costo, la contaminazione, il poco entusiasmo verso il sapore mi chiedo: perché insistere? Riprovo perché magari qui ho sbagliato quacosa ed un esperimento va ripetuto almeno tre volte...</li>
</ol>
<br />
Il connubio riso, salsiccia e zucca è interessantissimo e l'Anacoreta lo vede molto più appropriato ad un riso bianco senza tante velleità esotiche.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-jNQf_GZSOgg/UTHyMaQcO9I/AAAAAAAAA6s/1DJLdvBKjqc/s1600/DSC_7786.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="427" src="http://4.bp.blogspot.com/-jNQf_GZSOgg/UTHyMaQcO9I/AAAAAAAAA6s/1DJLdvBKjqc/s640/DSC_7786.jpg" width="640" /></a></div>
Da fotografare invece è stato molto divertente e pure di effetto, oramai sfogo la mia voglia di macro sugli alimenti e non più sui fiori, chi me lo doveva dire che in vecchiaia avrei iniziato a pensare alle foto <i>indoor</i> piuttosto che andarmene in giro per viottoli campestri?<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/--qx8ifKODb0/UTHyMe_9a-I/AAAAAAAAA6o/eolgRjff76M/s1600/DSC_7840.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="http://1.bp.blogspot.com/--qx8ifKODb0/UTHyMe_9a-I/AAAAAAAAA6o/eolgRjff76M/s320/DSC_7840.jpg" width="320" /></a></div>
Sono rimasta sì un po' delusa dal riso Venere ma non tantissimo: me lo sono portato anche al lavoro per pranzare il giorno dopo e l'ho "<i>acconciato</i>" in questa formina. <br />
Il riso Venere del giorno dopo è tale e quale a quello del giorno prima ma non vi illudete: al laboratorio non è mai arrivato con questo aspetto grazioso, mi si è capovolto il contenitore e la zucca mi si è spiaccicata tutta sul coperchio...<br />
(un giorno racconterò della mia passione per le schiscette e le mie avventure con i pranzi fuori casa) <br />
<br />
I villi, dal canto loro, sono rimasti soddisfattissimi e hanno passato la maggior parte della domenica pomeriggio a fronteggiare il pericarpo scuro del Venere. Si sono <i>spuzzuliati</i> gli antociani e hanno pure fatto il ruttino per il quantitativo di ferro, magnesio e selenio. Glutine non ne hanno notato, il maestro Villchowsky a transito avvenuto ha fatto intonare una marcetta e ha passato lo spartito al Maestro Colonovi č la cui orchestra di legni e ottoni è rimasta provvidenzialmente in silenzio...<br />
<br />
<br />
<br />
<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-33867254011448272262013-02-21T12:07:00.001+01:002013-02-23T21:35:00.549+01:00Tortillas de maìz caseras <div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
San Antonio, Texas, decima città degli Stati Uniti a 200 km dalla frontiera messicana, è un posto che con l'idea dell'America di sex and the City non ci azzecca proprio niente. </div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-RtCc2zeeNPc/UQ5gUCC615I/AAAAAAAAA4M/zSeeH1RN0Qs/s1600/PICT0005.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="440" src="http://1.bp.blogspot.com/-RtCc2zeeNPc/UQ5gUCC615I/AAAAAAAAA4M/zSeeH1RN0Qs/s640/PICT0005.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Quando vi approdai, esattamente diciassette anni fa, portavo nella mia valigia da emigrante una moka, due pacchetti di caffé e due pezzi di Parmigiano Reggiano sottovuoto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ora non vorrei sembrare mia nonna, ma diciassette anni fa le cose erano davvero diverse: le informazioni non viaggiavano così copiosamente e velocemente sull'internet, la casella di email si otteneva in abbonamento (qualcuno si ricorda le xxx@mbox.vol.it?) ed eravamo in balia dei fax. I cellulari GSM erano neonati e sms, voip e banda larga erano impensabili. Si usava il telefono pubblico e i numeri si cercavano sugli elenchi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il cibo degli Stati Uniti, a quei tempi, era circondato da un alone di leggende
metropolitane e informazioni tendenziose, tipo l'amica che giura di
essere sopravvissuta mangiando per 15 giorni solo burro di noccioline o
ristoranti che mettono la pasta ad ammollare in acqua il giorno prima di
servirla. </div>
<div style="text-align: justify;">
Con le mie scorte in valigia mi assicuravo una tazza di caffè e un sapore assolutamente italiano per tutto il tempo necessario all'organizzazione iniziale. </div>
<div style="text-align: justify;">
Già, una tazzina di caffé... non avevo portato con me le tazzine, ma questa è un'altra storia...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
San Antonio non somiglia alle grandi città dei film, non sta nel deserto o tra i canyon tipo Ombre Rosse, intorno non ci sono distese di campi o case coloniali come in Via col vento. Non ha un downtown futuristico alla Seattle e non ci sono pozzi di petrolio a perdita d'occhio o mandrie di vacche e cavalli selvaggi che galoppano come nella serie televisiva "Dallas". In ultimo, il suo skyline non ha niente a che vedere con quello mozzafiato di New York (qualche grattacielo e la Tower of Americans che è tutta un programma)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Però ci sono i messicani.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A San Antonio i messicani vivono da generazioni (mancano invece gli italiani e gli afroamericani) e del loro contributo è colorata tutta la città.</div>
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<br /></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-7P51ZL6-rVg/UQ5gUI6pUrI/AAAAAAAAA4I/sDr5FmNaEQ4/s1600/PICT0015.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="266" src="http://1.bp.blogspot.com/-7P51ZL6-rVg/UQ5gUI6pUrI/AAAAAAAAA4I/sDr5FmNaEQ4/s400/PICT0015.jpg" width="400" /></a></div>
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L'aspetto del downtown è caratteristico, con le sponde del San Antonio river che pullulano di localini dove si mangia, si beve e si suona dal vivo. Tali sponde in primavera/estate pullulano anche di mandrie di scarfaggi. E se uso il termine "<b>mandrie</b>" è per dare un'idea della dimensione degli <i>scarrafoni</i>... Nonostante gli insettacci, i "<i>Sanantoniesi</i>" sono convinti che la loro città sia la Venezia degli States... (shhh, sarebbe inutile dire che sono in errore, sono troppo razionali e lievemente tonti per capire dove sia la differenza tra un fiume con le sponde abitate e Venezia)</div>
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<br /></div>
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Ci sono due cose che a San Antonio hanno perso la loro identità primigenia: la lingua e la cucina.</div>
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Entrambe hanno lo stesso nome: Tex Mex.</div>
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Sul dialetto, incomprensibile come solo un mix di termini spagnoli e inglesi (pronunciati alla texana) può essere, eviterei qualsiasi tipo di commento: nessuno sarebbe in grado di descriverlo.</div>
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La cucina TexMex è deliziosa, riunisce il meglio delle tradizioni messicane con quelle care agli americani. Vivere questo modo di cucinare è un po' diverso (in meglio) che leggerne: la verità è che i caposaldi della cucina Mex, peperoncini, mais, riso, fagioli e uova qui si arricchiscono di carne (e che carne!), dolcetti e biscotti Tex mentre le spezie e gli aromi Mex invadono a loro volta i punti di forza della cucina Tex in un connubio dolce e piccante.</div>
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<br /></div>
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<i>La comida de San Antonio</i> mi è rimasta nel cuore, <i>tanto està rica</i>... e come non essere tentata dal rimetterla in campo, visto che è sostanzialmente a base di mais e riso, povera di cereali pericolosi (facilmente aggirabili), gustosa, colorata e un po' diversa dal solito?</div>
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Quindi, con la dovuta devozione ed attenzione ho iniziato a riordinare le idee. In tutti questi anni ho sì cucinato texmex ma sporadicamente, per via della difficile reperibilità delle spezie giuste.</div>
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Nel mio periodo a San Antonio lavoravo in un laboratorio molto internazionale, dove tutti erano delle ottime forchette ma nessuno sapeva cucinare. La maggior parte degli ospiti veniva dalla Spagna, poi c'era un messicano, un coreano, qualche cinese e due brasiliane. Diciamo che tra latini abbiamo fatto subito <i>comunella</i>. E spesso il sabato Tina (la moglie del prof Messicano) e la sua mama ci invitavano a cena.</div>
<div style="text-align: justify;">
"Cena" non è la parola adatta. A casa di Tina e Genaro si cenava verso le cinque e mezza del pomeriggio. Le loro abitudini erano: ricco breakfast mattutino, uno snack a base di <i>nachos </i>o altri stuzzichini alle 12:30 e a tavola una volta a casa, di ritorno dal lavoro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si iniziava con un <i>pico de gallo</i>, piccoli pezzi di tortilla fritti da intingere in una specie di insalata di pomodoro piccante tagliata a pezzi piccolissimi tanto da sembrare una salsa e si andava avanti con <i>tacos </i>ripieni di <i>carnitas</i>, di verdure e conditi con le tipiche salse dal nome ispanico ma dal gusto 'mmericano: <i>guacamole dip</i> e <i>cream de queso </i>(saranno state pure trash food ma erano spazialmente buone). Carne alla griglia, oppure, nei giorni di festa, <i>mole</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poco dolce, molto tequila.</div>
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Per cominciare ad addentrarci nel TexMex c'è bisogno di partire dal cuore.</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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E in questo caso il cuore della cucina TexMex è avvolto in un sottile disco di farina di mais, la <b><span style="font-size: large;">tortilla</span></b>.</div>
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La tortilla somiglia ad una piadina (di quelle originali ho un ricordo lontano, ben più antico di 17 anni) , che può essere fatta di <i>maiz</i>, di grano (<i>harina blanca)</i> e mista. Con il termine tortilla si indica anche la frittata.</div>
<div style="text-align: justify;">
I messicani prediligono la tortilla di mais integrale (o mista, a seconda della regione), i 'mmericani con poco sangue Mex la amano mista a farina di grano o blanca.</div>
<div style="text-align: justify;">
A noi che rifuggiamo il glutine piace pensarla come i messicani più puri.</div>
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La tortilla è una specie di jolly, un'entità trasformabile di volta in volta in t<i>acos, nachos, echiladas, gorditas, fajitas, chiminangas, burritos e quesadillas</i> </div>
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<br /></div>
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Tina e sua madre compravano spessissimo <i>tortillas </i>già fatte ma altrettanto spesso le confezionavano da sole. Avevano una pressa di alluminio (tipo quella per le cialde) e con un paio di movimenti producevano dischi perfetti. Tina mi diceva sempre che il segreto della tortilla è la farina, che non è una farina di mais come le altre. La <i><b>masa harina,</b></i> quella adatta alle tortillas, ha subito un processo di cottura particolare. Lei sosteneva che lì, in Texas non aveva mai trovato quella fresca e si accontentava di quella commerciale.</div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-4uxNeQcVqMQ/UQ5gSGxcm-I/AAAAAAAAA4A/79JO_a7KkMk/s1600/pan+e+loconte.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://2.bp.blogspot.com/-4uxNeQcVqMQ/UQ5gSGxcm-I/AAAAAAAAA4A/79JO_a7KkMk/s400/pan+e+loconte.jpg" width="382" /></a>Qui in Italia so che si trova abbastanza facilmente la farina Maseca. Per me la Masa più comune da trovare in negozio è quella P.A.N, che ho utilizzato con successo in tempi glutinosi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Purtroppo non è glutinopriva e per noi del club non va bene. Così ho provato la farina per pane di mais della Loconte, facilissima da trovare al super (per me), garantita senza glutine e adatta per fare le arepas (roba panosa argentina) </div>
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La ricetta per fare le tortillas è facilissima:</div>
<ul style="text-align: justify;">
<li>2 tazze di <i>masa harina</i></li>
<li>1 bicchiere e mezzo di acqua tiepida</li>
<li>1/2 cucchiaino di sale</li>
<li>1 cucchiaino d'olio d'oliva.</li>
</ul>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Il cucchiaino di olio di oliva è una mia idea, la sensazione che mi da' è quella di elasticizzare la palla di farina. </div>
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La masa va impastata aggiungendo poca acqua per volta. Per noi che viviamo deglutinevolissimevolmente sarà uno scherzetto: questa farina è davvero "facile", per chi invece non ha dimestichezza con le altre farine, bisogna lavorarla fino ad avere la sensazione di avere tra le mani una palla di plastilina.</div>
<div style="text-align: justify;">
La masa si compatta benissimo e rimane piacevolmente ruvida. Mentre impastiamo aggiungiamo il sale e il filo d'olio. Avvolgiamola nella pellicola e mettiamola a riposare, minimo un quarto d'ora, meglio un'oretta (più riposa meglio è, basta che si mantenga umida, secca facilmente)</div>
<div style="text-align: justify;">
Dividiamo ora la pasta in tante palline, diciamo della dimensione di un uovo piccolo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ovviamente non ho la pressa per le tortillas e mi sono ingegnata ad appiattire le palline a mano e a spianarle tra due fogli di carta forno, con il mattarello. Il disco deve essere di una ventina di cm di diametro. Se si azzecca ai fogli di carta forno, aggiungere farina all'impasto. Se i bordi del disco si rompono facilmente, aggiungere un goccio d'acqua. Per farle carine e regolari, metto un bel piatto sulla tortilla distesa e taglio i bordi in modo regolare.</div>
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<br /></div>
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Ho visto che molti usano distenderle tra due sacchetti per la congelazione e le pressano con l'aiuto di una pirofila (proverò così la prossima volta che le faccio)</div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-RaRsFiYS_TQ/UQ5gO40810I/AAAAAAAAA34/SMczdNkhBnc/s1600/DSC_7339.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-AHMTGrwvQp4/USFfffu3OqI/AAAAAAAAA6A/iOUl8Wtm_6A/s1600/DSC_7337.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="http://4.bp.blogspot.com/-AHMTGrwvQp4/USFfffu3OqI/AAAAAAAAA6A/iOUl8Wtm_6A/s400/DSC_7337.jpg" width="400" /></a>Ovviamente non ho nemmeno un <span style="font-size: large;"><i><b>comal</b></i></span>, la piastra di ghisa che serve a cuocerle. Basta una padella antiaderente ed il risultato è raggiunto. Bisogna riscaldare la padella per benino, adagiarvi la tortilla e attendere una quindicina di secondi, girarla e farla cuocere sull'altro lato per pochi secondi, girarla ancora e così via. In totale deve permanere sul fuoco un paio di minuti. Una tortilla che si abboffa è una buona tortilla!</div>
<div style="text-align: justify;">
Ora uno dei miei divertimenti principali è quello di girarle con un movimento "da grande chef", lanciandole per aria e facendole riatterrare nella padella. Giuro, con le tortillas è facilissimo!!!</div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-RaRsFiYS_TQ/UQ5gO40810I/AAAAAAAAA34/SMczdNkhBnc/s1600/DSC_7339.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="http://4.bp.blogspot.com/-RaRsFiYS_TQ/UQ5gO40810I/AAAAAAAAA34/SMczdNkhBnc/s1600/DSC_7339.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="http://4.bp.blogspot.com/-RaRsFiYS_TQ/UQ5gO40810I/AAAAAAAAA34/SMczdNkhBnc/s1600/DSC_7339.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="214" src="http://4.bp.blogspot.com/-RaRsFiYS_TQ/UQ5gO40810I/AAAAAAAAA34/SMczdNkhBnc/s320/DSC_7339.jpg" width="320" /></a></div>
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<br /></div>
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Quando l'altro sabato le ho preparate, mentre mi esibivo in questa prodezza il manico della padella si è fatto in due parti. Ho lanciato in aria non solo la tortilla, ma anche il corpo arroventato della padella, a rischio di farmi davvero molto male </div>
<div style="text-align: justify;">
Per fortuna siamo usciti tutti indenni da questo piccolo incidente: io, gatti, fornelli, anacoreta e ... tortillas!</div>
<div style="text-align: justify;">
Io, che sono irrazionalmente e napoletanamente superstiziosa, penso che ci sia qualcuno con l'occhio secco che mi lancia strali di sfiga </div>
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<br /></div>
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La tortilla è cotta quando porta qualche sbruciacchiatura ma è ancora morbida. A me piace un pochino arruscata, l'importante è che non sia biscottata. </div>
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A questo punto bisogna levarla dalla padella/comal e conservarla... qui entra in gioco un altro accessorio necessario e indispensabile : <i><b><span style="font-size: large;">el tortillero</span></b></i>!</div>
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<br /></div>
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<a href="http://www.gastronomiaycia.com/wp-content/uploads/2012/04/tortillero2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="217" src="http://www.gastronomiaycia.com/wp-content/uploads/2012/04/tortillero2.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Tina ne aveva uno tipo quello chiaro, dentro vi adagiava un tovagliolo bagnato in acqua bollente e ben strizzato, sopra vi metteva un altro tovagliolo asciutto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le tortillas si consumano calde. Quando sono calde sono piegabili e maneggevoli, quando si raffreddano lo sono molto di meno. Non so se il trucco del tovagliolo sia diffuso o meno però funziona.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tina scaldava o cuoceva le sue tortillas sul comal e poi infilava tutto nel tortillero caldo e portava a tavola. Io, che al momento non ho ancora trovato una soluzione simpatica per ovviare alla mancanza del tortillero, le avvolgo nel fazzolettone bagnato e strizzato. Attenzione, perchè con troppa umidità o a contatto con l'acqua la tortilla diventa limacciosa, se lasciata all'aria diventa rigida come un freesbee...</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-7ywXvMG960M/UQ5gN8knuCI/AAAAAAAAA3w/NHyQ2jHECoA/s1600/DSC_7364.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="http://4.bp.blogspot.com/-7ywXvMG960M/UQ5gN8knuCI/AAAAAAAAA3w/NHyQ2jHECoA/s640/DSC_7364.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-7XeHzVvuodY/UQ5gKCdIfCI/AAAAAAAAA3g/ZTMqmuTOwwQ/s1600/DSC_7363.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
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<br /></div>
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A casa di Tina, noi commensali sfilavamo una tortilla dal cesto, la adagiavamo nel piatto e la riempivamo con tutte le salsine buone messe a disposizione al centro del tavolo. Si arrotola la tortilla come una crepe ed essa, magicamente, cambia nome e diventa un <i>taco</i>! <i>El</i> <i>taco </i>si mangia con le mani e con abilità per non far schizzare tutto il contenuto fuori dai confini del piatto!</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-gBTGTfADAfQ/UQ5gNIir21I/AAAAAAAAA3o/r6aUhWGcHRk/s1600/DSC_7376.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="http://4.bp.blogspot.com/-gBTGTfADAfQ/UQ5gNIir21I/AAAAAAAAA3o/r6aUhWGcHRk/s640/DSC_7376.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Io, in questo primo approccio ne ho preparate pochissime, per riempirle ho usato una banalissima insalata di patate e pomodori con cipolla cruda tagliata a fettine sottilissime e polvere di peperoncino di cayenna... e un pochino di panna acida (un po' troppo acida stavolta) giusto per avere quella sensazione di texmessicanità...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non so come l'anacoreta si ponga con queste mie velleità d'oltreoceano (l'anacoreta legge quello che scrivo ma non ama commentare) ma intenderei perseverare. La strada è lunga:</div>
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<br /></div>
<ul>
<li>due avocados sono a maturare nel frigo</li>
<li>devo andare a caccia di peperoncini adatti</li>
<li>devo individuare chi ha piantato il suo <i>occhio secco </i>sulla mia cucina.</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
A proposito, su facebook ho anche lanciato un appello ai miei amici: "Non mi <i>secciate</i>, vi invito a cena", ma nessuno si è fatto avanti!!!!</div>
<div style="text-align: justify;">
Allora sono passata al contrattacco, al mercato ho trovato una specie di comal e me lo sono comprato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tié!!!!!</div>
<div style="text-align: justify;">
E se qualcuno prova ancora a gufarmi i piatti... glielo suono in testa!</div>
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<br /></div>
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Invece qualcuno ha segnalato Deglutinevolissimevolmente alla Shar! </div>
<div style="text-align: justify;">
E stato un pensiero carino e anche la motivazione mi piace tantissimo. Grazie, anonimo segnalatore! </div>
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<br /></div>
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E i villi?</div>
<div style="text-align: justify;">
Cosa ne pensano i villi delle tortillas?</div>
<div style="text-align: justify;">
Avrebbero voluto esprimere il loro pensiero ma, essendosi spostati di fuso orario, hanno perso la sincronia con la pubblicazione del post. E poi, quando ho finito di scrivere, si erano abbandonati senza ritegno alla siesta pomeridiana...</div>
<div style="text-align: justify;">
Olé!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Fonte: Cucinare TexMex, Georgina Adams</div>
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<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><br /></span></div>
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><b><span style="color: #990000;">Piccolo dizionario napoletano italiano:</span></b></span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #990000;"><b>Scarrafone</b>: scarafaggio</span></span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #990000;"><b>fare comunella</b>: fare velocemente amicizia prestandosi anche oggetti e facendosi confidenze strette</span></span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #990000;"><b>occhio secco</b>: il portatore di occhio secco è uno jettatore, lì dove si poggia lo sguardo dell'occhio secco, avverrà un incidente</span></span></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #990000;"><b>Secciare:</b> lanciare il malaugurio su qualcuno o qualcosa, anche involontariamente. </span></span></span><br />
<br />
<br />
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<br />
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<br />
<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-19016210148753482152013-02-17T19:07:00.005+01:002013-02-17T19:10:45.288+01:00Minestra di minestra (ecco come attirare le ire dei napoletani, dei naturalisti e dei cuochi in un colpo solo)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-3uP72kDNtSU/USCpdfRPzgI/AAAAAAAAA5k/IerbWWdTux8/s1600/DSC_6194.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br />
</a></div>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><i>"'A Menesta... 'a menesta... scennite e accattateve 'a menesta!!!"</i></span></h2>
<br />
(<span style="font-size: large;"><i>L</i></span>a minestra, la minestra, scendete e venite a comprare la minestra)<br />
<br />
La prima volta che ho sentito questo slogan mi sono incuriosita non poco. Possibile che esistano ancora gli ambulanti che vendono il cibo cucinato?<br />
Da poco mi ero trasferita nella periferia Nord di Napoli e nel <i>quavtieve vesidenziale </i>da cui provenivo non avevo mai incontrato questo tipo di bancarellaio. Grande è stata la mia delusione quando ho scoperto che la <b>Minestra</b> è un tipo di verdura, non un piatto caldo già cucinato!<br />
Non avevo mai visto questa verdura, non compariva sui banchi dei fruttivendoli del mio giovanile <i>quavtieve bene</i>.<br />
Che cosa si farà mai con questa verdura?<br />
Ci sono due modi per scoprirlo:<br />
<ul>
<li>indagare in proprio</li>
<li>chiedere a mammà o ad altre amiche </li>
<li>chiedere alle mie compaesane</li>
</ul>
Tutte le metodologie si sono rivelate ben presto improponibili.<br />
"<b><i>minestra</i></b>" mal si adatta ad essere usata come parola chiave, specie se accoppiata a "<i>vegetale</i>" "<i>erba</i>" "<i>napoletana</i>" "<i>verdura</i>". Difficile poi competere con la ben più famosa "<b><i>Minestra maritata (menesta ammaretata)"</i></b> tipico piatto natalizio<b><i> </i></b>la cui ricetta spadroneggia sul WEB in infinte versioni.<br />
Mammà non ha mai sentito nominare questo vegetale, nemmeno le sue amiche. <br />
In quanto a chiedere alle signore del condominio ... GIAMMAI!!<br />
In questa zona la gente ha una mentalità piuttosto tradizionale mentre io e l'anacoreta siamo già abbastanza famosi per essere l'opposto di una normale coppia di napoletani. Qui (non a Marano, che è un posto normalissimo, ma nei due-tre isolati che mi circondano) la donna, anche se <i>esce</i>, ovvero va a lavorare come faccio io, mantiene il suo ruolo di massaia al 100%.<br />
<br />
Se facessi sapere alle mie vicine che non conosco la ricetta <i>dd''a menesta</i>, diventerei lo zimbello del quartiere (cosa che probabilmente già sono).<br />
Sarebbe stato più semplice se fossi stata in grado di riconoscere la varietà cui appartiene la verdura... <br />
Ahi ahi, cosa diceva il mio prof. di Botanica II??<br />
"Voi questa Sistematica la dovete studiare!! Ora vi pare inutile, poi vedrete quando farete i concorsi a cattedra o andrete a comprare la frutta... quante figuracce farete!"<br />
Non ho ascoltato affatto il professore di Botanica e si vede.<br />
Pure il mio fruttivendolo (che è tunisino) conosce vita morte e miracoli degli ortaggi campani molto meglio di me.<br />
Avrei potuto chiedere consiglio proprio a Samir ma non mi andava poi di essere interrogata... Eh, il mio fruttivendolo è un professionista a tutto tondo, prima fa una lezione - che so, sulle varietà di arance - e la volta successiva... interroga!!! Le mie figuracce non si contano.<br />
L'altro giorno la Minestra era lì, bene in vista tra le altre verdure. Eravamo vicini al mercoledì delle ceneri, un'altra delle sue caratteristiche è di essere tipicamente venduta nei momenti dell'anno "di magro". <br />
Ho preso coraggio e finalmente l'ho comprata.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-5wC0vD6T6QE/USCofBoHJPI/AAAAAAAAA5Y/gO1jxw5lvCk/s1600/erba+minestra.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://1.bp.blogspot.com/-5wC0vD6T6QE/USCofBoHJPI/AAAAAAAAA5Y/gO1jxw5lvCk/s400/erba+minestra.jpg" width="350" /></a></div>
Non sono riuscita a scoprire quale sia il nome comune del malefico vegetale, a me sembra un mix di piante broccoliformi diverse tra loro, nel senso che i ciuffetti o hanno le foglie ovali o le hanno frastagliate.<br />
(Visto quale è il livello della mia cultura botanica? <br />
:D)<br />
Quello che posso garantire è che la piantina di sinistra è meno pelosa della borragine mentre quella di destra non ha né il sapore dei friarielli né quello della cicoria.<br />
<br />
Per cucinarla ho fatto una cosa semplicissima: l'ho pulita (puff puff, pant pant, era sporchissima, piena di terreno e fango), bollita per una decina di minuti e poi l'ho immersa in acqua fredda, come si fa con la "minestra nera" un'altra verdura delle nostre parti che si fa in brodo.<br />
A parte, l'anacoreta ha preparato un bel brodo con un pezzo di carne intero, un "mazzetto" (cipolla, carota, tanto sedano e foglioline di erbette aromatiche), una patata.<br />
Un quarto d'ora prima di andare in tavola, ho ripassato la Minestra in padella, con olio extrav. e pezzetti di pancetta e poi l'ho tuffata nel brodo (privato del mazzetto e della patata).<br />
Noi cuciniamo spesso in tandem, vuoi per piacere personale, vuoi per rendere meno convulsa la preparazione delle cene infrasettimanali,<br />
<br />
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-3uP72kDNtSU/USCpdfRPzgI/AAAAAAAAA5k/IerbWWdTux8/s1600/DSC_6194.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="http://3.bp.blogspot.com/-3uP72kDNtSU/USCpdfRPzgI/AAAAAAAAA5k/IerbWWdTux8/s400/DSC_6194.jpg" width="400" /></a>Ce la siamo pappata nel piatto fondo, con tanto brodo e le scorza di parmigiano tagliata a dadini (a chi piace...) e poi, per secondo piatto, la carne...<br />
Piatto semplice, caldo, saporito, sglutinato... cosa si vuole di più dalla vita?<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<i><span style="font-size: large;">"V<span style="font-size: large;">o</span>gliamo la PASTA"</span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
è la richiesta che parte impetuosa dal tenue e risale velocemente attraverso piloro, stomaco, cardias, esofago e...<br />
<br />
Benedetti villi, avete ottenuto quello che volevate e si sta facendo il meglio per farvi tornare alti e slanciati. Ma pure la sottoscritta vorrebbe evitare di ritornare a forma di sfera...<br />
E se nella pentola ci mettiamo le erbette della tradizione, durante la preparazione ci ascoltiamo questa <a href="http://www.deezer.com/track/63054285" target="_blank">operazione fantastisca</a> che hanno fatto i nostri amici Salvio e Valentina. A parole mie vi dico che questo album ha l'enorme dono di essere antico, elettronico e attuale tutto in una volta. La voce di Valentina accarezza come quella delle fate e blandisce come quella delle streghe. E la ritmica di Salvio parla al nostro orecchio ancestrale e contemporaneamente intenerisce la carne da brodo.<br />
<a href="https://itunes.apple.com/us/album/il-tesoro-di-san-gennaro/id588366747" target="_blank">Il Tesoro di San Gennaro</a><br />
<br /><br />
<br />
<br />
<br />
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<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-9123226125811062172013-02-11T23:34:00.000+01:002013-02-11T23:34:06.725+01:00Chiacchiere, bugie e tarantelle!Chiacchiere, frappe, cenci, bugie... <br />
Qui a Napoli si chiamano chiacchiere, è indiscutibile. E potevo farmi mai mancare chiacchiere e lasagne in questo mio primo Carnevale<i> gluten free</i>?<br />
Non se ne parlava nemmeno, nonostante tutto cospirasse contro di me!<br />
La fornitura di pasta a forma di lasagna deve aver scansato Napoli e dintorni, manca al "Paradiso del celiaco" (la farmacia in cui ultimamente mi rifornisco), manca al supermercato... è destino che la debba fare da me!<br />
I miei esperimenti culinari continuano tra alti e bassi, ultimamente confesso di aver commesso altri spatascetti, complice la mancanza di tempo, l'inesperienza e la mia proverbiale distrazione...<br />
<br />
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-vSarGN6Sfbw/URkvi_aJXsI/AAAAAAAAA4s/u7tSM245GjY/s1600/pastamatic.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-vSarGN6Sfbw/URkvi_aJXsI/AAAAAAAAA4s/u7tSM245GjY/s320/pastamatic.jpg" width="272" /></a>Ma le chiacchiere... caspita, sono sempre stata la reginetta delle chiacchiere da quando sono maggiorenne!<br />
Le ho sempre fatte con la Pastamatic, un aggeggio infernale che mia nonna regalò a mia madre e che mia madre ha passato a me. Mamma non ne sopporta il rumore e la lentezza esacerbante, io, invece, sono sempre stata appassionata di macchine. Quando ero ragazzina non mi dispiacevano neanche i fornai della pubblicità (ve la ricordate? Pastamatic, la forza di cento braccia!)<br />
In tutti questi anni i bicipiti pagnottosi dei fornai si saranno avvizziti ma la mia Pastamatic funziona gagliardamente almeno dal 1985!<br />
Ecco, e quest'anno, <i>comme aggia fa?</i>??<br />
Mi sono rimboccata le maniche e, innanzitutto ho bonificato la Pastamatic.<br />
L'ho aperta tutta quanta, ho spazzolato per bene tutte le parti che avrebbero potuto nascondere farine contaminanti e ho lavato in lavastoviglie tutte le parti mobili consentite. (Se non avete dimestichezza con l'elettricità non cimentatevi! Io sono un poco temeraria, però ho avuto un bravo maestro e qualche piccola riparazione mi riesce)<br />
Poi sono andata a caccia di una ricetta sglutinata.<br />
Stavolta mi è venuta in aiuto <a href="http://unaceliacaincucina.blogspot.it/2010/01/bugie-o-chiacchiere-senza-glutine.html" target="_blank">Raffaella</a><a href="http://unaceliacaincucina.blogspot.it/2010/01/bugie-o-chiacchiere-senza-glutine.html" target="_blank"> con le sue bellissime bugie</a>, mi sono fatta ispirare dalle sue proporzioni ma ho mantenuto gli ingredienti della mia ricetta:<br />
<br />
150 gr di farina per pane e pasta lievitate BiAglut<br />
1 uovo intero<br />
40 g di zucchero<br />
1 cucchiaio di olio di semi<br />
1 cucchiaio di Cointreau (doveva essere grappa ma non ne avevo in casa)<br />
un pizzichino di sale<br />
un mezzo cucchiaino di lievito in polvere garantito senza glutine<br />
nella mia ricetta c'era anche 1 cucchiaino di essenza di limone ma ho evitato pensando che con il Cointreau facesse a cazzotti.<br />
<br />
Ho infilato tutto nella Pastamatic, la palla di pasta è venuta bella, liscia e satinata. mezz'ora di riposo e poi via, attraverso la trafila...<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;">Un disastro!!! </span></div>
Questa pasta, pur essendo abbastanza elastica, dalla trafila in bronzo esce <b>DEVASTATA</b>!!! Più che una pettola larga 4 cm è una collezione di striscioline e coriandoli... Con il Carnevale ci starà pure bene ma con le chiacchiere non va proprio!<br />
<i>Mo'</i> pare che ogni volta che faccio qualcosa per forza, ad un certo punto, ci sia una <i>tarantella</i> in agguato!<br />
Ed è certo che con le <i>tarantelle</i> i racconti sono più divertenti, è certo pure che tra la cucina senza glutine e le <i>tarantelle</i> ci sia una proporzionalità diretta...<br />
Eppure le lasagne (che ho fatto con la Farmo per pasta all'uovo, seguendo pari pari la ricetta sulla busta) sono passate benissimo senza intoppi e sono venute bellissime, sottili sottili... e senza <i>tarantelle</i>!<br />
OK. Sfoderiamo il mattarello e stendiamo queste benedette chiacchiere a mano.<br />
La rotellina zigrinata per fare i bordi <i>bellilli</i> non ce l'ho.<br />
La pazienza di piegare il pezzo di sfoglia per fare una specie di nocchetta mi è passata.<br />
<br />
Dedichiamoci al <b>sanguinaccio</b>, va....<br />
Ecco, per il cioccolato con la cannella (che ci piace chiamare comunque sanguinaccio perché fa più Carnevale, ma certo è che di sangue non ce n'è nemmeno una goccia) ho usato la ricetta di mammà, che è senza glutine già di suo.<br />
<br />
250 ml di latte<br />
1/2 bicchiere di acqua<br />
80 g zucchero<br />
50 g burro<br />
15 g maizena<br />
una confezione di cacao amaro adatta per celiaci<br />
buccia di mezzo limone<br />
cannella (sempre garantita senza glutine) q.b.<br />
<br />
Si inzia riscaldando il latte con la buccia di limone, lo si fa arrivare quasi ad ebollizione e poi lo si abbandona lì sui fornelli, coperto. Si scioglie la maizena nel mezzo bicchiere d'acqua. Si mescola lo zucchero con il cacao e poi a poco a poco si amalgama l'acqua con la maizena, fino a fare una pasta cremosa. Mia mamma dice sempre che se si mescola in quest'ordine i grumi di cacao non vengono. Provare per credere.<br />
Abbandonare anche la pasta di cacao e tornare alle chiacchiere.<br />
<br />
E' ovvio, dopo un anno non ricordo più se le chiacchiere si gonfiano friggendo nell'olio molto caldo o in olio tiepido. In più la padella è nuova (la mia fida padellona è passata a miglior vita la settimana scorsa) e le chiacchiere sono senza glutine... devo improvvisare.<br />
E prima è troppo caldo... e dopo è troppo freddo... ogni scusa è buona a che queste sfaticate non si comportino a dovere. Se è caldo si bruciano in tempo reale. Se ne metti troppe insieme l'olio cala di temperatura e i dolcetti si <i>imporpano</i> e non si <i>abboffano</i>...<br />
In qualsiasi caso ho capito che tra ricetta sglutinosa, padella nuova e olio, le chiacchiere piccine venivano meglio di quelle più grandi. Così tagliuzzato a metà quelle più grandi.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-olp2XnJPh0s/URlsGNXgtwI/AAAAAAAAA48/MFtJcV0Iv7k/s1600/DSC_7623.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="427" src="http://1.bp.blogspot.com/-olp2XnJPh0s/URlsGNXgtwI/AAAAAAAAA48/MFtJcV0Iv7k/s640/DSC_7623.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Quelle piccole e quadrate sono venute davvero belle gonfie, quelle più grandi sono state meno costanti. E' ovvio che non vi farò mai vedere quelle secche, marroni e bruciate ma, fidatevi, almeno 5 o 6 mi sono venute così...<br />
<br />
<br />
Finita la frittura, sono ritornata a bomba sul "sanguinaccio"!<br />
Bene: eliminare le scorzette di limone dal latte e, con pazienza, sciogliere la pasta di cacao nel latte tiepido.<br />
una volta che è tutto sciolto, rimettere sul fuoco e continuare a girare fino a che il tutto non si addensi per benino.<br />
A questo punto spruzzare con la polvere di cannella e sciogliere il burro tagliato a cubetti.<br />
Io, confesso, ho prolungato un poco la cottura e ho usato non più di 20 grammi di burro.<br />
Il risultato è stato ... ehm... ehm... se ci fosse stato davvero il sangue si sarebbe dovuto scoagulare... eparina o San Gennaro, per non avere una crema solida!<br />
Servire freddo, insieme alle chiacchiere.<br />
<br />
Ecco, io e il mio amato consorte anacoreta ci siamo <i>trezziati</i> queste chiacchiere fino a sera.<br />
Nel pomeriggio ho giocato alla piccola fotografa e ho cercato di fotografarle... è stato un lavoro difficile perché i villi, impazienti di ricevere e di assorbire per la prima volta fritto e cioccolata insieme, mi si appendevano al cavalletto e mi facevano le ditate sugli obbiettivi.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-xOssz5tpd2A/URlsGudAT4I/AAAAAAAAA5E/DB1Z--wKgi4/s1600/DSC_7697.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="http://1.bp.blogspot.com/-xOssz5tpd2A/URlsGudAT4I/AAAAAAAAA5E/DB1Z--wKgi4/s640/DSC_7697.jpg" width="640" /></a></div>
Si mettevano davanti alle luci e si rotolavano nello zucchero al velo.<br />
Insomma, hanno fatto talmente tante scostumatezze e mi hanno fatto talmente innervosire che quando poi li ho visti gonfi, translucidi e un poco sofferenti per le troppe chiacchiere non mi hanno fatto pena. <br />
Anzi, ho guardato dritto negli occhi il villo più paffuto di tutti, quello che aveva ancora l'orletto a spazzola sporco di cioccolata e gli ho detto a bruciapelo: domani pane e acqua!<br />
E visto che qui il pane è problematico, solo acqua!<br />
<br />
<br />
P.S. Le lasagne, belle, sottili e ben riuscite, una volta cotte si sono disintegrate. Praticamente nel <i>ruoto</i> mi è rimasta solo l'imbottitura. Il sapore era ottimo ma abbiamo praticamente mangiato un pasticcio di ricotta, salsicce e provola... altro mezzo spatascio...<br />
Mi sa che al lato del blog devo aggiungere una tacca per ogni spatascio praticato...<br />
<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="color: #cc0000;"><b>Piccolo dizionario napoletano/italiano</b></span></span><br />
<span style="color: #cc0000;"><b><i>comme aggia fa</i></b> : come devo fare?</span><br />
<span style="color: #cc0000;"><i><b>Mo'</b>: </i>ora <i><br /></i></span><br />
<span style="color: #cc0000;"><i><b>tarantella</b><i>: </i></i>la tarantella è un ballo popolare ma in questo caso il termine è usato in senso figurato. <i><i>"Fare le tarantelle" </i></i>significa fare qualcosa passando per mille difficoltà.<i></i></span> <br />
<span style="color: #cc0000;"><i><b>bellilli</b>: </i>bellini<i><br /></i></span><br />
<span style="color: #cc0000;"><i><b>imporpano</b>: </i>si inzuppano (si riducono piene d'acqua come un polpo)<i><br /></i></span><br />
<span style="color: #cc0000;"><i><b>abboffano</b>: </i>si gonfiano assai</span><br />
<span style="color: #cc0000;"><i><b>Trezziati:</b></i> il verbo <i>trezziàre</i> significa: giocarsi un lungo tempo di attesa per prolungare il godimento che verrà </span><br />
<span style="color: #cc0000;"><i><b>ruoto</b>: </i>teglia con un timballo al forno (per capire davvero cosa il ruoto rappresenti vedere <a href="http://www.youtube.com/watch?v=6wFXJ3lPSmg" target="_blank">questo</a> video)</span><i><br /></i><br />
ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-28353206920529963402013-01-28T23:48:00.000+01:002013-01-28T23:54:19.236+01:00Bacon & (Beer) BreadIl trascorso fine settimana mi ha visto impegnata su due fronti molto diversi tra loro: finire di tinteggiare il soffitto del soggiorno e fare amicizia con la macchina per il pane.<br />
<br />
Il soffitto era diventato un po' come la tela di Penelope: ero partita tutta baldanzosa, avevo stuccato e riparato delle macchie di umidità piuttosto estese, ovviamente dopo essermi accertata che quelli del piano di sopra avessero smesso usare il terrazzo per fare giochi acquatici tipo piazza Navona. Avevo persino scartavetrato il tutto e mi rimaneva solo la parte più "divertente": la tinta, tinta che doveva essere fatta a spugna, giallo su bianco. Praticamente una mattina di lavoro. Ma da novembre mi era mancato il tempo-forza-voglia (soprattutto quest'ultima) per finire tutto. Con i lavori manuali me la cavo abbastanza, è il contesto che mi frena. E per contesto intendo il tintaggiare una stanza non svuotabile, facendo lo slalom con la scala tra credenza e divano e combattendo con il micetto che si tuffa nella pittura, il micione che straccia le plastiche di copertura o la gatta che vorrebbe salire sulla scala. Oppure risolvere chiudendomi dentro, finestra aperta, un coro di miuuuu mauuuu miaoooo dietro la porta impreziosito dagli improperi dell'anacoreta che magari tenta di lavorare.<br />
<br />
Meglio fare amicizia con la macchina del pane nuova!<br />
Il primo tentativo d'uso, miseramente fallito, aveva prodotto uno <a href="http://deglutinevolissimevolmente.blogspot.it/2013/01/pan-spatasche.html" target="_blank">spatascio di dimensioni bibliche</a>. Per questa seconda prova mi vuole qualcosa di più semplice.<br />
Quando la mia dieta comprendeva anche il glutine, facevo spesso il pane. Ho la macchina da moltissimi anni (credo 7-8) e possiedo una nutrita raccolta di ricette di pane ammericano. Direte voi: ma come, con tutto il buon pane delle nostre parti proprio negli USA dovevi trarre ispirazione? Vuoi per la mia predisposizione alla ricerca in altre lingue, vuoi perché all'epoca la MDP non era così diffusa (e di ricette in italiano non se ne trovavano tantissime), mi ritrovo queste strane e saporite istruzioni in <i>cup, tea and tablespoon</i>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-AjDBI43FT3I/UQbtTxyf0aI/AAAAAAAAA2k/gksKn1NiRFc/s1600/bread+bb.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="521" src="http://3.bp.blogspot.com/-AjDBI43FT3I/UQbtTxyf0aI/AAAAAAAAA2k/gksKn1NiRFc/s640/bread+bb.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<span style="font-size: x-large;"> <b><span style="font-size: large;">Adattamento gluten free.</span></b></span><br />
<br />
1 tazza di cipolle tagliate a dadini, preventivamente lasciate imbiondire e appassire in padella <br />
1 cucchiaio di burro o margarina (io burro)<br />
1 tazza di pancetta coppata tagliata a dadini (attenzione che sia senza glutine, io compro tutti i salumi fuori città, da un salumaio/macellaio garantito)<br />
1 cucchiaio di zucchero<br />
1 cucchiaino si sale<br />
20 g di lievito di birra<br />
500 g di <a href="http://uncuoredifarinasenzaglutine.blogspot.it/2010/06/mix-di-farine-dietoterapeutiche-per_06.html" target="_blank">mix di farine per pane e focacce di Felix</a> (280 g Mix Biaglut, 140 g di Glutafin, 80 g Farmo)<br />
300 ml di acqua minerale effervescente naturale<br />
<br />
Insomma, non è stato tanto difficile: ho eliminato mio malgrado la birra: non ne avevo una sglutinata e non avrei saputo prevedere il suo impatto aromatico sul
pane (si è capito che non mi piace la birra GF? :D ). Ho eliminato pure la mostarda che non fa per me.<br />
Ho introdotto il mix pane e focacce di Felix e ho adeguato i liquidi e il lievito alla nuova farina.<br />
In realtà l'acqua doveva essere circa 330 ml (350 - il peso del burro che era di circa 20 g).<br />
Ho preparato la macchina come di consueto, acqua (250 ml per iniziare) sul fondo del cestello, farina, le cipolle ben cotte e poi da un lato il lievito sbriciolato e condito con il cucchiaio di zucchero, dall'altro il burro a pezzettini con il sale.<br />
Mi sono riservata di aggiungere il resto dell'acqua durante la fase di impasto (non volevo generare ulteriori disastri).<br />
Programma base (in questa Moulinex Home bread prog. n. 1), ben cotto.<br />
Ora la nuova macchinuccia si è comportata bene: impasta, lievita e
sgonfia, impasta e fa il beeeeep per segnalare che è il momento di
aggiungere la pancetta, lievita, sgonfia, lievita e finalmente cuoce.<br />
Con l'acqua mi sono trattenuta, mi sembrava tutto troppo molliccio e mi sono fermata a 300 ml)<br />
<br />
<br />
Con queste dosi di acqua, mix di farina e lievito il pane è cresciuto un po' "con il freno a mano tirato", però è cresciuto bene e si è mantenuto alto per tutta la cottura... senza crollare o collassare come in esperienze precedenti...<br />
Ecco, ve lo propongo: <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-tWWJlfIrI0k/UQbtbqk6t1I/AAAAAAAAA2s/4FMR6ydlM_w/s1600/DSC_7044.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="http://3.bp.blogspot.com/-tWWJlfIrI0k/UQbtbqk6t1I/AAAAAAAAA2s/4FMR6ydlM_w/s640/DSC_7044.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
La mia arte fotoculinaria è abbastanza modesta e posso dire che il pane è venuto con una mollica piena di piccoli alveoli, buona ma un poco pesante. Il mio programma cuoce per un'ora e qui si sarebbe dovuto cuocere un poco di più, si avvertiva una certa umidità nelle fette. Forse le cipolle erano troppe (ma a me piacciono assai!!!) e la pancetta poca (c'è poco da aumentare, sappiamo tutti poi dove si va a depositare!)<br />
Forse devo trovare un programma che cuoce o lievita più a lungo, forse dovevo mettere tutta l'acqua, forse dovevo fare i panini, che cotti nel forno sarebbero venuti benissimo (ma poi come facevo a valutare la MDP?)<br />
Come secondo esperimento è più che soddisfacente... si poteva persino fare la "scarpetta" e la cosa più importante è che è stato gradito anche dai glutinofagi (umani e... ehm... felini...)<br />
<br />
<br />
Laggiù nel tenue regna il silenzio quasi assoluto ma se si tende l'orecchio si può chiaramente sentire un delicato tappeto sonoro di mandibole che si muovono. I villi si godono la domenica masticando pasta gratinata con il cavolfiore e Beer and Bacon Bread (without beer).<br />
Noi, invece, per onorare il giorno della memoria, abbiamo cucinato ascoltando l'intera suite di Steve Reich<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="344" src="http://www.youtube.com/embed/1E4Bjt_zVJc" width="459"></iframe> <br />
<br />
E, infine, con le energie di tutti questi carboidrati, ho anche finito di tinteggiare il soffitto!<br />
<br />
<br />
<br />
<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-43201905199847807492013-01-24T23:44:00.001+01:002013-01-24T23:47:35.581+01:00I Paccheri di Gragnano con il sugo alla genovese<span style="font-size: x-large;">C</span>i sono piatti della cucina napoletana che incutono un tale timore reverenziale da impedirmi di pronunziare anche il loro semplice nome. Uno di questi è la genov...<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;">ALT!</span></div>
Iniziamo dall'inizio!<br />
Sabato scorso mi sono trovata a passare davanti al "<b>Paradiso del celiaco</b>", una delle farmacie più fornite che abbia visto in questa mia breve carriera<i> gluten free </i>e che si trova nei pressi della mia magione.<br />
Presa da un raptus - avevo giurato che non avrei tradito il mio spacciatore di dietoterapici - e stregata dall'abbondanza, ho deciso di posare lì il mio <a href="http://deglutinevolissimevolmente.blogspot.it/2012/11/05-la-conquista-dei-bbbuoni.html" target="_blank"><i>bbbuono</i></a> di gennaio.<br />
Uno dei principali motivi che mi ha spinto al voltafaccia è stato l'aver visto <span style="font-size: large;"><b>LORO</b></span>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-5mkm2WHdoO4/UP45hd-jRCI/AAAAAAAAA1w/6nUTRFb4xFg/s1600/_DSC6819.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://3.bp.blogspot.com/-5mkm2WHdoO4/UP45hd-jRCI/AAAAAAAAA1w/6nUTRFb4xFg/s640/_DSC6819.jpg" width="425" /></a></div>
Giallo chiaro, grandi, enormi, invitanti, integri e sostanzialmente appetitosissimi<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><b>Paccheri trafilati in bronzo. </b></span></div>
Sono in uno scaffale illuminato dal giallo/arancione delle confezioni e che spicca rispetto agli altri. <br />
In questa farmacia la scelta delle varietà di pasta è davvero consistente, sia a livello di formati che a livello di marche.<br />
Mi scuseranno gli iscritti al club con la tessera <i>senior</i> se mi dilungo sulla reperibilità dei prodotti commerciali ma io, che sono stata appena ammessa ai misteri aglutinici, sono ancora alla ricerca di un luogo ideale per lo shopping.<br />
Avevo girato un po' le farmacie della mia zona ed ero rimasta sconcertata dalla povertà di forniture (al massimo un misero mezzo scaffale con confezioni di pane <i>arrepecchiato</i> e qualche pacco di pasta). Ho fatto un giro in alcune farmacie del Vomero, un quartiere molto residenziale, e pure non ho trovato grandi cose. Così mi ero decisa a rivolgermi alla farmacia di fronte al mio luogo di lavoro che ha un celiac point fisicamente separato dalla vendita farmaci.<br />
Psicologicamente è una cosa niente male, hai l'idea di entrare in un negozietto di alimentari e la persona addetta alle vendite è competente e simpatica. Però per me non è tanto comodo per via di automobile, parcheggi, orari ecc ecc.<br />
"Il paradiso del celiaco", invece, è raggiungibile a piedi da casa, è aperto il sabato e anche la domenica mattina, posso frazionare molto la spesa, lo spazio celiaco anche qui è ben separato e molto ben allestito, nel senso che più che un alimentari pare una boutique. Cestini per la spesa, grande libertà nel girare tra gli scaffali (bellissimi, con quella boiserie scura a tutta parete tipica delle farmacie all'antica). <br />
Non pigliatemi per pazza, ma penso che anche questi dettagli rientrino nell'<i>acconciare</i> le scocciature a cui siamo soggetti.<br />
Insomma, questo posto non mi dispiace affatto. Sono pure simpatici e garbati. <br />
Ma torniamo alla pasta.<br />
<br />
<span style="color: #990000;">Ad Antonino, pastaio in Gragnano,<i> </i>gli devono fare una statua d'oro! Anzi, voglio sbilanciarmi: </span><br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><b><span style="color: #990000;">ANTONINO SANTO SUBITO!</span></b></span></div>
Per me, che sono un'amante dei formati grandi, della pasta callosa e di quella <i>accopputa</i> che si riempie di sugo,<br />
<div style="text-align: center;">
<i><b>Antonino è un eroe leggendario che libera noi sglutinati dalla maledizione della strega gliadicciosa, che ci condanna a mangiare formati da poppanti, pennette sottosiluppate e fusilli rachitici.</b></i></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-xDlIxcLoCeQ/UP45Yrw5D9I/AAAAAAAAA08/J-TjMai5vgc/s1600/DSC_6894.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="http://3.bp.blogspot.com/-xDlIxcLoCeQ/UP45Yrw5D9I/AAAAAAAAA08/J-TjMai5vgc/s640/DSC_6894.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Eccoli qua da vicino, questi paccheri di Gragnano. Sono davvero grandi, resistenti e di un colore... normale!<br />
Tra i formati rachitici e sottosviluppati ho trovato anche qualcosa di molto buono e non tutte le paste sono poi davvero sottodimensionate. Alla fine mi piace la pasta di solo mais e anche quella di mais e riso. Posso soprassedere sulle paste dal colore quasi arancione che un po' mi disturba la vista.<br />
Ma preferisco di gran lunga quelle fatte da acqua e farina e basta, come questa, piuttosto che quelle composte da acqua, farina e... il mondo intero di altri zuccheri, addensanti e lipidi vari.<br />
<br />
Insomma, mi sono innamorata di questi paccheri, tanto da dedicare loro un servizio fotografico.<br />
E intanto che io <i>pazziavo</i> con le foto, l'anacoreta mio marito pensava alle cose serie:<br />
<br />
La sera prima del lauto pasto aveva scelto 5 cipolle dorate di dimensione medio-piccola, le aveva sbucciate , tagliate a quarti e immerse in una ciotola colma di acqua e latte.<br />
Il mattino dopo, svegliatosi di buon'ora (cosa non usuale per un musicista), aveva avviato il napoletanissimo sugo in questa maniera:<br />
<br />
in olio abbondante, far soffriggere una mezza cipolla tritata con due carote e un bel pezzo di sedano (anche loro tritati)<br />
Quando la cipolla è bionda e le carote sono appassite, calare nel soffritto un bel pezzo di carne tenero ma non magrissimo. L'anacoreta preferisce l'annecchia oppure il lacerto, un bel pezzo da 3/4 di Kg.<br />
Fa sigillare la carne con attenzione e poi la cosparge con le cipolle tagliate a quarti, aggiunge una lattina di pomodori pelati, abbassa la fiamma e lascia cuocere e pappoliare per almeno tre ore.<br />
C'è bisogno che le cipolle si disintegrino e si tramutino in una crema.<br />
A volte fa sfumare un bicchiere di vino bianco prima di aggiungere le cipolle, a volte no.<br />
A volte aggiunge al soffritto iniziale un 50 grammi di pancetta tagliata a cubetti.<br />
<br />
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-9cf99ClsDsQ/UP45eOUD7oI/AAAAAAAAA1o/F--fiTEty60/s1600/DSC_7004.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="http://2.bp.blogspot.com/-9cf99ClsDsQ/UP45eOUD7oI/AAAAAAAAA1o/F--fiTEty60/s400/DSC_7004.jpg" width="400" /></a> Signori, questa è la ricetta della genovese alla napoletana, sì come la faceva nonna Rita, leggendario personaggio nonché madre dell'anacoreta.<br />
Gli ingredienti, a parte la pasta, sono praticamente tutti naturalmente senza glutine. <br />
La genovese (o genovesa? mia madre e mio padre la chiamano così ma non so se fidarmi di una naposiculospezina e di un lumbardapuliopoletano) ha una storia che si perde nella notte dei tempi (in rete si trova la stessa versione nella maggior parte dei siti) e decine di ricette diverse. Ogni famiglia ha la sua mossa segreta e ogni quartiere ha un suo stile caratteristico. Ci sono quelli che la vogliono NERA, ci sono quelli che "<i>'a cepolla nun adda vede' 'o ffierro</i>" (ovvero la cipolla deve essere cotta intera senza entrare in contatto con il coltello), quelli che se non la tritano non riescono a digerirla, quelli che non si mangiano le cipolle ma divorano la carne.<br />
Comunque noi napoletani siamo molto tolleranti se, per caso, di lunedì, al lavoro, uno dei nostri colleghi ha un anomalo alituccio cipollino che cerca di nascondere con gomme e caramelline.<br />
Perché, sia con la tradizione del Vomero che con quella della Ferrovia, la genovese è un gran piatto.<br />
E i paccheri di Antonino il pastaio di Gragnano hanno fatto la loro porca figura.<br />
L'unica nota negativa, se così si può chiamare, è che ho dovuto allungare il tempo di cottura da 10 a quasi 16 minuti per avere comunque una pasta bella al dente (A 10 minuti era croccante). Un po' mi esaurisco con i tempi di cottura e quando non riesco a mantenere la sincronia tra la mia pentola e quella dei glutinofagi mi innervosisco (qualcuno mangerà un piatto freddo o scotto?)<br />
<br />
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-rFxDMb3H6FI/UP45bCRutiI/AAAAAAAAA1I/0W1bFpaCrCU/s1600/DSC_6966.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="427" src="http://3.bp.blogspot.com/-rFxDMb3H6FI/UP45bCRutiI/AAAAAAAAA1I/0W1bFpaCrCU/s640/DSC_6966.jpg" width="640" /></a><br />
<br />
Non sono invitanti?<br />
<br />
I miei villi, inebriati dall'aroma di cipolla e catturati dalla bontà dei paccheri, hanno rivendicato tutta la loro napoletanità e, tra tarantelle, mandolini e gorgheggi <i>'a fronna 'e limmone</i> mi hanno fatto sapere che mo' vogliono la <b>PIZZA</b>. Che si sono scocciati di assecondare queste mie manie e stramberie.<br />
Che devo <i>assettarmi</i> in una pizzeria e mangiarmi una bufala al filetto di pomodoro.<br />
<b>SUBBETO</b>!<br />
<br />
Infine ho trovato ispirazione per un autoritratto che mi rappresenta: <br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-L-0XUd3V4-s/UPx70IFhBpI/AAAAAAAAA2A/noEW0oP1i4I/s1600/DSC_6920.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-L-0XUd3V4-s/UPx70IFhBpI/AAAAAAAAA2A/noEW0oP1i4I/s320/DSC_6920.jpg" width="318" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><span style="color: #cc0000;">Piccolo dizionario napoletano-italiano </span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<b><span style="color: #cc0000;"> <i>arrepecchiato: rugoso e grinzoso</i></span></b><br />
<b><span style="color: #cc0000;"><i><i>acconciare: aggiustare</i></i></span></b><br />
<b><span style="color: #cc0000;"><i><i><i>accopputa</i> : con il coppo, con una cavità </i></i></span></b><br />
<b><span style="color: #cc0000;"><i><i>pazziàvo : giocavo</i></i></span></b><br />
<b><span style="color: #cc0000;"><i><i>pappoliare : bollire lentamente</i></i></span></b><br />
<i><b><span style="color: #cc0000;"><i><i>'a fronna 'e limone: modo di porgere la voce tipico della canzone napoletana della tradizione</i> </i></span></b></i><br />
<i><b><span style="color: #cc0000;"><i><i>assettarmi: sedermi</i> </i></span></b> </i><br />
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<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-30282319741759818402013-01-20T09:45:00.004+01:002013-01-20T09:45:56.917+01:00Pan SpatascheQualcuno potrà mai avere dubbi sull'epilogo di questa mia giornata culinaria?<br />
<div style="text-align: center;">
:)))))</div>
<br />
Due giorni fa, un venerdì uggioso e freddo, ho avuto la fortuna di potermi rifugiare in casa con largo anticipo rispetto ai tempi medi, al calduccio tra gatti e marito (che, come ogni anacoreta che si rispetti, vive per lo più tra le mura dell'eremo).<br />
Quale migliore occasione per farmi passare un paio di di sfizi che già da tempo avevano preso corpo tra le rotelline del mio cervelluzzo?<br />
<br />
<b><span style="font-size: x-large;"><span style="color: #a64d79;">Primo:</span></span></b> mettere in funzione la nuova macchina del pane. In passato ho avuto una discreta attività panificatrice glutinosa e ho imparato anche a fare un pane al mais senza glutine. Sono curiosa di vedere questa nuova macchina all'opera.<br />
<b><span style="font-size: x-large;"><span style="color: #a64d79;">Secondo: </span></span></b>soddisfare la voglia di brioche che si è affacciata prepotentemente la sera in cui me ne è passata una sotto il naso. Poi mi sono imbattuta in questo <a href="http://fabipasticcio.blogspot.it/2013/01/pan-brioche-con-patate-senza-glutine.html" target="_blank">post</a> di Fabi ed ho capito che il Fato cospirava affinché facessi una brioche con le patate<br />
<span style="font-size: large;"><span style="color: #741b47;"><span style="font-size: x-large;"><b>Terzo:</b></span> </span></span>dare un senso alla mia vena creativa che mi ripeteva di sperimentare, sperimentare, sperimentare...<br />
<br />
Si da il caso che la brioche rustica che mi passò proprio sotto le narici qualche tempo fa fosse stata fatta dalla mia mamma, con la ricetta della zia Lea. Prevede l'uso di tre patate medie, lessate, schiacciate ed unite a 500 gr di farina manitoba.<br />
Io ricordo benissimo il sapore di questa brioche: alta, leggera, dolce e rustica al tempo stesso, costellata di pezzetti di salumi e formaggi... ahhhh... che delizia!!!!<br />
Poi, qualche giorno dopo, ho visto quella di Fabi: bella, alta e invitante, in più dolce, potenzialmente perfetta per<i> apparare* </i>le mie colazioni mattutine (*riuscire a trovare una soluzione per)<br />
<br />
Io ho il culto della colazione. Fatemi rimanere digiuna a pranzo, fatemi cenare a mezzanotte ma, vi prego, non mettete MAI i bastoni tra le ruote alla mia colazione. La possibilità di uscire di casa digiuna e fermarmi al bar per il classico cappuccino e cornetto è contraria alla mia religione (bhe, adesso pure alla mia celiachia!).<br />
E' un po' che la mia quotidiana pallina di <i>pan de queso</i> viene inzuppata nel caffelatte sempre più controvoglia. Il pan de queso è sempre buonissimo ma non posso certo pensare di far colazione tutta la vita nello stesso modo!!!<br />
Ma non riesco a variare il mio menu con soddisfazione. Prima del giorno X <i>pucciavo</i> volentieri nel latte una semplice fetta di pane.<br />
Sì, è vero, mangiavo sempre la stessa cosa ma... volendo variare... si poteva scegliere!<br />
Ora il pane al mais che faccio io... come dire... col latte e caffè fa a cazzotti!<br />
Il pane commerciale... ma non lo so, mi sembra che nel latte faccia delle ossidoriduzioni fatali e me lo impregni di metalli pesanti...<br />
I biscotti commerciali sono un altro disastro gustativo.<br />
Non sono io che sono difficile, sono questi sapori che non mi piacciono. Giuro che prima del giorno X mi mangiavo anche le pietre e le cose cadute per terra. <br />
<br />
Improvvisamente il pan brioche mi appare come l'unica soluzione.<br />
<br />
<br />
Avrei potuto stupirvi con una semplice pagnottina di acqua farina e lievito, giusto per capire come funziona la macchina...<br />Avrei potuto sollazzarvi replicando la ricetta di Fabi e descrivendo il mio risultato<br />Avrei potuto sorprendervi cercando di adattare la ricetta di zia Lea al gluten free...<br /><br />
...e invece...<br /><br />E invece le rotelline del cervello si sono date alla pazza gioia e, dalla anomala fusione del Pan Brioche di zia Lea e di quello di Fabipasticcio è nato...<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-mj3G87SnGQE/UPuiiI7H8NI/AAAAAAAAAzs/Vu3OcyKByoY/s1600/panspatache.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://1.bp.blogspot.com/-mj3G87SnGQE/UPuiiI7H8NI/AAAAAAAAAzs/Vu3OcyKByoY/s640/panspatache.jpg" width="465" /></a></div>
<br />
<br />
...Un perfetto <span style="font-size: x-large;"><b>PANSPATACHE</b></span>!!! Pronunciatelo come Pan Brioche: vedete come suona bene? :D<br />
<br />
Ho attinto un po' qua e un po' là... non avendo le farine di Fabi ho pensato che il <a href="http://uncuoredifarinasenzaglutine.blogspot.it/2010/06/mix-di-farine-dietoterapeutiche-per.html" target="_blank">mix di farine per pan brioche di Felix e Cappera</a> fosse l'ideale. Ho dosato le patate come nella ricetta di zia Lea, ho ridotto i grassi a 100g ma ho usato il burro, ho lasciato le uova ma ho introdotto i liquidi...<br />
Quando le mie rotelline si attivano in questo modo può capitare che il <i>merge</i> che ne deriva sia di qualità.<br />
<b>... non sempre...</b><br />
poi c'è il discorso della MDP: Questa Moulinex ha un funzionamento misterioso, nel senso che non si sa bene ogni programma cosa faccia. Ero abituata in un altro modo, con la vecchia Princess, dove avevo anche la possibilità di programmare interamente la sequenza di azioni (oddio, ci voleva un ingegnere per capire, però era una funzione utilissima). <br />
Insomma, ho scelto il programma "alla cecata", senza sapere quanto durasse l'impastata, quante volte sgonfiasse il lievitato...<br />
E poi, altra sorpresa: costei può essere aperta e NON SI FERMA! La mia Princess si fermava ogni volta che si alzava il coperchio, questa no! E se c'è bisogno di spatolare un po'... si deve fare al volo!<br />
<br />Insomma, è chiaro che io e la MDP dobbiamo ancora fare amicizia.<br />
<br />
Comunque sia l'impasto cresce, cresce tanto e troppo, straborda e cade sulla resistenza della macchina.<br />
Pulisco, sgonfio io a mano, levo gli eccessi e quello ricresce...<br />
Inizia la cottura... una puzza di bruciato mai vista!! Il naso fino dell'anacoreta si accorge subito dei residui di impasto che sfrigolano a diretto contatto con la resistenza...<br />
Oramai il dado è tratto...<br />
Quando vado a vedere cosa succede, attraverso l'oblò si assiste ad uno spettacolo disperato: la pagnotta è parzialmente collassata da un lato e presenta una magnifica crosticina superiore.<br />
Entusiasta per la crosticina (Uno dei difetti di Princess era proprio quello di non riuscire a dorare la parte superiore del pane) penso "Ma che sarà mai questa collassatina laterale??"<br />
E invece quando lo vado a tirare fuori... ORRORE!!!<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-aNUbbZ5o_Ws/UPuiFXfvzkI/AAAAAAAAAzc/d8_hLqgWm2w/s1600/DSC_6715.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="482" src="http://4.bp.blogspot.com/-aNUbbZ5o_Ws/UPuiFXfvzkI/AAAAAAAAAzc/d8_hLqgWm2w/s640/DSC_6715.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
La "creatura" è molto ben cotta all'esterno ma l'interno è mollo e crudo e una volta sformato si affloscia come un barbapapa stanco!!!<br />
(ecco, qui a Napoli si farebbero immediatamente delle illazioni poco signorili su questo collasso del mio impasto ma io non le ripeterò, le ho solo pensate)<br />
<br />
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-l7ACnsR9N3s/UPuiHVADDKI/AAAAAAAAAzk/Owj5sXIUcKE/s1600/DSC_6718.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="214" src="http://1.bp.blogspot.com/-l7ACnsR9N3s/UPuiHVADDKI/AAAAAAAAAzk/Owj5sXIUcKE/s320/DSC_6718.jpg" width="320" /></a>Guardate, guardate com'era bella...la crosticina!!!<br />
<br />
A questo punto c'era un' ultima possibilità:<br />
che l'aspetto facesse schife ma che il sapore fosse buono...<br />
Impavida, ne assaggio un pezzetto e...<br />
<div style="text-align: center;">
<i><b>PUAHHHH!!!!!!</b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Laggiù nel tenue i villi si contorcono e si ribellano, legato ad un palloncino pieno d'aria mi fanno velocemente pervenire questo messaggio minaccioso:<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<i><b>"Ué!</b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>non ti permettere più di somministrarci una tale schifezza</b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Fosse ca' fosse che 'nge la dobbiamo cocere noi?</b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>Non lamentarti se tieni 'o stommaco chieno d'arie e palluncini, </b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>cca' stammo cumbattendo ca' FER-MEN-TA-ZZIONE </b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><b>E statte accorta che 'a prossima vota te faccimmo veni' 'e turcemiente 'e panza!" </b></i></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
*Ehila, non ti permettere più di somministrarci una tale schifezza cruda, </div>
<div style="text-align: left;">
non possiamo certo cuocerla da soli!</div>
<div style="text-align: left;">
Non lamentarti per i borborigmi e l'aria nello stomaco, è il minimo con tutta questa schifezza fermentata</div>
<div style="text-align: left;">
Ma stai attenta, la prossima volta un attacco di colite non te lo leva nessuno!!</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Insomma, i villi mi hanno costretto ad utilizzare il mio week edn per produrre un pan brioche invece di un pan spatache.</div>
<div style="text-align: left;">
E quando avrò domato l'impasto (a questo punto devo per forza trovare una soluzione personalizzata) vi aggiornerò senza dubbio.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Meglio non riportare i successivi messaggi dal tenue... </div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<br /> <br />
<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-44934192205389450982013-01-13T09:52:00.000+01:002013-01-13T09:52:59.581+01:00How to bake a good cheesecakeIl tempo oggi fa davvero schife.<br />
Peccato, perché è il mio compleanno e, come ogni anno, mi piacerebbe che splendesse il sole e il cielo fosse del nostro azzurro tirrenico. Mi deve bastare questo per sentirmi napoletana, a casa non ho un mandolino (strano davvero che l'anacoreta non ne abbia uno) e 'a pizza non me la posso mangiare e per giunta qui dove abito io non si vede il mare. Però il Vesuvio si vede eccome, è posizionato di tre quarti, uno strano angolo di visuale che non tutti conoscono.<br />
<br />
Inoltre questo cielo triste e bigio mi riporta ancora più alla memoria le strazianti parole di Tarkovskij su arte, fame, bollette e compleanno (per i meno pazienti dopo il minuto 2) <br />
<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="allowfullscreen" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/GFo7vdcNQ3I?list=UU6EaXHPSazZGavkqZSO3v3w" width="560"></iframe><br />
<br />
<br />
Ma con Tarkovskij, per quanto sublime, rischio di dare una piega troppo drammatica a questo mio compleanno!<br />
In realtà ci sono altre cose che mi frullano per la testa e sono solo apparententemente scollegate tra loro:<br />
1) oggi è il mio compleanno e desidererei una delle mie torte preferite<br />
2) La prima volta che mi sono sentita profondamente napoletana è stato quando me ne sono andata negli States<br />
3) tra gli USA e le mie torte preferite cè un legame indissolubile!<br />
4) ... ma la parola cheesecke in un discorso in italiano vorrà l'articolo maschile o femminile?<br />
<br />Molto tempo fa ho riunito questi appunti su come preparare una torta al formaggio degna del nome cheesecake. Oggi mi sono accorta che non c' è nulla di più facilmente sglutinabile di una <i>cheesecake</i>, basta solo polverizzare dei biscotti senza glutine e ... il gioco è fatto!!!<br />
<br />
<br />
INTRODUZIONE<br />
Ricordo nitidamente la prima <i>cheesecake</i> che ho assaggiato in vita mia, fieramente offerta da un’amica di ritorno da una lunga vacanza negli Stati Uniti. <br />
Anche se l’aspetto non era invitante, curiosa come sono, ne prelevai un cubetto dalla guantiera. Le sensazioni generate dal sapore sintetico del formaggio spalmabile presto si sovrapposero al disgusto provocato dalla consistenza molliccia degli biscotti, modello zuppa-di-latte, causandomi l’esperienza gustativa più devastante della mia giovinezza.<br />
Il trauma fu tale che in seguito ho sempre evitato cortesemente non solo la <i>cheesecake</i>, ma qualsiasi specialità dolciaria americana. <br />
Era naturale che, durante il mio lungo soggiorno in Texas, guardassi con pietà la mia collega Lornell che definiva la cheesecake <i><b>“better than sex” </b></i>(confesso che ci misi un paio di giorni per decifrare il “<span style="font-size: large;"><i>bedhaahhdahnsè</i></span>” pronunciato da Lornell) e immaginavo una chiara e significativa correlazione negativa tra il consumo di favolose bistecche pompate agli estrogeni e le prestazioni medie del texano maschio. <br />
Quando però mi sono trovata davanti una fetta di classic cheesecake, della <b>Ultimate cheesecake Bakery</b> ho dovuto rivedere radicalmente le mie posizioni e riabilitare Lornell ed i texani tutti, anche non avendo avuto la possibilità di conoscerne biblicamente uno.<br />
Nonostante siano passati tanti anni, il ricordo dei ricchi sapori texani è ancora vivo e prepotente, credo che il motivo risieda nel fatto che la cucina Tex-Mex è ibrida e a mio modesto parere ha rubato il meglio della tradizione messicana ed il meglio di quella degli States.<br />
Replicarla non è difficilissimo, basta tenere presente che tutti gli ingredienti, almeno in Texas, sono maggiorati: il latte è più lattoso, il burro è più burroso e le uova sembrano prodotte da tacchine più che da galline di normali dimensioni.<br />
Per le quantità mi sono armata di un fantastico set di misurini Ikea, gli americani disdegnano il sistema MKS e mi hanno fatto impazzire per comprare un paio di scarpe. In cucina il loro sistema di cups, bowls e tablespoon diventa quasi surreale... <br />
<br />
<br />
Le <i>cheesecake</i> che ho avuto modo di assaggiare (e che ancora mi sogno la notte) sono dolci di diametro non eccessivo, alti almeno 3-4 dita. Vanno confezionati in uno stampo per torte con il bordo amovibile. Io ne ho uno fantastico della <a href="http://www.lekue.es/producto.php?referencia=2412323&opcion=linea&lineaProducto=&tipoProducto=&coleccionProducto=14&publicoProducto=&usoProducto=&pagina=0">Lékué</a>, con il bordo in silicone e il fondo di ceramica, diametro 23 cm. Una volta rimosso l'anello, diventa anche un bel piatto da portata.<br />
Di ricette per la cheesecake se ne trovano a centinaia di migliaia, ricordo che Lornell diceva sempre che le <i>cheesecake</i> preparate a freddo sono senza sentimento per cui mi sono da subito orientata verso quelle "a caldo". Tra tutte quelle che ho provato la più fedele al sapore dei miei ricordi è questa. <br />
<br />
<br />
MATERIALI E METODI (Per uno stampo delle dimensioni sopra indicate e per un cheesecake gluten free)<br />
*verificare che gli ingredienti contrassegnati siano privi di glutine o contaminazioni da glutine <br />
<br />
Per il fondo:<br />
2 tazze di biscotti frullati (sui biscotti commerciali gluten free ho poca esperienza, al momento utilizzerei i Nutrifree, anche se hanno un retrogusto che non amo moltissimo) <br />
½ di tazza di zucchero <br />
½ tazza di burro fuso<br />
<br />
Per la torta:<br />
1 kg (5 confezioni) di formaggio Philadelphia (presente in prontuario A.I.C).<br />
6 cucchiai di succo di limone (cucchiai nostrani)<br />
2/3 di tazza di burro fuso<br />
8 uova grandi (o 10 medie)<br />
1 tazza e ½ di zucchero<br />
1 cucchiaio di Maizena (presente in prontuario A.I.C.)<br />
1 bustina di vanillina*<br />
<br />
Per il topping:<br />
200 gr di fragoline di bosco<br />
35 gr zucchero<br />
succo di 1/4 di limone.<br />
<br />
Preparazione.<br />
La sera prima di preparare la cheesecake lavoro il Philadelphia e i 6 cucchiai di limone con le fruste e lascio il tutto una notte nel frigo. Fino ad ora è la cosa più simile al<i> sour cream</i> che sono riuscita ad ottenere.<br />
<br />
Frullare tanti biscotti quanti ne servono per ottenerne un paio di tazze. Mescolarvi lo zucchero e aggiungere il burro fuso. Si deve ottenere una massa non troppo sbriciolosa che va pigiata ben bene sul fondo dello stampo (precedentemente imburrato). Il tutto deve essere alto circa ½ dito. Cuocere a in forno per 8 minuti esatti ad alta temperatura.<br />
<br />
Intanto lavorare il formaggio + il limone con il burro fuso, la vanillina e il cucchiaio di farina, che deve essere setacciato per bene in modo da non formare grumi. Mettere il composto a riposare ancora un po' a temperatura ambiente per un’oretta almeno e aspettare che il fondo di biscotto si raffreddi.<br />
Montare i tuorli delle uova con lo zucchero fino a che siano spumosi e, a parte, montare le chiare a neve fermissima.<br />
Amalgamare con estrema delicatezza il formaggio alle uova e poi alle chiare a neve senza far smontare nulla.<br />
Versare delicatamente il tutto sul fondo di biscotto ed infornare per almeno due ore a 120°. Mettendo sul fondo del forno un recipiente pieno d’acqua si eviteranno spaccature sulla superficie del cheesecake.<br />
Intanto preparare la salsa di fragole: mettere in un pentolino le fragoline pulite, lo zucchero e il succo di limone, cuocere a fuoco moderato per 7-8 minuti o fino a che il composto non si addensi. Girare continuamente per impedire che si attacchi al fondo. Una volta raffreddata la salsa, frullare una metà delle fragoline per un composto più gustoso. <br />
<br />
Non aprire il forno durante la cottura o il cheesecake collasserà rovinosamente…<br />
Per controllare la cottura, alla fine delle due ore fate la prova coltello o la prova stecchino in un angolo.<br />
Lasciate raffreddare la cheesecake per una trentina di minuti nel forno e poi a temperatura ambiente.<br />
Quando la torta sarà raffreddata metterla in frigo, scoperta, con tutta la teglia per almeno 2-3 ore e solo dopo, eventualmente, coprirla. Separare la torta dai bordi della teglia con una spatola o un coltello.<br />
Guarnire la cheesecake con il topping (qui è descritta la salsa di fragole, ma si può usare altra frutta, caramello, salsa di cioccolato…) al momento di servirla o poco prima. <br />
Per fette perfette, usare un coltello bagnato nell’acqua e pulito ad ogni taglio. In rete ho trovato chi usa a questo scopo il filo interdentale, ma mi sembra troppo ospedaliero. Forse una buona alternativa potrebbe essere il Mi cantino della chitarra (una volta ho conosciuto un salumiere che ci tagliava la ricotta!)<br />
<br />
RISULTATI.<br />
Interpreto per sinceri i complimenti fatti da tutti coloro che hanno assaggiato la mia cheesecake fatta con questa ricetta, anche se risalgono tutti all'era glutinosa<br />
… il merito va a Lornell, ai texani tutti e alla mia amica partenonewyorkese DOC che ha assaggiato tutte le mie sperimentazioni dandomi parecchi consigli e aiutandomi a correggere il tiro sempre in meglio.<br />
<br />
DISCUSSIONE<br />
Uno dei passaggi fondamentali è mescolare il formaggio con il limone. <br />
I consigli di cottura vanno seguiti scrupolosamente, pena una cheesecake collassata, spaccata o bruciata in superficie. Il mio forno vintage però è a gas e abbastanza sgangherato, e almeno questo vien fuori dalla mia esperienza personale.<br />
<br />
<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
Barlow L. Ricetta del cheescake di famiglia. San Antonio TX, 1996<br />
Sclafani P. Consigli dopo assaggi ripetuti. Napoli e dintorni 2002-2007ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-40359333476593162582013-01-11T14:58:00.000+01:002013-01-11T13:44:03.068+01:00Il biscotto del riscatto<div align="justify">
Dopo tanto pandoro ben riuscito non potevo non tornare sui miei passi.<br />
Biscotti. La mia croce, la mia bestia nera...<br />
Ho riflettuto a lungo sull' <a href="http://deglutinevolissimevolmente.blogspot.it/2012/12/il-rantolo-della-capa-di-pezza.html" target="_blank">epocale spatascio</a> del mese scorso e ho iniziato a pensare a come rialzare la mia bisco-autostima in maniera dignitosa.<br />
Le rotelline girano e mi torna il mente la nonna Maria (quella sicula), che aveva una predilezione per detti e proverbi.<br />
<div style="text-align: center;">
<i> "mai lasciare la via vecchia per la nova..."</i> </div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Ecco, allora perchè cambiare pericolosamente la fonte delle ricette se in questo delicato periodo di apprendistato ho trovato una serie di porti sicuri?<br />
E quindi il segreto sarà quello di prelevare il protocollo per il mio prossimo esperimento biscottoso da una delle raccolte di ricette che non mi ha mai tradito!</div>
In effetti i pasticcini di Carla, fatti da Gianna e ospitati nel blog di Anna già da tempo mi avevano fatto venire l'acquolina in bocca... L'ho scritto troppo complicato, comunque la <span style="font-size: large;"><a href="http://aifornelliconlaceliachia.blogspot.it/2012/12/le-ricette-di-gianna-carlas-shot.html" target="_blank">fonte del pasticcino è questa.</a></span><br />
<br />
<u><br /></u>
La ricetta la ricopio tal quale, per il procedimento, invece, vi rimando alla <a href="http://aifornelliconlaceliachia.blogspot.it/2012/12/le-ricette-di-gianna-carlas-shot.html" target="_blank">fonte</a>.<u><br /></u><br />
<u></u><br />
<blockquote class="tr_bq">
<u>Ingredienti</u> (quelli contrassegnati da ** devono essere garantiti senza glutine come da etichetta o prontuario AIC)
<br />
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
- 125 g di burro morbido, a temperatura ambiente </div>
<div align="justify">
- 75 g di zucchero a velo ** </div>
<div align="justify">
- 1 uovo a temperatura ambiente </div>
<div align="justify">
- 190 g di farina Biaglut (sacchetto da 1 kg) </div>
<div align="justify">
- 1 bustina di vanillina ** </div>
<div align="justify">
- la punta di un cucchiaino di lievito per dolci ** </div>
<div align="justify">
- la scorza grattugiata di un’arancia non trattata (nel mio caso, anche questa è di Carla!) </div>
<div align="justify">
- Qualche ciliegina candita ** </div>
</blockquote>
Ieri sera mi mancavano le ciliegine candite ma non mi sono fatta impressionare. Ho immaginato i miei biscotti meno colorati ma sempre appetitosi.<br />
Burro e uovo a temperatura ambiente: OK<br />
Farina Biaglut: presente! (Ho speso bene i miei <a href="http://deglutinevolissimevolmente.blogspot.it/2012/11/i-bbbuoni-01tarantelle-iniziali.html" target="_blank">bbbuoni)</a><br />
Arancia non trattata... ehm... chissà... ben lavata comunque sì <br />
Lievito, vanillina e zucchero adatti: tuttapposto.<br />
<br />
Parto e monto il burro con lo zucchero, esattamente come descritto, aggiungo gli ingredienti nell'ordine e arrivo ad ottenere una bella palla di pasta satinata e liscia. L'unica differenza che ho apportato è stata quella di incorporare lievito, farina e vanillina usando sempre la planetaria ma con la "foglia" al posto della frusta e a velocità bassa bassa.<br />
Sfodero la mia sparabiscotti ancora nuova di zecca (e meno male, se l'avessi usata glutinosamente chissà se avrei avuto il fegato di continuare a servirmene), riempio e sparo.<br />
Niente. Una palla indistinta si accumula sotto la sparabiscotti.<br />
La alzo e sparo di nuovo. La pasta esce e mantiene pure la forma dei petali, ma non si stacca dall'attrezzo.<br />
OK, andiamo con la sparabiscottologia comparata: ne sparo uno sulla teglia nuda, sul tappetino siliconico fuxia, poi sul tavolo, su un foglio di carta... uno shot, due shot come consiglia il libretto di istruzioni... niente, non si stacca nulla.<br />
Avrei dovuto forse documentarmi meglio sulla sparabiscotti??? :DDDD<br />
A questo punto approda in cucina il consorte, il cui esercizio dell'anacoresi è stato evidentemente disturbato dalle mie <i>jastemme</i>.<br />
Preleva la sparabiscotti dalle mie mani e assesta un colpo fenomenale al pistone, costringendo la poveretta a rilasciare il biscotto. Il tavolo vacilla e gatti fuggono da tutte le parti per il fragore.<br />
<br />
OK, OK, tuttapposto... facciamo come facevano gli antichi: teglia e sac a poche.<br />
I biscottini fioriscono sulla teglia: chi a forma di ciambellina, chi di medaglioncino rigato... non saranno bellissimi ma sembrano promettenti.<br />
QUello che non vuole collaborare, come al solito, è il forno vintage: o va a tutto vapore o si spegne, altro che i 180° richiesti dalla ricetta! Così, non potendo variare la temperatura, ho spostato la teglia verso l'alto ogni due minuti...<br />
Insomma, alla fine i miei pasticcini, di forme e spessori variabili ed improbabili, sono usciti dal forno quasi indenni, soltanto un po' dorati sul lato ventrale.<br />
Io ne ho addentato uno caldo... yummm<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-ZQPc2Z0Nmsc/UMbSXyX2nDI/AAAAAAAAAnQ/2YTxKPaNP7M/s1600/DSC_6078.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="427" src="http://1.bp.blogspot.com/-ZQPc2Z0Nmsc/UMbSXyX2nDI/AAAAAAAAAnQ/2YTxKPaNP7M/s640/DSC_6078.jpg" width="640" /></a></div>
Il consorte ha aspettato che si raffreddassero e, nel suo gergo minimale ha sentenziato:<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<i>"piccole bombe caloriche perfette accanto ad una tazza di té"</i></div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-eG_bl6SML6g/UMbToGwL0FI/AAAAAAAAAn0/TBjSzjh1k7s/s1600/DSC_6081.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="http://2.bp.blogspot.com/-eG_bl6SML6g/UMbToGwL0FI/AAAAAAAAAn0/TBjSzjh1k7s/s640/DSC_6081.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Io, felice, me ne sono tramortiti tre nel latte e caffè di stamattina: sinceramente, ma proprio sinceramente: altro che biscottini sglutinati e confezionati!<br />
<a href="http://www.neac2.eu/images/events/procida_language_2009/gambrinus_1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://www.neac2.eu/images/events/procida_language_2009/gambrinus_1.jpg" width="320" /></a>E facendo due rapidi conti, considerando che dalle dosi proposte da Gianna/Anna ho tirato fuori 24 pasticcini... senza la ciliegina candita sono un'ottantina di kilocalorie a biscottino... non proprio pochissime ma... che buoni!<br />
<br />
Dopo la colazione con questi fantastici biscottini, all'Ufficio urbanistico della II porzione duodenale si è presentato il sig. Villo Gambrino con tutta la documentazione in regola per aprire una vera e propria sala da The accanto ad una delle piazze più frequentate del Tenue...<br />
<br />
I Villici crescono e si arricchiscono... <br />
<br />
<br />
<br />
<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-20949997598902724692013-01-06T09:18:00.001+01:002013-01-09T13:39:44.011+01:00Celiachia celiachia, tutti i mali porti via...<br />
<span style="font-size: x-large;">B</span>ene,<br />
questo anno che è andato via ha portato un fritto misto di cose poco piacevoli, un problema che accomuna un po' tutti, se faccio la conta dei guai passati da amici e parenti non la finirei più.<br />
Quasi quasi mi vergogno ad essere stata così fortunata, visto che questo 2012 mi ha fatto due regali importantissimi: il Wumpus (la mascotte) e la celiachia!!!!<br />
E' ironia, la mia??? Solo parzialmente. Sono sicura che tutti noi "<i>del club</i>" preferiremmo salute, benessere e glutine a gogò ma se questo non è possibile allora io, personalmente preferisco salute e benessere, sglutinati ma costanti<i></i><br />
<i><br /></i>
Il mio motto per chiudere questo
particolarissimo 2012 è stato:<br />
<br />
<style>
<!--
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<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;">Celiachia, celiachia, tutti i mali ti porti via!</span></div>
<br />
<br />
Perché sì, perché ho scoperto che per me stare <b>senza</b> glutine vuol dire stare <span style="font-size: large;"><b>CON</b></span> un sacco di altre cose:<br />
<br />
<ul>
<li>Baratto lo stare senza il pane di <i>DonnAntonio</i> (il fornaio sotto casa) con la
possibilità di sentirmi in forze pure a fine giornata</li>
<li>Rinuncio alla birra (quella "sgluten" mi fa schifo) per avere la
tiroide fresca e tosta</li>
<li>La pasta di Gragnano non la voglio vedere manco in fotografia se poi le mie
articolazioni si muovono a tutto tondo</li>
<li>Crocchè ed arancini in vendita per strada, andatevi a fare friggere da
qualche altra parte! Preferisco essere uscita dal fastidioso e innaturale stato
di anestro </li>
<li>Sciù e Babbbà (<span style="font-size: small;">c</span>houx et baba con pronunzia napoletana), senza rancore... rimanete nel banco della pasticceria! La
sideremia è tornata pimpante e la preferisco così.</li>
<li>Vade retro Pringles e Tuc! A me pare proprio che senza di voi tutte quelle
bollicine pruriginose sulle mani non ci siano più</li>
<li>E dico addio volentieri anche ai quadratini di Ritter sport... è stato bello
finché è durato. Se insieme a voi si allontana pure l'eritema nodoso, io vi
saluto e chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato!</li>
</ul>
<br />
E dunque i piccoli acciacchi che mi hanno tenuto compagnia per questi ultimi
trent'anni mi hanno piantato in asso!<br />
Non me lo sarei mai aspettato, specie dai
dolori articolari che erano amichetti miei dalle scuole medie! Io lo sapevo
che non erano cattivi: non se la facevano con i reuma e se ne stavano lì senza
dare fastidio alle analisi del sangue. Ogni tanto venivano a far visita ad un
polso, una caviglia, una spalla... Certo, l'anno scorso nella testa del mio
omero sinistro hanno fatto una settimana di rave party... senza contare una quindicina di anni fa, quando decisero di colonizzare due o tre lombari. Ci si
trovarono benissimo e ci rimasero fino a che <i>tottore tetesco ti kiropratika </i>non
li convinse a distribuirsi altrove.<br />
E l'eritema nodoso? Ah quello è stato come lo zio d'America, si faceva
sentire di rado, ma quando veniva a trovarmi rimaneva a casa almeno per sei
mesi! E pensare che per molti anni non ho saputo nemmeno chi fosse davvero. Ai
miei genitori dissero che era giapponese (quindi un'altra malattia!) e che non si sapeva nulla di lui, né
perché arrivava né perché andasse via. <br />
<br />
A parlare dei miei acciacchetti mi pare di diventare subito lagnosa e
pallosa, cosa che devono pensare tutti quelli che mi conoscono, visto che ripeto le stesse storie da circa
trent'anni.<br />
Oddio, ogni tanto ho aggiunto simpatiche variazioni sul tema, tipo una tosse asmatica che mi dona la facies di un malato di tubercolosi o le allergie alimentari più disparate: non dimenticherò mai il 1990, anno passato senza mangiare pomodori crudi (pena orribili bolle sulle gambe, lunghe come graffi) Grazie a dio la cosa è durata solo per quella stagione. E poi: kiwi, melanzane, corn flakes...<br />
Da un paio d'anni poi ho una tiroide in panico mentre la comitiva FHS, progesterone & C. è composta da soggetti indisciplinati, ribelli e scansafatiche.<br />
<br />
Insomma: mi sono sempre presentata ai dottori come una
ragazza/giovane/donna/signora allergica e piena di lamentazioni ricorrenti.
Senza dolori di panza e cacarella (anzi, esibivo il mio stomaco di ferro e il mio alveo regolare come una delle poche cose funzionanti del mio corpo!). Piena di marker anticorpali che vanno e che
vengono senza apparente ragione ma con un complesso di buone analisi ematochimiche.<br />
Lamentosa, forse un poco ipocondriaca ma di ottimo aspetto e soprattutto di
altezza normale, tondetta... cicciottella... bella ciotta ...
sovrappeso... chiattoncella... Insomma: con tanti bei chilozzi in più.<br />
Avrei fuorviato anche i migliori!<br />
Nessuno potrà mai dirmi quando è che i miei villi hanno inziato ad essere rasi al suolo, quello che invece è certo è che una serie di sintomi (dolori articolari, eritema nodoso, psoriasi ungueale) si sono presentati a 12-14 anni.<br />
Ecco, ora ne ho 45 (ancora per poco) e praticamente non mi ero resa con<span style="font-size: small;">t</span>o dell'impatto di tutti questi piccoli fastidi sul mio vivere quotidiano.<br />
Dopo otto mesi di dieta gluten free (6 condotti mangiando pietanze senza glutine, e 2 condotti con canoni più rigorosi) finalmente,
a chi mi chiede come sto, posso rispondere "<b>Bene!</b>" senza incertezze. Mi
sento <b>BENE</b>, pure senza quell'ottima pasta di Gragnano o il buon pane di
Don Antonio e quel sorso di birra che mi manca tanto.<br />
Tanto pure prima, sempre in lotta con il sovrappeso, di
carboidrati complessi ne mangiavo pochini e la birra mi andava subito in testa.<br />
Ho più energia, migliore capacità di concentrazione, sono più dinamica e fattiva e nello stesso arco di tempo faccio un numero maggiore di cose. Non ricordo l'ultima volta in cui ho usato il Ventolin, ad esempio. <br />
Che sia l'effetto
placebo della dieta senza glutine?<br />
Ma allora che sia il benvenuto!!!!<br />
Mi
curerò in psichiatria piuttosto che in gastroenterologia, ma al
benessere non rinuncio<br />
(Così pensavo prima di avere la diagnosi, la verità è che pure il ferro è salito, gli antitireoglobulina sono scomparsi e che la comitiva FSH, LH, estro e prog attraversa un momento di ciclica stabilità).<br />
A migliorare lo stato generale (e perchè no) anche l'umore, c'è anche il peso che è rientrato nei ranghi. <br />
<br />
E per questo 2013 io auguro a tutti (<i>glutinofagi e sglutinivori</i>) di raggiungere la mia stessa sensazione di <i>well being</i>.<br />
<br />
Pare che io ci sia dovuta arrivare <i>deglutinevolissimevolmente</i> (e questo non lo auguro a nessuno) ma ognuno di voi trovi la strada giusta. <br />
<br />
<span style="font-size: x-large;">G</span>aia<br />
(senza glutine e senza doloretti, eritema, allergie, antitireoglobuline, bollicine, asma e chili di troppo)<br />
<br />
<br />
<br />
<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-50277107259875698892013-01-04T16:31:00.000+01:002013-01-06T10:09:29.478+01:00Pandorissimo (seconda puntata)Dopo aver quasi finito di sbocconcellare <a href="http://deglutinevolissimevolmente.blogspot.it/2013/01/pandoriamo-prima-puntata.html" target="_blank">il primo pandoro,</a> inizio a progettare il secondo.<br />
<div style="font-weight: bold;">
</div>
<div style="font-weight: bold;">
</div>
<div style="font-weight: bold;">
</div>
<div style="font-weight: bold;">
<div>
<br />
<span style="font-weight: normal;">Ero convinta di abitare in un luogo dove non vi vossero celiaci, tanto sono sguarnite le farmacie della zona. Tutte tranne <b>UNA</b>. A di là della Glutafin, che ho comprato senza pensarci due volte, questo luogo può essere considerato come il paradiso del celiaco, del diabetico e del nefropatico. Non ho mai visto tanta pasta, tanta roba dietoterapica in vita mia! Pure la famosa pasta di Gragnano.</span></div>
</div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><br />
</span></span> <span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">quindi, animata dei migliori propositi mi metto a lavorare.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Continuo con ricetta e metodo descritti nel primo tentativo, altrimenti che esperimento sarebbe?</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">E per chi non avesse letto la <a href="http://deglutinevolissimevolmente.blogspot.it/2013/01/pandoriamo-prima-puntata.html" target="_blank">prima parte,</a> ricordo che la ricetta è tratta dal blog "<a href="http://www.ilricettariodianna.com/2011/12/pandoro-2-0.html" target="_blank">Il ricettario di Anna</a>" che, a sua volta, segue il metodo descritto <a href="http://profumodilievito.blogspot.it/2007/11/il-pandoro.html" target="_blank">qui</a> </span></span><br />
<br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Stavolta mi propongo:</span></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">di usare il mix di farine indicato</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">di non far congelare il poolish</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">di trattare meglio il lievitato e di farlo incordare</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">infine, perché no, di farlo lievitare...</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Ho indicato in grassetto le modifiche che ho fatto dopo la prima prova. </span></span></li>
</ul>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><span style="text-decoration: underline;">Come mix ho usato:</span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><b>150g</b> <b>di</b> <b>farina</b> <b>Glutafin</b></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><b>100g</b> <b>di</b> <b>farina Farmo</b></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><b>67,5g di Pandea</b></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">proprio come indica ANNA</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><br />
</span></span> <span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">poi </span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><br />
</span></span> <span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">zucchero a velo <b><strike>125</strike> 140 </b>g (lo voglio più zuccherato)</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">burro 130 gr</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">panna 75 gr (senza glutine e con 35% grassi - avevo erroneamente indicato Auchan come marca, chiedo venia per l'imprecisione)</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">acqua 95 gr</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">3 tuorli + 1/2 tuorlo e 1/2 albume </span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">cioccolato bianco 40 gr (senza glutine)</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">lievito di birra fresco 8 gr (senza glutine)</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">sale 5,5 gr</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><b><strike>1/2 </strike> 1 </b>cucchiaino miele di sulla</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">vaniglia in polvere (Senza glutine)</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">estratto di vaniglia (senza glutine)</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><br />
</span></span> <span style="font-size: large;"><u><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Sera ore 22:</span></span></u></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">mi accerto che nessuno mi chiami per correre al lavoro domani :))))</span></span><br />
<u><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">poolish</span></span></u><br />
<ul>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">75 gr acqua minerale,</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">37,5 gr farina mix,</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">3 gr lievito,</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">vaniglia in polvere</span></span></li>
</ul>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">metto in frigo, il contenitore è super ermetico. La temperatura è monitorata dal pomeriggio :D 5-6°C. spaccati!</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><br />
</span></span> <br />
<div>
<span style="font-size: large;"><u><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Al mattino<i><b> </b></i>successivo ore 10. </span></span></u></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Il poolish non si è congelato il termometro segna 5°C e il coperchio del contenitore è bello bombato, buon segno!!!!! Lo estraggo dal frigo e lo lascio a temperatura ambiente per tutto il tempo della preparazione della </span></span></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-VJJf-xPMrMU/UOXAsPEl51I/AAAAAAAAAvo/f_uOuy-UfJw/s1600/DSC_6312.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://2.bp.blogspot.com/-VJJf-xPMrMU/UOXAsPEl51I/AAAAAAAAAvo/f_uOuy-UfJw/s400/DSC_6312.jpg" width="267" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"> <span style="font-size: large;"><b>biga</b></span> </span></span></div>
<ul>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">5 gr di lievito </span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">1 cucchiaino di miele di sulla (non ho miele di acacia e voglio aumentare le componenti dolci, per questo ho raddoppiato la dose)</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">in 20 gr d’acqua minerale tiepida, </span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">40 gr di farina mix </span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">1/2 tuorlo d’uovo. </span></span></li>
</ul>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Metto a lievitare fino al raddoppio in una ciotola coperta. Oggi è fredduccio e umido, mannaggia!!!!</span></span></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-euJNuHE_EKE/UOXAr2zalsI/AAAAAAAAAvs/rVgyOaxsDeo/s1600/DSC_6309.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="http://1.bp.blogspot.com/-euJNuHE_EKE/UOXAr2zalsI/AAAAAAAAAvs/rVgyOaxsDeo/s400/DSC_6309.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">E' passata circa un'ora: la biga effettivamente è raddoppiata e piena di buchi mentre il poolish ha un aspetto invitantissimo: anche lui è almeno raddoppiato ed è pieno di bollicine</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Sono ottimista! </span></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Unisco il signor Poolish e la signora Biga, metto 75 gr di farina mix e inizio ad impastare con la foglia, lentamente.</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Incordare</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Aggiungere 1/2 tuorlo e 20 gr. di zucchero. Aumento lo zucchero perchè il pandoro dell'esperimento precedente non mi era sembrato abbastanza dolce</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Incordare. A questo punto ho messo un mezzo cucchiaio di farina<b> </b>mix<b> </b> in più</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Aggiungere l'altro 1/2 tuorlo con altri 20 gr di zucchero</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Incordare</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Montare il gancio e serrare l'incordatura. amalgamare lentamente 40 g di burro morbido.</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Far impastare fino a che non diventa una palla soda ed elastica. Ho aggiunto un altro mezzo cucchiaio di farina</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">L'aspetto è ottimo. </span></span></li>
</ul>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-6LcqeiVAYdA/UOXAsQzjvDI/AAAAAAAAAvw/0Ad6BxDyq6E/s1600/DSC_6321.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="http://4.bp.blogspot.com/-6LcqeiVAYdA/UOXAsQzjvDI/AAAAAAAAAvw/0Ad6BxDyq6E/s400/DSC_6321.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Ho coperto e ho lasciato crescere a 26°C, sul piano tiepido sopra al forno</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Diciamo che ci è voluta un'ora e mezza circa.</span></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-nxUWuGYd7Uo/UOXAu3umQcI/AAAAAAAAAwA/dSfH03ZNbg4/s1600/DSC_6328.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="http://1.bp.blogspot.com/-nxUWuGYd7Uo/UOXAu3umQcI/AAAAAAAAAwA/dSfH03ZNbg4/s400/DSC_6328.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Intanto ho preparato l'emulsione a bagnomaria tiepidissimo con</span></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">50 gr di burro, </span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">20 gr di panna, </span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">40 gr di cioccolato </span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">il resto della bustina di vaniglia </span></span></li>
</ul>
</div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Ho iniziato a lavorare con Frullone (la planetaria) e la sua foglia</span></span></div>
<ul>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">la panna rimanente (55g), </span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">poco più di 1/2 albume,</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">2/3 della farina rimanente (110 gr).</span></span></li>
</ul>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Incordare. Stavolta, pure se non si vede un'incordatura degna di questo nome, si capisce che la pasta vorrebbe proprio collaborare!</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">A questo punto, a bassa velocità, si inziano ad incorporare i tuorli e gli altri componenti secondo lo schema: </span></span></div>
<div>
<ul>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"> 1/2 tuorlo + il sale</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">1/2 tuorlo + 30 gr zucchero</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">1/2 tuorlo + 30 gr zucchero</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">1/2 tuorlo + 40 gr zucchero</span></span></li>
</ul>
<div>
<br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">per un totale di 2 tuorli, 100 gr di zucchero e sale. Bisognerebbe riprendere l’incordatura prima del successivo inserimento. </span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Solo a questo punto ho unito questo impasto a quello precedentemente lievitato. Nel primo tentativo avevo aggiunto subito panna albume e farina al lievitato ma poi non ero riuscita più a rassodare l'impasto.</span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-Byn7cJRlBZE/UOXAuz_gJpI/AAAAAAAAAwE/H4fHgGgdD2c/s1600/DSC_6329.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="http://4.bp.blogspot.com/-Byn7cJRlBZE/UOXAuz_gJpI/AAAAAAAAAwE/H4fHgGgdD2c/s400/DSC_6329.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Aggiungo l'emulsione fluida, un cucchiaino alla volta, poi monto il gancio e aggiungo gli ultimi 40 gr. di burro a dadini e l'estratto di vaniglia. A sentimento, durante tutto il procedimento, ho gettato nella planetaria 4 cucchiaini di Glutafin... così... perchè mi andava...</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">L'impasto è mooolto morbido, lucido e davvero interessante.</span></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-Sqs8fIYXmL0/UOXAvVyjR5I/AAAAAAAAAwI/ZrYkPexgmi8/s1600/DSC_6332.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="http://2.bp.blogspot.com/-Sqs8fIYXmL0/UOXAvVyjR5I/AAAAAAAAAwI/ZrYkPexgmi8/s400/DSC_6332.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Riposa 1/2 ora, poi tento di fare le pieghe ma, come predetto da Anna nella sua ricetta, non ci riesco. Lo faccio riposare un'altra quindicina di minuti e poi via nello stampo!!!</span></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-6aJ2-5fTPbY/UOXAx3fza5I/AAAAAAAAAwY/q6LS6tgrsGM/s1600/DSC_6336.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="http://3.bp.blogspot.com/-6aJ2-5fTPbY/UOXAx3fza5I/AAAAAAAAAwY/q6LS6tgrsGM/s400/DSC_6336.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"> Ora, il mio stampo è nuovo nuovo, in alluminio pesante e da 500 g. Ho messo 600 g di impasto (più di quello consigliato da Adriano) e ho riempito i soliti due pirottini.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Infine a lievitare sul piano del fornello, intiepidito da un ritmico accendi/spegni del forno, ho avvolto la forma in un bel panno, ho controllato che la temperatura fosse contenuta tra 26° e 33°C. Con uno scarto di ± 6 °C mi sa che non sono nata per fare il termostato. </span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">E inizia la lenta attesa...</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Le ore passano e mi faccio aiutare dai Books per propiziare la lievitazione</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><br />
</span></span> <span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="344" src="http://www.youtube.com/embed/oqwXYFKl43w" width="459"></iframe><br />
</span></span> <span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><br />
</span></span> <span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><br />
</span></span></div>
</div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Alle ore 23:00 (dopo 5 ore di attesa) inizio a scoraggiarmi e a spazientirmi. Mi aggiro nel metro quadro di cucina libero, le mie incursioni sotto il panno sono troppo frequenti!</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">"<i>La fretta sgombera con le sporte rotte"</i> diceva mia nonna, quella sicula, che aveva una vera e propria mania per i proverbi.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">In verità, guardando le foto che ho fatto durante il procedimento, mi rendo conto che piano piano la creatura sta crescendo... YPPIEEEEE!!!!!!</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Però, lo ammetto, all'una e trenta sono ridotta da fare pietà. Abbrustolita in una cucina tropicale, con gli occhi del panda e un pandoro che si rifiuta di collaborare!</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Il povero anacoreta, dal suo giaciglio ogni tanto mi chiede aggiornamenti. Due dei tre gatti, eccitatissimi da tutto questo trafficare notturno, saltano e volano dalle mensole mentre la gatta femmina, saggia e anziana, è andata a dormire: a lei il pandoro piace gustarlo cotto e non ha senso disturbare la mia lavorazione.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Verso le due meno un quarto ho adottato una classica esclamazione di mia suocera (altra dispensatrice di proverbi)</span></span><br />
<div style="text-align: center;">
<i><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">"O 'nu ricco marenaro o 'nu povero piscatore!"</span></span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">il cui senso è più o meno: o la va o la spacca.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Inforno a 180°C (più o meno, con il mio forno vintage non si sa mai) per 10 minuti e poi abbasso a 170°C. per 30 minuti, con una ciotola d'acqua sul forno.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">E qui ho commesso un errore: griglia troppo alta e il pandoro si <i>arrusca</i> subito sulla sommità. </span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Calo tutto di una tacca, copro con l'alluminio e penso che sono le due passate...</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">L'anacoreta, in pigiama, cammina per casa trasportato dal profumino di dolce cotto.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">"Che odorino delizioso!" biascica dormendo dormendo.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">A cottura ultimata, prova stecchino positiva, raggiungo il mio agognato fodero e crollo in un mondo di sogni privi di glutine ma ricchi di lievito.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><br />
</span></span> <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-qbe1EyMBDaE/UOXWO-43t-I/AAAAAAAAAwo/U_obkL6wbBc/s1600/DSC_6356.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="427" src="http://4.bp.blogspot.com/-qbe1EyMBDaE/UOXWO-43t-I/AAAAAAAAAwo/U_obkL6wbBc/s640/DSC_6356.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: inherit;">Ecco, questa è la mia creaturina!</span></span><br />
<span style="font-weight: normal;"><span style="font-family: inherit;">Ah, se solo avesse raggiunto il bordo della forma come nei miei sogni. E' un poco <i>curtulella</i> e <i>traccagnotta</i> ma rispetto alla precedente è molto più morbida e profumata e sicuramente è cresciuta di più. </span></span><br />
<br />
<span style="font-family: inherit;">Alla prova assaggio: </span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-EEE-AFN_Xgg/UOXWPDY90QI/AAAAAAAAAws/pZT8mCB7XAM/s1600/DSC_6366.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="http://2.bp.blogspot.com/-EEE-AFN_Xgg/UOXWPDY90QI/AAAAAAAAAws/pZT8mCB7XAM/s640/DSC_6366.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">secondo l'autorevole parere dell'anacoreta (che non rispetta minimamente i protocolli di cavalleria, nel senso che se una cosa fa schifo te lo dichiara con grande candore), nessuno dei due pandori somiglia ad... un pandoro glutinoso. Questo qua, pur regalando al primo boccone una sensazione di disidratazione totale di tutti gli epiteli orofaringei, si rivela più delicato del secondo. E' meno "incatenato" e più profumato e con migliore retrogusto.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Dal canto mio, devo dire che stamattina la "PROVA INZUPPO" è stata incoraggiantissima, nel latte il mio pandorino ha avuto esattamente il comportamento di quello normale, cioè si è... sfatto... </span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">E i villi... bhe, ho l'impressione che abbiano molto gradito ma che non siano tanto selettivi... della serie "basta che se magna!" </span></span><br />
<br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Sono oramai sicura che non comprerò mai più un pandoro in farmacia!</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Grazie, Anna, il tuo prezioso ricettario mi ha salvato da un capodanno senza dolci!!!</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><br /></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">Felicissima di aver raggiunto un risultato in un'impresa ardita come quella del pandoro, sono lontana dalla soddisfazione: so' Capricorno!</span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><b>E ora spaventiamoci un po':</b></span><br />
<span style="font-weight: normal;">Il peso finale (pandoro + i due pirottini) è più o meno </span>800 g.<br />
<span style="font-weight: normal;">la somma delle calorie degli ingredienti è </span>3027 kcal<br />
<br />
quindi questo pandoro eroga<br />
<br />
<span style="font-size: large;">378 kcal/100g !!!</span><br />
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">AAAARGHHHHH</span></b></div>
<span style="font-weight: normal;">Mi consolo pensando che il pandoro normale che ho in casa "fa" 412 kcal/100 g </span><br />
<span style="font-weight: normal;">mentre quello che ho comprato in farmacia...</span><br />
<span style="font-weight: normal;">355 kcal/100 g.</span><br />
<span style="font-weight: normal;">mi piacerebbe anche provare a verificare la differenza con tutte quelle schifezzuole presenti nei cibi deglutinati (grassi, addensanti, emulsionanti ecc ecc) ma non ho ancora le idee molto chiare.</span><br />
<span style="font-weight: normal;"><br />
</span> <span style="font-weight: normal;">Insomma, visto che qui si lavora e si mangia una bomba calorica, aspetterò qualche settimana (e un giorno di ferie!) per produrre il terzo <i>criaturo</i>***. </span><br />
<span style="font-weight: normal;">Stavolta mi propongo di mettere in forma l'impasto per le ore 14, in modo da avere 10 ore di tempo per seguire la lievitazione. </span><br />
<div>
<br />
<br />
<i><span style="font-family: inherit;">* subito bruciacchiata</span></i><br />
<i><span style="font-family: inherit;">** di piccola statura e poco slanciata</span></i><br />
<i><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">*** creatura</span></span></i><br />
<br />
<i><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">P.S. Ovviamente sarò superfelice se qualcuno avesse qualche dritta o suggerimento per migliorare la situazione! </span></span></i><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;"><br />
</span></span> </div>
ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-27086240756154950892013-01-03T16:23:00.000+01:002013-01-06T10:07:57.254+01:00Pandoriamo (prima puntata)<div style="font-weight: bold;">
<span style="font-weight: normal;">Sono del Capricorno e, come tutti i capricorni, per levarmi una cosa dalla testa mi devono solo lobotomizzare.</span><br />
<span style="font-weight: normal;">Ma io non voglio essere affatto lobotomizzata, voglio solo un pandoro.</span><br />
<span style="font-weight: normal;">Poi ho una tensione particolare per la complicazione. Poi mi piace fare le cose con il metodo con cui vanno fatte</span>.<br />
<span style="font-weight: normal;">Si da il caso che io sia golosa di pandoro e nello specifico, aspettavo di mangiarlo già dal 10 gennaio 2012. Chi mai avrebbe potuto dire, all'epoca, che al successivo Natale mi sarebbe toccata una specie di montarozzo secco e compatto e con un retrogusto di efferalgan?</span><br />
<span style="font-weight: normal;"> Ecco perchè ho deciso di investire il tempo delle vacanze natalizie nella realizzazione di un pandoro tutto per me.</span><br />
<span style="font-weight: normal;"><br />
Credo pure nei colpi di fulmine e <a href="http://www.ilricettariodianna.com/2011/12/pandoro-2-0.html" target="_blank">questo pandoro,</a> presente nel Ricettario di Anna, mi ha conquistato subito! In questo <a href="http://www.ilricettariodianna.com/" target="_blank">blog</a> ho trovato ottime ricette e, soprattutto, fotografie sopraffine! </span><br />
<span style="font-weight: normal;">LO VOGLIO!!!!</span><br />
<span style="font-weight: normal;"><br />
<b>Pro:</b> ho tempo a disposizione, ottimismo e... <i>rota</i> pandoristica!</span><br />
<span style="font-weight: normal;"><b>Contro:</b> ho un forno del 1988, tre gatti golosi di burro e panna e poco spazio, mi mancano le farine e la forma del pandoro.</span><br />
<span style="font-weight: normal;"><br />
</span> <span style="font-weight: normal;">Visto che i contro battono i pro, mi metto all'opera.</span><br />
<span style="font-weight: normal;"><br />
</span> <span style="font-weight: normal;">La realizzazione del pandoro di Anna si sviluppa sul metodo descritto <a href="http://profumodilievito.blogspot.it/2007/11/il-pandoro.html" target="_blank">qui</a> in "Profumo di Lievito". Anche prima di iniziare a vivere deglutinevolissimevolmente conoscevo il blog di Adriano e i suoi fantastici lievitati. </span><br />
<span style="font-weight: normal;">Io, inesperta e "<i>arraffazzona</i>"* vi delizierò con il procedimento completo, visto che ho incontrato alcune difficoltà e mi sembra scientificamente corretto descriverle.</span><br />
<span style="font-weight: normal;"><i>Il procedimento segue pedissequamente quello descritto in "Profumo di Lievito" <a href="http://profumodilievito.blogspot.it/2007/11/il-pandoro.html" target="_blank">qui</a></i></span><br />
<div>
</div>
<div>
Primo intoppo<br />
<span style="font-weight: normal;">Il mix di farine indicato da Anna prevede Glutafin, Farmo e Pandea. Dopo aver visitato 4 farmacie, 2 farmasanitaria e 2 ipermercati mi arrendo. Glutafin è introvabile! </span><br />
<span style="font-weight: normal;">Apporto quindi modifiche al mix di farine senza glutine secondo il mio personale sentimento.</span><br />
<br />
<span style="font-weight: normal;">150 g di farina Farmo fibrepan con amido di frum deglutinato</span><br />
<span style="font-weight: normal;">100 g di farina Agluten pane pizze</span><br />
<span style="font-weight: normal;"> 67,5 g di Pandea</span><br />
<br />
<span style="font-weight: normal;">zucchero a velo 125 (senza glutine)g</span><br />
<span style="font-weight: normal;">burro 130 gr</span><br />
<span style="font-weight: normal;">panna 75 gr (</span><span style="font-family: inherit;"><span style="font-weight: normal;">senza glutine e con 35% grassi - avevo erroneamente indicato Auchan come marca, chiedo venia per l'imprecisione)</span></span><br />
<span style="font-weight: normal;">acqua minerale 95 gr</span><br />
<span style="font-weight: normal;">3 tuorli + 1/2 tuorlo e 1/2 albume </span><br />
<span style="font-weight: normal;">cioccolato bianco 40 gr (senza glutine)</span><br />
<span style="font-weight: normal;">lievito di birra fresco 8 gr (senza glutine)</span><br />
<span style="font-weight: normal;">sale 5,5 gr</span><br />
<span style="font-weight: normal;">1/2 cucchiaino miele di acacia</span><br />
<span style="font-weight: normal;">vaniglia in polvere 1 bustina (senza glutine)</span><br />
<span style="font-weight: normal;">estratto di vaniglia (senza glutine)</span><br />
<span style="font-weight: normal;"><br />
</span> <span style="font-weight: normal;"><br />
</span> <b><span style="font-weight: normal;">Sera, ore 21</span></b><br />
<b><span style="font-weight: normal;">Poolish:</span></b><br />
<ul>
<li><span style="font-weight: normal;">75 gr acqua,</span></li>
<li><span style="font-weight: normal;">37,5 gr farina mix,</span></li>
<li><span style="font-weight: normal;">3 gr lievito,</span></li>
<li><span style="font-weight: normal;">vaniglia in polvere (1/2 bustina)</span></li>
</ul>
<span style="font-weight: normal;">Ho messo in frigo, in un contenitore chiuso, sul piano basso a 5° per 12 ore. Ho pure messo il termometro e ho abbassato un'<i>antecchia</i> la temperatura. Adriano dice che con 2-3°C di differenza il poolish non rende come deve.</span><br />
<span style="font-weight: normal;"><br />
</span> <span style="font-weight: normal;"><b>Il secondo intoppo</b> </span><br />
<span style="font-weight: normal;">Al mattino... <span style="font-size: large;"><b>AAAARGHHH</b></span>: il frigo è gelato, il poolish ha i cristallini di ghiaccio in superficie.</span><br />
<span style="font-weight: normal;">Lo estraggo dal frigo e lo lascio 2-3 ore a temperatura ambiente<i><b> </b></i>sperando in una rianimazione-miracolo</span><br />
<span style="font-weight: normal;">Verso le 13 preparo la biga (sempre come dice Adriano)</span><br />
<ul>
<li><span style="font-weight: normal;">sciolgo 5 gr di lievito ed il miele in 20 gr d’acqua tiepida (minerale frizzante)</span></li>
<li><span style="font-weight: normal;">40 gr di farina mix</span></li>
<li><span style="font-weight: normal;">mezzo tuorlo d’uovo (peso un tuorlo e ne prelevo metà).</span></li>
</ul>
<span style="font-weight: normal;"> mescolo per bene, copro con pellicola e aspetto che raddoppi. Ci mette un poco più di un'ora su una superficie tiepida.</span><br />
<span style="font-weight: normal;"><br />
</span> <span style="font-weight: normal;">A questo punto prendo <b>FRULLONE</b> (è il nome della mia planetaria ma è anche il nome di un ex ospedale psichiatrico)</span><br />
<ul>
<li><span style="font-weight: normal;">Unisco i due lieviti</span></li>
<li><span style="font-weight: normal;">Aggiungo 75 gr di farina mix, </span></li>
<li><span style="font-weight: normal;">impasto con la foglia a velocità 2. <b>La mia planetaria non si chiama FRULLONE per caso, spesso va più veloce ad 1 che a 2. Insomma, mi regolo a <i>capa di 'mbrella</i> ad ogni occasione</b>. </span></li>
<li><span style="font-weight: normal;">Incordare. <b>WOW, giuro che l'impasto si è incordato davvero!</b></span></li>
</ul>
<ul>
<li><span style="font-weight: normal;">Rallentare e aggiungere un mezzo tuorlo subito seguito da 17,5 gr di zucchero, incordare. </span></li>
<li><span style="font-weight: normal;">Inserire l’altro mezzo tuorlo con altri 17,5 gr di zucchero, incordare. <b>... già le cose vanno un poco peggio, l'impasto fila ma non s'incorda alla perfezione. </b></span></li>
</ul>
</div>
<div>
<span style="font-weight: normal;">Che poi le farine senza glutine incorderanno o no? Dovrei studiare tanto tanto i blogghini delle amiche<i> gluten free..</i>. </span></div>
<div>
<span style="font-weight: normal;">Levo la foglia e metto il gancio, "rivolto" l'impasto e inizio a lavorare . Non si incorda affatto, pazienza. A vel. 2 inserisco 40 gr di burro morbido. A pezzetti. Lavoro fino a che diventa elastico, a me viene un preparato spesso e liscio ma a quello di Adriano non somiglia proprio!</span></div>
<span style="font-weight: normal;">Copro e lo metto a raddoppiare a 26° C.</span><br />
<span style="font-weight: normal;">Impasto mio, come ti garantisco i 26°C in questa casa? Pensi che io abbia una stufetta termostatata? Ti porto in laboratorio? RIlassati nel forno, non rompere e fai il tuo dovere!!!</span><br />
<br />
Terzo intoppo.<br />
<span style="font-weight: normal;">Accompagno Francesco alla presentazione del nuovo <a href="http://www.maydaynews.it/cms/2012/12/22/anna-cuomo-presenta-vanilla/" target="_blank">disco</a> di una cara amica. Vuoi perchè mi fa piacere incontrare Anna che oramai vive a Londra da anni, vuoi perchè mi fa piacere sentire i brani dal vivo, vuoi perchè ... sono passata in "SICILIA MODE ON" ... sai quante femmine ci saranno a questa presentazione? <i>'O marito mio nun 'o lasso a issu sulo!!!!**</i></span><br />
<span style="font-weight: normal;">Invece lascio </span><span style="font-weight: normal;"><span style="font-size: large;">solo </span></span><span style="font-weight: normal;">il mio lievitato<span style="font-size: large;">,</span> nel forno spento. A malincuore</span><br />
<span style="font-weight: normal;">Quando torno, dopo circa 3 ore e mezza, lo trovo... quadruplicato!!!!</span><br />
<br />
Si sono fatte le 20.<br />
<span style="font-weight: normal;">Preparo l'emulsione:</span><br />
<ul>
<li><span style="font-weight: normal;">50 gr di burro,</span></li>
<li><span style="font-weight: normal;">20 gr di panna </span><span style="font-weight: normal;"></span></li>
<li><span style="font-weight: normal;">40 gr di cioccolato </span></li>
<li><span style="font-weight: normal;">1/2 bustina di vaniglia in polvere</span></li>
</ul>
<span style="font-weight: normal;">Metto tutto a bagnomaria, tiepido tiepido nella ciotola di silicone per sciogliere il cioccolato.</span><br />
<span style="font-weight: normal;"></span><br />
<br />
Quarto intoppo.<br />
<span style="font-weight: normal;">QUi <u>forse</u> ho commesso un altro errore madornale: ho preso il lievitato e ho aggiunto: </span><b><span style="font-weight: normal;"><br />
</span></b><br />
<ul>
<li><b><span style="font-weight: normal;">la panna rimanente (55g), </span></b></li>
<li><span style="font-weight: normal;">1/2 albume</span></li>
<li><span style="font-weight: normal;">2/3 della farina rimanente (dovrebbero essere 110 gr) </span></li>
</ul>
</div>
<div>
mescolo con la foglia, incordo (proprio<span style="font-size: small;"> per niente</span>...)<br />
poi aggiungo i rimanenti 2 tuorli in 4 volte:</div>
<ul>
<li>1/2 tuorlo + il sale</li>
<li>1/2 tuorlo + 30 gr zucchero</li>
<li>1/2 tuorlo + 30 gr zucchero</li>
<li>1/2 tuorlo + 30 gr zucchero</li>
</ul>
<div>
Bisognerebbe riprendere l’incordatura prima del successivo inserimento. <br />
Alla fine si aggiunge l'emulsione tiepidissima ma ancora fluida un cucchiaino alla volta. Pensavo di spatasciare tutto e invece l'impasto si mantene quasi sodo ma mai incordato. <br />
Monto il gancio e aggiungo il burro rimanente, morbido e a cubetti e l'estratto di vaniglia. L'impasto è liscio, bello ma non "fa la palla". A quello di Adriano non somiglia ma non mi dispiace.<br />
Imburro la forma (trovare una forma per pandoro a Napoli, il 29 dicembre è stata un'impresa biblica).</div>
<div>
A questo punto Adriano "fa le pieghe" mentre Anna sostiene che la pasta non è piegabile, proprio come la mia. Aspetto 15 min e poi metto nella forma.<br />
Adriano dice di "caricare" la forma con un 10% di peso in più della portata dichiarata. La mia forma è da 500 gr, ne metto quindi 550. (con il resto riempio 4 pirottini <- altro errore!)<br />
A l'una di notte la lievitazione è in alto mare...</div>
<div style="font-weight: bold;">
<br /></div>
<div>
<b>Quinto intoppo </b></div>
<div style="font-weight: bold;">
<span style="font-weight: normal;">Prendo teglia e pirottini, li infilo nel forno con la lucina accesa e mi vado a coricare. Alcuni adepti di Adriano ci hanno messo anche 8 ore per lievitare. La mia simpatica mascotte non mi permette mai di dormire più di 5 ore...</span></div>
<div>
e infatti... </div>
<div>
alle 6:30 vengo trascinata giù dal letto. Lì nel forno, qualcosa è cresciuto ma non tanto...</div>
<div>
Delusa (l'impasto non arriva ai 3/4 di stampo dopo 9 ore di lievitazione) accendo e mi do' alla cottura:</div>
<div>
che deve essere a 180°C per 7 – 8 min. e poi a 170° fino a cottura, circa. 30 min. (prova stecchino)</div>
<div style="font-weight: bold; text-align: center;">
AHAHAHAH, il mio forno che mantiene i 180°C!!!!!!!!</div>
<div>
Dove ho sentito questa barzelletta? Il mio è un forno vintage, certe cose non gli si addicono! Cerco di arrangiarmi con un termometro da alte temperature (la cui provenienza preferisco mantenere riservata), provo ad usarlo ma è complicatissimo, rotola nella teglia, scotta e non si vede bene!</div>
<div>
Stranamente il pandoro si cuoce bene. Pure la ramatura esterna è soddisfacente.</div>
<div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-3QaRekTjZJM/UOWTvA-SUnI/AAAAAAAAAvY/9P2pgCckzs0/s1600/pandoro+1+tent.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="427" src="http://3.bp.blogspot.com/-3QaRekTjZJM/UOWTvA-SUnI/AAAAAAAAAvY/9P2pgCckzs0/s640/pandoro+1+tent.jpg" width="640" /></a></div>
Eccolo qua, già affettato e assaggiato.</div>
<div>
E'rimasto abbastanza nano, mollica compattissima e un poco annozzoso***, non sa di pandoro ma inzuppato nel caffelatte è buono! E non è un discutibile montarozzo secco. E non ha il retrogusto medicinale.</div>
<div>
E poi è piaciuto ai bimbi degli amici che, briciola dopo briciola ci hanno dato una consistente "botta" di consumo!!!<br />
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-zEnOPNvsJQU/UOWTtk_H6tI/AAAAAAAAAvQ/fDgmkIwtSEY/s1600/pandoro+1+tent+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://2.bp.blogspot.com/-zEnOPNvsJQU/UOWTtk_H6tI/AAAAAAAAAvQ/fDgmkIwtSEY/s400/pandoro+1+tent+2.jpg" width="267" /></a>Ed è piaciuto anche ai villi, che mi hanno supplicato di non voler vedere mai più il pandoro sglutinato di farmacia! </div>
<div>
Sfornato il 30, finito il primo gennaio! Meno male, perchè così ho una buona scusa per procedere con il</div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://deglutinevolissimevolmente.blogspot.it/2012/12/pandorissimo-seconda-puntata.html" target="_blank"><span style="color: #cc0000;"><span style="font-size: x-large;"><b>TENTATIVO NUMERO DUE!!!!!</b></span></span></a><br />
<br />
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="color: #cc0000; font-size: small;"><span style="color: black;">*dicesi di persona poco incline alla precisione</span></span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="color: #cc0000; font-size: small;"><span style="color: black;">** lasciare mio marito solo? Giammai!</span></span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="color: #cc0000; font-size: small;"><span style="color: black;">*** cibo secco che si attacca in gola e mentre percorre l'esofago provoca sgradevole sensazione di attrito (però, come siamo inglesi noi napoletani: un concetto intero in un solo vocabolo!)</span></span><span style="font-size: small;"> </span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="color: #cc0000;"><span style="font-size: x-large;"><span style="color: black;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"></span></span></span></span><b> </b></span></span></div>
</div>
ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com2Marano di Napoli NA, Italia40.8898307 14.19238510000002440.8418177 14.111704100000024 40.937843699999995 14.273066100000024tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-82701524937912504692013-01-01T18:50:00.001+01:002013-01-03T16:40:55.247+01:00La paella dell'anacoreta<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: #e06666; font-size: x-large;">oppure:</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: #e06666; font-size: x-large;">La Paella Marana</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: #e06666; font-size: x-large;">o anche</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: #e06666; font-size: x-large;">La Paella Messicana.</span></span><br />
<br />
Che pietanza preparare ad un cenone di capodanno tra amici, come al solito organizzato il 30 dicembre?<br />
Io e Francesco (l'anacoreta, mio marito) tradizionalmente ci occupiamo di un primo.<br />
In cucina siamo un team niente male, siamo affiatati e complementari e sopratutto ci divertiamo. Lui sceglie la colonna sonora, ha talento per i sughi e la brace, fantasia con i vegetali e i contorni. Ma la sua vera punta di diamante è <b>"Pasta e...".</b> Io ho feeling con la roba che si impasta e tendo ad ibridarmi con le cucine di altri paesi.<br />
Insomma, l'altro giorno mio marito ha dichiarato di voler preparare qualcosa commestibile per tutti.<br />
Abbiamo scartato la tradizionale lasagna (troppo complicato fare i due tipi di pasta e pulire la macchina tra le due lavorazioni e troppo rischioso sglutinare tutti, vista la mia inesperienza), pure il classico "zito 'mbuttunato" e la "coppola di Garibaldi" che abbiamo fatto l'anno scorso.<br />
pensando pensando, ad un certo punto Franz esclama:<br />
"Chili con carne! Usiamo il vino al posto della birra e facciamo contenti tutti. Prendi il tuo libro!"<br />
Io ho un vecchio libro di cucina tex-mex dal quale ogni tanto tiro fuori tutti i migliori sapori assaggiati durante l'emigrazione in Texas.<br />
Tex-Mex, secondo me, è il meglio del Messico e il meglio degli States e poggia su una base di mais, riso e carne. Praticamente il paradiso del celiaco!<br />
Se Franz avesse preparato il chili, avrei fatto tortillas de maiz per tutti i commensali ma...<br />
Ma l'occhio ci è caduto sulla ricetta della paella messicana.<br />
Cosa abbia di diverso dalla valenciana davvero non lo so.<br />
Per 10 persone:<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-GUcnHtVvAsw/UOMbFXeudyI/AAAAAAAAApc/dFhVWcwBcaM/s1600/appunti+paella+low.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-GUcnHtVvAsw/UOMbFXeudyI/AAAAAAAAApc/dFhVWcwBcaM/s1600/appunti+paella+low.jpg" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<span style="color: #cc0000; font-size: large;"><b>Procedimento:</b></span><br />
in un padellone soffriggere 3-4 spicchi d'aglio, la carota tritata e le cipolle tagliate a pezzettoni in abbondante olio extra vergine<br />
rosolarvicisivisici i tocchetti di pollo e di maiale con 2-3 peperoncini freschi piccanti, sale q.b., stoppare il tutto prima della avvenuta cottura.<br />
A parte:<br />
<ul>
<li>preparare i gamberetti: lessarli in acqua salata e scolarli</li>
<li>Preparare il brodo vegetale</li>
<li>trifolare i funghi tagliati a pezzetti con aglio, olio e un peperoncino e sale q.b.</li>
<li>soffriggere la pancetta tagliata a dadini in olio e aglio, cuocere i piselli, allungando l'acqua con un poco di brodo vegetale. Ovviamente non dimenticate il sale</li>
<li>Tagliare i peperoni a striscioline e soffriggerli in padella con il solito aglio, fino a cottura. QUi il sale ce lo siamo dimenticato ma i peperoni non ne hanno sofferto.</li>
</ul>
E finalmente veniamo al riso:<br />
Sciacquare il riso crudo sotto acqua corrente, scolarlo e tostarlo con abbondante burro, in una padella di grandi dimensioni<br />
iniziare a cuocere il riso. Ora, il nostro amico trapiantato a Madrid dice che si deve fare una <i>sbubbazza</i> di brodo e lasciare il riso abbandonato a sé stesso, a cuocersi e ad azzeccarsi al fondo della padella. Noi non abbiamo avuto il coraggio e lo abbiamo fatto tipo risotto, aggiungendo continuamente brodo e mescolando.<br />
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-JX4MNodYh2I/UOMYLzf417I/AAAAAAAAAos/JLy6DHOrWq4/s1600/DSC_6306.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://1.bp.blogspot.com/-JX4MNodYh2I/UOMYLzf417I/AAAAAAAAAos/JLy6DHOrWq4/s400/DSC_6306.jpg" width="267" /></a>Sciogliere lo zafferano nel brodo e aggiungere.<br />
Dopo 5-8 minuti versare nel riso la carne. Continuare a mescolare.<br />
Dopo qualche minuto aggiungere funghi, peperoni e piselli.<br />
Fa male il bicipite? Non ve ne curate, continuate a mescolare fino a cottura.<br />
A fine cottura aggiungere i gamberetti.<br />
<br />
Noi abbiamo una padella di dimensioni bibliche che abbiamo trasportato a casa dei nostri amici in un borsone da viaggio! Tutto il blocco pesava un quintale.<br />
Sì, bisogna ammetterlo, il riso preparato con anticipo soffre non poco ma le abili mani e i poderosi bicipiti di Gianluca lo hanno riscaldato magistralmente al momento della cena, senza farlo attaccare.<br />
<br />
Se fossi una precisina avrei fotografato il tutto a fine cottura ma... ho preferito farvi vedere come la nostra paella appare il giorno dopo: ha sulle spalle due trasporti un secondo riscaldamento e...<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Dovete sapere che ieri notte ho riportato a casa la padella con un avanzo di riso, confezionata con alluminio e avvolta in una tovaglia.<br />
Stamattina, appena alzata, ho trovato un nuovo ingrediente insaporitore....<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-CpJt-y-FjLw/UOMYWmFfSzI/AAAAAAAAAo0/gXHwIA-Ufq8/s1600/DSC_6273.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="http://2.bp.blogspot.com/-CpJt-y-FjLw/UOMYWmFfSzI/AAAAAAAAAo0/gXHwIA-Ufq8/s400/DSC_6273.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Sarà senza glutine???<br />
Era l'asso nella manica del cuoco?<br />
E' uno zampone che ha sbagliato pentola? <br />
<br />
E per dimostrare che non sono proprio una zozzona <b>GIURO</b> solennemente di aver buttato il riso avanzato, che era ridotto così:<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-hMkx82joXMk/UOMYaKnJnVI/AAAAAAAAAo8/dqU9VW91u_E/s1600/DSC_6291.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="131" src="http://3.bp.blogspot.com/-hMkx82joXMk/UOMYaKnJnVI/AAAAAAAAAo8/dqU9VW91u_E/s200/DSC_6291.jpg" width="200" /></a><a href="http://1.bp.blogspot.com/-dZTo5C_v5ho/UOMYpaS58KI/AAAAAAAAApI/ONEhi_WzQ3A/s1600/DSC_6296.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/-dZTo5C_v5ho/UOMYpaS58KI/AAAAAAAAApI/ONEhi_WzQ3A/s200/DSC_6296.jpg" width="132" /></a><a href="http://2.bp.blogspot.com/-FMpR2Bfwhks/UOMYoOUci_I/AAAAAAAAApE/bnusw62DQ6E/s1600/DSC_6294.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="132" src="http://2.bp.blogspot.com/-FMpR2Bfwhks/UOMYoOUci_I/AAAAAAAAApE/bnusw62DQ6E/s200/DSC_6294.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
NOn è colpa mia se il gatto si acciambella in padella: era il riso che evidentemente, oltre ad essere buono era pure comodo!<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-vb7xp6tjvFA/UOMcHSdJsKI/AAAAAAAAApo/aRJedf_Kmbc/s1600/DSC_6288.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="http://1.bp.blogspot.com/-vb7xp6tjvFA/UOMcHSdJsKI/AAAAAAAAApo/aRJedf_Kmbc/s400/DSC_6288.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
E i villi ancora un po' intontiti dallo spumante, sono rimasti attoniti e hanno minacciato di chiamare Gordon Ramsey per farmi partecipare a "Cucine da incubo"<br />
<br />
P.S. io non sono una grande consumatrice di alcoolici ma in queste feste ho notato un notevole peggioramento delle mie capacità di reggere: praticamente stroncata da due sorsi di un rosso corposo.<br />
Potrebbe essere legato ad un miglioramento dell'assorbimento? Che ne dite voi di più lunga esperienza? :D<br />
<br />
<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-83927246373003075472012-12-31T09:28:00.002+01:002013-01-03T16:38:40.653+01:00La tensione del "fuori casa": come ti affronto il cenone del 31<style>
<!--
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</style> Ecco, devo dire che un poco di tensione ci sta!<br />
Sono solo due mesi che vivo <i>gluten free </i>ufficialmente (e quindi bado anche a colapasta, cucchiarelle, briciole, caccavelle, prontuario, addensanti ecc ecc) e non sono ancora bravissima nel gestire il "<b>fuori casa</b>".<br />
<br />
Io sono un'atipica e apparentemente l'ingestione di glutine non mi provoca
effetti collaterali.
<br />
<i>"<b>Che mazzo!</b>"</i> direte voi,<br />
<i>"<b>Per niente!"</b></i> rispondo io.<br />
In questa fase di apprendimento mi
sarebbe utile avere un segnale interpretabile per capire se e dove sbaglio.<br />
(forse non è proprio così, con il passare del tempo mi sembra che il mio
intestino sia sempre più... reattivo. Dovrei mangiarmi una bella pizza per
capire, ma non ho il coraggio)<br />
<br />
Il cenone di fine anno, tradizionalmente con gli amici, è di quelli che ci si organizza e ognuno porta una pietanza. Ho chiesto la disponibilità di tutti i cucinanti a tenere presente le mie nuove esigenze. Ho degli amici cari e sensibili e immediatamente si è trovato un menù <span style="font-size: large;">mooolto</span> compatibile con il<i> gluten free!</i><br />
Però stare senza pensiero (con tante persone che cucinano, la confusione e la mia distrazione) è assolutamente impossibile.<br />
Eravamo moltissimi e alla fine si è deciso di organizzare due cenoni in due abitazioni diverse. Questo mi dispiace, il capodanno è una delle poche occasioni in cui riusciamo ad incontrare amici di vechia data.<br />
Essere in pochi, invece, mi aiuta a "<i><b>controllare</b></i>" meglio le famigerate caccavelle contaminate ed essere serena.<br />
L'equilibrio tra la paranoia e la reazione autoimmune è sottile e difficile da raggiungere!<br />
<br />
Ma se io non avessi il fantastico marito che ho, forse non sarei così sportiva con la celiachia. Cucinerà per tutti una paella messicana, abbiamo scelto con cura gli ingredienti e già da ieri sera soffrigge cipolle e rosola tocchetti di pollo e maiale.<br />
Gli altri cuochi hanno previsto semplici spaghetti con i frutti di mare (mi porto dietro i miei, con i famosi <i>bbbuoni</i> ho la pasta che mi spunta dalle orecchie, starò attenta a cuocerli prima degli altri) e orata al cartoccio (magari darò un'occhiata agli aromi) Coi broccoletti di Natale in padella vado di lusso! Mi sono procurata un minizampone gluten free e me lo porto dietro con le lenticchie, perchè alla tradizione non rinuncio ma ci tengo pure al villo integro!<br />
Ho un pandoro (primo esperimento da me portato a termine, niente di entusiasmante ma meglio del confezionato) senza glutine. E poi serenità, allegria e stare insieme!<br />
<br />
Poi, per il vostro divertimento di fine anno, voglio riassumervi le occasioni in cui mi sono trovata a mangiare fuori in questi primi sessanta giorni ufficiali.<br />
Situazioni normali che sono diventate improvvisamente eventi stranissimi<b>:</b><br />
<br />
#1 <b>Festa sul luogo di lavoro</b>: grande pranzo, grande affluenza. La
cuoca ha pensato ad inserire nel menu una serie di cibi senza glutine, me lo dice di persona.
"<i>Bene</i> - penso -<i> se si è posta il problema avrà anche saputo come
preparare</i>". Mangio un antipasto e un pirottino monoporzione di primo piatto,
chiaramente liberi dal nemico (carne e riso). Non avevo dei dolori di stomaco
del genere da parecchio tempo... <i>Vattelappesca</i> se la signora cuoca si era
improvvisata "<i>gluten free</i>" oppure se le materie prime facevano <i>schife</i><br />
<br />
#2 <b>Invito a pranzo domenicale da amici</b>: la mia amica Alessandra aveva
inizialmente pensato che il mio blog senza glutine fosse dettato da
un'operazione di solidarietà. Le racconto della mia odissea e lei, per nulla
impressionata dalla novità, prende carta e penna e si fa spiegare cosa posso
mangiare.<br />
In pochi minuti mette su un menu adatto a tutti i commensali. A pranzo porto
solo una fetta di pane per me (e dire che la mia amica ha una panetteria <b>NEL</b>
palazzo, che profumo!!!!) e un dolce per tutti (ovviamente senza glutine, al
momento riesco a fare solo un buon tiramisù). Fantastica Alessandra, pranzo rilassato, villi esultanti.<br />
<br />
#3 <b>Festa di compleanno:</b> Domanda: "<i>cosa puoi mangiare?</i>"
Risposta: "m<i>ozzarella, prosciutto crudo, verdure, carne non impanata,
niente cose con farinacei usuali però...</i>" Domanda: "<i>Bene, avevo pensato di fare
delle pizze... che dici?</i>" Risposta: "<i>E fai le pizze, io non me le
posso mangiare ma ci sarà pure qualche altra cosa...</i>" Risposta del padrone
di casa <i>" E come no!"</i><br />
Ho mangiato mozzarella, prosciutto ed insalata per antipasto, primo, secondo
e contorno. Il festeggiato si è un po' offeso per il fatto che non ho
assaggiato nemmeno un pezzettino di dolce...<br />
<br />
#4 <b>Festa di Natale al lavoro: </b>l'apoteosi del pane e della pizza.
Farinacei insinuati ovunque, piatti pieni di rustici sfogliati (di cui vado
pazza), teglie di pizze imbottite di salsicce e friarielli, peperoni,
melanzane. Nemmeno una mozzarellina. Pizza di scarole, un'altra cosa di cui
vado pazza, come se piovesse. Io, al centro di questa sarabanda di grano tenero
con un bicchiere di coca cola in mano (gli altri due celiaci, furbissimi, si
erano guardati bene dall'intervenire). I dolci, come si dice a Napoli, <i>te li
buttavano per faccia</i>: Pandori, panettoni, mignon, cassatine. Una prova davvero
durissima. Una fame inusitata. <br />
Ad un certo punto il mio collega Alberto (glutinofago) mi ha preso sotto braccio e ha dichiarato:
<i><b>Basta, non mangio più. Solidarietà celiaca!</b></i> Valeva la pena soffrire solo
per questo!<br />
<br />
#5<b> Invito a pranzo improvviso </b>a casa del mio super super superiore
capo chiarissimo illustrissimo. La circostanza era particolare e del tutto
fortuita. Ero terrorizzata. Non potevo rifiutare nè potevo esercitare il
controllo che avrei voluto. Ma per fortuna il mio sup. sup. chiar. ill. è
un uomo estremamente intelligente e la sua consorte ancor di più. Mi hanno
descritto cosa avevano in pentola per pranzo e hanno preso atto delle mie
esigenze, hanno evitato di aggiungere la pasta ai legumi e hanno
cotto il pesce in maniera adeguata. Fantastici!<br />
<br />
#6 <b>Pranzo prenatalizio con parenti di mammà.</b> Il menù è consono,
diamine, sono in famiglia e sono tutti attenti. Un poco di stress nello stare
dietro dietro alla signora che si occupa della cucina (colapasta, cucchiarelle,
lavaggio piatti). Un poco di male di panza l'ho rimediato (anche qui il dubbio
mi viene: sto diventando entericamente sensibile alle contaminazioni o è solo
normale amministrazione?"<br />
<br />
#7 <b>Cena della Vigilia e Pranzo di Natale.</b> Tutto perfetto, sono stata
in famiglia e si è attenti al <i>gluten free</i>. Mia madre sta prendendo
confidenza con questo modo di mangiare e i menu si stanno ampliando. Mi
sono resa conto che al di fuori del mio appartamento il "pericolo" è
sempre in agguato, ad esempio ho aperto un mobiletto di cucina e mi stava per
cadere in<b> </b>testa (e sui cibi) un pacco aperto di <i>Manitoba poison...</i><br />
<br />
#8 <b>Pranzo del 26 dai miei cognati.</b> Ricevo una email prenatalizia:
"<i>Ti ho già comprato pane e pasta senza glutine, conosci più o meno le cose
che cucino, fammi sapere cosa puoi mangiare!</i>"<br />
Un pensiero delicato e davvero gentile, il pranzo si svolge senza intoppi e,
soprattutto, senza glutine, con una pasta sugo e ricotta dedicata (mentre gli
altri la mangiano al forno, cotture differenziatissime e possibilità di
contatto ridottissime) e secondo e controni naturalmente senza glutine (agnello al forno e tantissime verdure in padella). Dopo
tutti questi giorni di stravizi provo quasi sollievo a non potermi permettere
le "<i>ciociole</i>" e dolcetti di Natale glutinosi...<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: red;"><span style="font-size: x-large;">Buona fine<i> dell'</i> anno, a tutti coloro che passeranno di qui!</span></span></b></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: red;"><span style="color: black;">Gaia</span></span></span><b><span style="color: red;"><span style="font-size: x-large;"><span style="font-size: small;"> </span></span></span></b></div>
<br />
<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-66321360538293072662012-12-27T23:53:00.002+01:002013-01-03T16:37:02.198+01:00Paludi, Pandori e Disegni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-L0vXthYYsPQ/UNzE55TiN7I/AAAAAAAAAoI/ODC7tdbJdUU/s1600/appunti+pandoro+01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://2.bp.blogspot.com/-L0vXthYYsPQ/UNzE55TiN7I/AAAAAAAAAoI/ODC7tdbJdUU/s640/appunti+pandoro+01.jpg" width="534" /></a></div>
E' il 27 dicembre, finalmente è festa!!!<br />
Una giornata di pace, in una casa che sembra essere stata teatro di un conflitto mediorientale (il micetto più piccolo non ha risparmiato l'albero, le decorazioni natalizie e, giacché si trovava <i>zampiàndo</i>, nemmeno gli ultimi soprammobili e le mia scorta di marmellate fatte in casa).<br />
Babbo Natale mi ha portato una nuova <a href="http://www.moulinex.it/Products/breadmakers/ow1101.aspx" target="_blank">macchina per fare il pane</a> (La mia Princess, dopo anni di onorato servizio somiglia più a Camilla Parker Bowles che alla giovane Kate e per questo pane senza glutine ci vuole la freschezza della gioventù) <br />
Franz l'anacoreta suona il Dobro... l'ha trovato sotto l'albero, abilmente mimetizzato in un pacco informe. Non era nei miei programmi, ma tra un acquisto natalizio e l'altro, ho avuto la fortuna di incontrare un <a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/16/Dobro.jpg" target="_blank">Dobro</a> usato. Poiché credo nei colpi di fulmine e poiché sono convinta che il chitarrotto mi abbia sorriso, l'ho comprato senza esitare. Meno male che il consorte fa il musicista altrimenti il pacco non sarebbe stato solo quello con il fiocco e sotto l'albero... :DDD<br />
Ecco, Franz suona e la cucina viaggia verso il delta del Mississippi.<br />
Voglio un pandoro come si deve. Quello che ho comprato mi ha deluso alquanto, non era proprio cattivo ma sembrava provenire da una confezione aperta il giorno del Ringraziamento.<br />
Ne vorrei uno come questo <a href="http://www.ilricettariodianna.com/2011/12/pandoro-2-0.html" target="_blank">qua</a>. Prendo appunti su farine e ricette e ci scappa pure qualche disegnino (mi piace disegnare mentre si suona). I nostri tre regalucci (Dobro, MDP e la penna per gli appunti) camminano a braccetto.<br />
Domani inizio l'avventura del pandoro.<br />
Un dolce veneto, in un appartamento piombato nella periferia napoletana direttamente da Gaza con un sottofondo musicale della Louisiana.<br />
Alla faccia del melting pot<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><span style="color: red;"><b>Buon Natale!!!</b></span></span></div>
ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com2Marano di Napoli NA, Italia40.8898307 14.19238510000002440.8418177 14.111704100000024 40.937843699999995 14.273066100000024tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-5315144028751235582012-12-13T12:25:00.000+01:002012-12-16T09:34:37.649+01:00GranFetta Falcopardo<span class="userContent"> Sono giorni di lunga permanenza al lavoro, esco presto, torno tardi e mi addormento in piedi.</span><br />
<br />
<span class="userContent">Per questo oggi vorrei condividere con tutti questa ricettina semplicissima, che produce uno spuntino gustoso e velocissimo da realizzare.</span><br />
<span class="userContent"> </span><br />
<span class="userContent">Ma c'è un motivo molto importante per cui mi piace condividerla: me l'ha mandata il mio amico Falcopardo, pistoiese D.O.C. e me la ha anche adattata espressamente per il <i>celiaworld</i>.</span><br />
<span class="userContent">Ho apprezzato davvero moltissimo questo pensiero e l'ho trovato davvero squisito, sia in termini pratici che morali! </span><br />
<span class="userContent">In più la ricetta della Fetta Falcopardo ha tre caratteristiche fantastiche: </span><br />
<ul>
<li><span class="userContent">La prima (e la più importante) è che leggendola si sente l'accento toscano.</span></li>
<li><span class="userContent">La seconda è che è per palati robusti e anche qui (pure con la contaminazione del ketchup e della mozzarella) non riesco a non pensare alla Toscana.</span></li>
<li><span class="userContent">La terza è che è la trovo sinestetica e riesco a sentirne i sapori leggendola. </span></li>
</ul>
<span class="userContent">Che ci volete fare? Tengo 'nu quarto 'e ggeni napulitani, nu venticinqui pecciento di geni siculi e altrettanta percentuale ligure. Dovrei essere una lupetta di mare. Invece sono prefettamente a mio agio in collina.</span><br />
<br />
<br />
<span class="userContent">Ma ecco qua la ricetta, esattamente come mi è arrivata:</span><br />
<br />
<span class="userContent" style="font-size: large;">"allora, prendi una fetta di pane senza glutine, anche una ciabatta va bene, viene saporita anche quella.<br /> Stendi sulla cibatta uno strato di ketciup (quello della Coop e' senza glutine ).<br /> Dissemina la fetta con pezzetti di acciughe, abbastanza fitte, alla distanza ciascuna di 4cm l'una dall'altra. <br /> Nei posti vuoti mettici dei capperi preventivamente strizzati ma non lavati.<br /> cospargi di pepe, origa</span><span style="font-size: large;">no, e di una bella pioggia di noce moscata.</span><br />
<div class="text_exposed_show">
<span style="font-size: large;">La noce moscata e' il segreto della fetta, non avere timore di
esagerare. non fa male, anzi, fa benissimo ( non lo so pero' ai celiaci,
informati ) e rende la fetta digeribilissima.</span><br />
<span style="font-size: large;">Taglia a fette un pomodoro insalataro e stendile sulla ciabatta. Un filo d'olio extravergine di oliva e </span><br />
<span style="font-size: large;">metti il tutto in forno. Io uso il forno a microonde, con il crisp che
scalda sopra e sotto e rende la fetta croccante, per circa 11'. Comunque
fintanto che il pomodoro non e' appassito.</span><br />
<span style="font-size: large;">A questo punto aggiungi
delle fettine di mozzarella di bufala e rimetti tutto in forno ( meglio
con il grill ) finche' non sono fuse.</span><br />
<span style="font-size: large;">Inebriati del profumo e assaggiale....</span><br />
<span style="font-size: large;">Brevetto Falcopardo..:-))"</span><br />
<br />
Innanzitutto direi di sottolineare che, oltre al pane senza glutine, è importante che anche il ketchup e le spezie siano garantite esenti da contaminazioni glutinose (quindi in prontuario o con dicitura "senza glutine" in etichetta)<br />
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-jxoCnkHTtdQ/UMbSi6g5bYI/AAAAAAAAAnY/Pg49QjHIWEg/s1600/DSC_6042.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="267" src="http://3.bp.blogspot.com/-jxoCnkHTtdQ/UMbSi6g5bYI/AAAAAAAAAnY/Pg49QjHIWEg/s400/DSC_6042.jpg" width="400" /></a>Poi... che dire: l'altro giorno un paio di gran fette me le sono tramortite... le ho infornate nel forno tradizionale perchè il mio microonde questa diavoleria "crisp" non la ha e poi ho usato qualche pomodoro ciliegino al posto di quello da insalata. Che dire... me so mangnata overo na 'culazione specìale! <br />
E ve la faccio pure vedere, anche se non sono brava con le foto dei cibi mentre il mio amico Facopardo è un ottimo fotografo, Già sento il dolore per le bacchettate!<br />
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-QxdrMeKf0jc/UMbS4Zplx6I/AAAAAAAAAng/aSz_y_Wk8dM/s1600/DSC_6056.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="267" src="http://4.bp.blogspot.com/-QxdrMeKf0jc/UMbS4Zplx6I/AAAAAAAAAng/aSz_y_Wk8dM/s400/DSC_6056.jpg" width="400" /></a> </div>
<div class="text_exposed_show">
E vi dirò anche un'ultima cosa: nei pressi della cinta di mura che circonda il Tenue, ho incontrato un Villo cortese che mi ha chiesto testualmente:"Ma 'un se ne potrebbe avere un'antra di 'odeste fettine?"<br />
<br /></div>
ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-86348625882740113452012-12-07T00:11:00.002+01:002012-12-07T00:11:56.912+01:00Il rantolo della capa di pezzaIl mio racconto di stasera, quasi in presa diretta, ha un solo scopo: sperare di strapparvi almeno un sorrisino!<br />
<br />
Ognuno nella sua vita ha un contenzioso con qualcosa: il greco, la matematica, la squadratura del foglio, le diluizioni, le curve di calibrazione, il pan di spagna, le meringhe.<br />
<br />
Sorvolando sul fatto che la matematica non è il mio forte, stasera io confesso pubblicamente: la mia bestia nera sono i biscotti.<br />
Sì, i biscotti, quei cosetti multiformi che sfornano proprio tutti, anche le bambine che giocano con il Dolceforno... A me vengono una schifezza!!!<br />
E ho un'altra cosa da confessare: i biscotti mi piacciono moltissimo! Mi piacciono quelli fatti in casa, mi piacciono quelli del mulino bianco, mi piacciono quelli allo zenzero che si comparno da Ikea e, soprattutto, vado pazza per i chips ahoy americani... quanti ricordi!!!<br />
La mia precedente vita glutinosa non è molto lontana nel tempo, credo che sia normale, ogni tanto, provare nostalgia per un biscotto. <br />
A questo punto devo vuotare il sacco completamente: ho provato un tre-quattro tipi di dolcetti senza glutine e<br />
... bhe...<br />
... diciamo...<br />
... così così....<br />
<br />
Sarà anche per questo che stasera ero ritornata a casa con velleità biscottiere!<br />
Avevo visto queste <a href="http://www.cuocheingiro.com/il-nostro-blog/item/sospiri-delle-monache.html" target="_blank">piccole palline qua,</a> semplici semplici e naturalmente senza glutine. Al pensiero della farina di mandorle il mio 25% di geni siculi si è risvegliato e ha fatto la ola mentre i villi del tenue si sono accomodati al tavolino del bar e hanno ordinato chi un té, chi una cioccolata calda.<br />
<br />
Innanzitutto ho messo a fare un bel brodo di carne per la cena, poi i merluzzetti per i portatori di orecchie a punta e infine... infine mi sono dedicata ai miei agognati<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><b>Sospiri delle monache...</b></span></div>
<br />
150 gr farina di mandorle°<br />
150 gr zucchero al velo°<br />
1 albume<br />
1 cucchiaino di scorzetta di limone grattugiata<br />
<br />
°questi ingredienti devono essere garantiti senza glutine (quindi riportare il simbolo della spiga barrata o la scritta "senza glutine" o essere presenti nel prontuario dell'AIC<br />
<br />
<br />
Ho rispettato la ricetta senza lasciarmi andare a pericolosi cambiamenti. Ho mescolato ben bene zucchero e farina, ho amalgamato l'albume e la scorzetta grattugiata e ... hopla, ecco un bel composto. E pure buono! Io sono una fenomenale assaggiatrice di "<i>cruditées</i>", termine che ho inventato in questo momento e riferirei a qualsiasi intermedio di lavorazione culinaria.<br />
Nel frattempo il consorte mi allieta con la visione della partita.<br />
Sfodero il mio fantastico tappetino di silicone fuxia, faccio le palline (che sono un po' appiccicosicce) ben distanziate e inforno.<br />
Mi lecco le dita inzuccherate, lavo la terrina e do un'occhiata nel forno...<br />
Il mio <span style="font-size: x-large;"><b>"Odddiiiiioooooo"</b></span> è stato tale e quale a quello delle casalinghe disperate della trasmissione radiofonica di Lillo e Greg!<br />
Le mie palline si sono <i>squacquariate</i>* sulla teglia e sono diventate dei dischi mollicci che piano piano, si stanno fondendo tra di loro...<br />
Le osservo inorridita, piadine di pasta di mandorle che tentano di gonfiarsi e, con il calore del forno... si agitano!!! Uno spettacolo inquietante!!!<br />
Chiamo il consorte che guarda anche lui attraverso il vetro e poi:<br />
"Che cosa <b><i>avrebbero dovuto</i></b> essere?" chiede con molto tatto.<br />
"Biscotti... <b>Sospiri delle monache,</b> si chiamano"<br />
"Direi piuttosto... - e qui non riesce quasi a trattenersi - ...<span style="font-size: large;"> rantoli</span>!!!"<br />
In quei trenta secondi che dedichiamo ad una sonora risata, i sospiri/rantoli dispettosi si saldano rapidamente tra loro in un unico pianoro marrone scuro.<br />
"Ma si sono anche bruciati?" <br />
"Nooooo, bruciati no... solo un paio un po' <i>arruscati</i>**" mento io<br />
"CIccina..." mio marito mi guarda obliquamente come per aggiungere <i>"a chi vuoi fare fesso?"</i><br />
<br />
Apro lo sportello...<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-BJI8TZsLcgI/UMEcGvFKSKI/AAAAAAAAAm0/AP6ic7PrP60/s1600/DSC_6020.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="427" src="http://1.bp.blogspot.com/-BJI8TZsLcgI/UMEcGvFKSKI/AAAAAAAAAm0/AP6ic7PrP60/s640/DSC_6020.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
e questo è lo spettacolo!<br />
A questo punto il consorte esclama:<br />
"Ma questi<i><b> </b></i><b>rantoli delle </b><i><b>cape di pezza***</b></i> sono parenti stretti del manto del monaco di mia madre!"<br />
(Per la cronaca "il manto del monaco" era una torta margherita bruciacchiata che la buonanima di mia suocera spacciava per una specialità pugliese)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-cXE8dOOIPIs/UMEcQgmoZkI/AAAAAAAAAnA/tUU-ikb0d-o/s1600/DSC_6026.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="http://1.bp.blogspot.com/-cXE8dOOIPIs/UMEcQgmoZkI/AAAAAAAAAnA/tUU-ikb0d-o/s400/DSC_6026.jpg" width="400" /></a></div>
Un pezzetto di rantolo lo abbiamo assaggiato: caramelloso e sbruciazzato, abbastanza immangiabile! Allora, con pazienza, ho aspettato che si raffreddasse tutto e ho staccato i vergognosi biscotti dal tappetino. Son venuti via in un sol pezzo, color terra d'ombra...<br />
<br />
*squacquariare: questo verbo illustra un cambiamento di stato da solido a liquido e generalmente descrive qualcosa che è a metà del cambiamento. Ne ignoro assolutamente l'ortografia.<br />
<br />
**arruscato: si dice di qualcosa abbrustolita al punto tale da essere quasi sbruciazzata ma ancora di buon sapore.<br />
*** capa di pezza è un modo napoletano di appellare le suore, riferendosi al velo che portano sulla testa <br />
<br />
<br />
Ovviamente non li ho cosparsi di zucchero al velo come dice la ricetta originale ma ... li ho tirati dritti dritti nel secchio della spazzatura! Ho avuto solo un attimo di incertezza: un <i>rantolo</i> carbonizzato va nell'umido o nell'indifferenziato?<br />
Sarà stata la maledizione che mi perseguita, l'assenza di adeguata colonna sonora (una telecronaca di partita sarà adatta ai biscotti?) o il forno vintage?<br />
A proposito di <a href="http://www.cuocheingiro.com/il-nostro-blog/item/sospiri-delle-monache.html" target="_blank">ricetta originale</a>: sono sicura che sia perfetta (tra l'altro viene da fonte D.O.C.) e che in altre mani sia in grado di generare zuccherosissimi sospiri delle monache...<br />
<br />
<br />
E anche per stasera la vostra inviata dal Tenue vi saluta e vi da' appuntamento alla prossima ricetta/storiella<br />
(per inciso questo bar che hanno appena aperto qui nel Tenue è una schifezza, ci hanno servito il té ma mancano i pasticcini!)<br />
<br />
<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-60784677727183700002012-12-05T09:00:00.000+01:002012-12-05T10:28:50.145+01:00Ce cheeeeeee?<br />
Il signor Enzo è uno dei pazienti storici del mio capo. Più
che un paziente oserei definirlo come un frequentatore costante del
reparto e, come tutti gli abituali, ha avuto modo di conoscere anche me .<br />
Qualche giorno fa, io armeggiavo con il computer mentre il
signor Enzo e un suo parente mostravano al mio capo analisi e referti vari. Ad un certo punto mi allontano dalla scrivania, il signor Enzo mi osserva attentamente e mi fa:<br />
"<i></i><i>Dottore', ma stai propio bene, si' dimagrita ca pari 'na guagliuncella</i>"<br />
<i>(Dottoressa, ti trovo in forma, sei talmente dimagrita da sembrare più giovane)</i><br />
"<i>Grazie, grazie mille</i> - rispondo io e lui rincara i complimenti. Come sempre fa il <i>fariniello</i>, termine che, al mio paese, indica un uomo che ci prova in modo tollerabile.<br />
Mentre ridacchio tra me e me, pensando che una <span style="font-size: large;"><b>signora celiaca</b> è <u>giustificatamente intollerante all'uomo fariniello</u></span>, il mio capo cerca di stemperare la rozzeria del suo paziente:<br />
"<i>Gaia ha perso davvero molto peso da quando ha scoperto..</i>."<br />
Il signor Enzo mi guarda interrogativo<br />
"<i>Ho scoperto</i> - continuo io - <i>di essere celiaca</i>"<br />
<span style="font-size: x-large;">"<i><b>Ceeeee cheeeee?</b></i>"</span> il signor Enzo mi guarda tra lo smarrito e il
lievemente innervosito, come se avessi usato un termine inappropriato
davanti al Professore, suo medico e mio capo<b>.</b><br />
"<i>Niente niente, signor Enzo</i> - cerco di spiegare alla buona - <i>praticamente non posso mangiare pane e pasta, però..."</i><br />
Il signor Enzo non mi lascia finire la frase, sorride a 42 denti e poi sghignazza con fare ironico:<br />
"<i>Macccccheeéééé!!!!" </i>(e qui immaginatelo con una mano a <a href="http://fmontemarano.wordpress.com/2012/06/07/i-gesti-dei-napoletani/" target="_blank"><i>cuppetiello</i></a> che si agita freneticamente)<i><br /></i><br />
<i>"Dottore', ma come? ve lo devo insegnare io che faccio il carrozziere?</i><br />
<i>Poco di
tutto, basta mangiare tutto, ma POCO e si rimane sempre in buona salute</i>!"<br />
E poi, sottovoce,<br />
"<i>Niente pane? Niente pasta? tsè!!</i>"ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-26319655423461306272012-12-03T23:43:00.000+01:002012-12-03T23:43:22.477+01:00Pan e Pat<br />
<br />
<br />
La mia cucina è un posto incasinato e surreale dove più attività convergono e spesso convivono in una sarabanda di sapori e suoni. Capita spesso di avere una colonna sonora mentre si mettono le mani al lavoro. Negli anni ci siamo resi conto (perché io e il consorte dividiamo equamente l'impegno ai fornelli) che alcuni cibi amano essere cucinati con ritmi particolari. Ad esempio il nostro ragù preferisce un buon Pino Daniele d'annata per <i>pappoliare</i> come si deve mentre le lasagne vanno possibilmente infornate con un sottofondo <i>lounge</i><br />
Mi era finito il <b><i>pan de queso</i></b> e io senza i miei panini non posso stare.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-FyQ9eQoJbxs/ULqdnLDffdI/AAAAAAAAAj0/yoqOrOwsrMU/s1600/IMG_0003.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-FyQ9eQoJbxs/ULqdnLDffdI/AAAAAAAAAj0/yoqOrOwsrMU/s1600/IMG_0003.jpg" height="400" width="283" /></a></div>
Il Pan de Queso (per l'esattezza Pão de Queijo visto che è brasiliano) è uno dei miei cavalli di battaglia sglutinati. Trovato per caso sui ripiani del settore "cibi internazionali" del supermercato, è diventato mio fedele e gustoso compagno; anzi... di <span style="font-size: large;"><i>accompagno</i></span> e ha trovato un posto d'onore nel mio quadernetto dei buoni e cattivi.<br />
Sulla confezione la dicitura "<b>gluten free</b>" è bene evidente ma credo che sia riferita ai parametri del paese di origine.<br />
Sto imparando un sacco di cose: paese che vai, parti per milione che trovi. Se però questo mix sembra essere gluten free per i brasiliani, per gli americani e per i <a href="http://www.glutenfreemrsd.com/2012/08/brazillian-cheese-balls-yoki-pan-de-queso.html">britannici</a> potrà esserlo anche per un tenue italiano ed inesperto come il mio?<br />
<br />
La composizione del mix è a base di fecola di manioca (<strong>polvilho azedo*</strong>), amido di mais e altre cosette sparse.<br />
Invece di mettermi a caccia del famigerato polvilho e darmi alla produzione casalinga di formaggiosi panini brasileri, mi sono pigramente adagiata sulla confezione acquistata e sulle sue istruzioni.<br />
Che sono facilissime, basta grattare via l'adesivo scritto in tedesco e leggere quelle che ci sono sotto...<br />
Si mette il mix di farine in una bella ciotola, si aggiungono una mezza tazza d'acqua e due uova e si impasta fino ad ottenere una bella palla soda, liscia e molto morbida.<br />
Ma è domenica e quindi ho chiamato la mia vecchia amica Princess, compagna di tante panificazioni glutinose e non e le ho chiesto di impastare un po' per me. E lei mi ha chiesto:<br />
<i>"Embè? e tu che mi fai ascoltare?"</i><br />
Il consorte, lesto di mano, fa partire un grande <span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=dcXEkg26d-I&feature=player_embedded" target="_blank">First circle </a></span>di Pat Metheny. Io ci avrei visto più qualcosa di tipico e locale ma evidentemente al pan de queso il Metheny non dispiace. <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-uf7LAXUGAhw/ULqkDAim4EI/AAAAAAAAAkA/0K5BJhEk6NQ/s1600/DSC_5997.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-uf7LAXUGAhw/ULqkDAim4EI/AAAAAAAAAkA/0K5BJhEk6NQ/s1600/DSC_5997.jpg" height="640" width="427" /></a></div>
Divido l'impasto in una decina di palline che inforno per una ventina di minuti. Sulla temperatura del forno posso fare solo delle supposizioni perché il reperto archeologico è a gas e ha mille spifferi. Fatto sta che le infilo dentro a forno caldo (ma non bollente) appoggiate su uno di quei tappetini di silicone da forno (che ho comprato con la scusa delle contaminazioni ma che in realtà ho preso solo perché è di un rosa fuxia esagerato)<br />
Sarà il tappetino, sarà <a href="https://www.youtube.com/watch?v=k4CnIRGL-_U&feature=player_embedded#!" target="_blank"><i><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">it's for you</span></i> </a>o la chitarra di Pat ma le pallette di pane si gonfiano, si cuociono, si dorano e poi si croccano! Son belle, tonde e soffiate con un simpatico profumo di formaggio. <br />
Il consorte sostiene che puzzino un po' di calzino usato, ma noi non diamo retta al consorte (per noi stavolta intendo me e il micio biancogrigio che ama assaggiare qualsiasi cosa sia mangiabile) e ci pucciamo il pan de queso anche nel latte e caffè la mattina a colazione.<br />
<br />
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-PJy8tLCOSag/ULqkFQjI6sI/AAAAAAAAAkI/8jJi6Ijk6TE/s1600/DSC_5993.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-PJy8tLCOSag/ULqkFQjI6sI/AAAAAAAAAkI/8jJi6Ijk6TE/s1600/DSC_5993.jpg" height="640" width="428" /></a>Sì, lo so, forse questo è esagerato ma io, ai tempi d'oro, nel caffelatte mi <i>azzuppavo</i> pure la pizza. Una pallina me la pappo subito, è domenica e non voglio sapere niente! Le altre le congelo e giorno per giorno attingo dal freezer e ne riscaldo una nel microonde.<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-size: x-large;">Bone, bone, bone</span>,</span> tutti i villi in ricrescita esultano quando ne vedono una, vuoi che sia sempliciotta e vuota, vuoi che sia foderata con una sottile fettina di prosciutto, vuoi che sia imbottita con una virgola di burro ed un cucchiaino di marmellata...<br />
<br />
E qui dal tenue, con un leggero sottofondo di cabasas, per oggi è tutto,<br />
alla prossima!<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<a href="http://pratofundo.com/124/polvilho-azedo-doce-e-fecula-de-mandioca/" target="_blank">*curiosità sulle differenze tra amido, fecula, polvilho... </a><br />
<br />
<br />ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com6Napoli 40.84290487729676 14.2602539062540.458523877296763 13.62853990625 41.227285877296758 14.89196790625tag:blogger.com,1999:blog-712631072638490276.post-24900773779482169362012-11-30T00:53:00.000+01:002012-12-04T07:11:43.745+01:00Un premio, evviva!<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Questa cosa <i>inaspettatissima</i> mi ha lasciato sorpresa e tanto felice!</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Ho ricevuto un premio! </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-fi8yA9pUDPM/ULfWx2ZnBVI/AAAAAAAAAjI/hAdgHjosT_E/s1600/liebster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-fi8yA9pUDPM/ULfWx2ZnBVI/AAAAAAAAAjI/hAdgHjosT_E/s1600/liebster.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Il Liebster Award mi è stato donato da Emma di <a href="http://www.monemcuisine.com/">Mon 'Em Cuisine</a>, un blog ricchissimo di ricettine saporite e foto succosissime, con una grafica minimal, elegante e davvero accattivante. Insomma, un posticino da visitare quanto prima!</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Ad Emma è piaciuta molto la mia Mascotte, Wumpus il bigio, il mio terribile e giovane micetto. Provvederò a convertire il premio in un quantitativo congruo di croccantini per premiare il vero vincitore</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Ecco le regole del premio:</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Intanto va accettato <i>"E chi non lo farebbe?"</i> dicono Emma e le altre bloggers. E qui lo si accetta con gusto.</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Poi va comunicato tramite un post come questo, inserendo il link di chi ve lo ha donato. E anche questo è stato fatto :)</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Infine va donato ad altri cinque bloggers che hanno meno di 200 followers e che, secondo voi, meritano di essere visitati.</span></span></li>
</ul>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"> E questa è una parte molto dificile per una pivella come me: tutti i blog che ho seguito in questi mesi e che mi hanno convinto a fare questa esperienza hanno più followers del richiesto.</span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">E allora...</span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Allora mi piacerebbe donare questo premio <span style="font-size: large;">a tutti </span>e in particolar modo</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><span style="font-family: inherit;"> a:</span></span></div>
<div style="text-align: left;">
</div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="http://www.ilricettariodianna.com/">"Il ricettario di Anna"</a> perché le sue foto sono deliziose e quella con il <a href="http://www.ilricettariodianna.com/2012/11/crema-di-cavolo-viola-e-fiordaliso.html">cavolo viola</a> mi ha fatto proprio innamorare</span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">RaffaellaM, <a href="http://unaceliacaincucina.blogspot.it/">una celiaca in cucina</a>, perchè le sue ricette sono semplici e sane e poi con quel gattino nero come testimonial... </span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Mariapaola, di <a href="http://mariapaola.altervista.org/">"le avventure di Mariapaola, una celiaca allo sbaraglio"</a>, che mi ha fatto ammazzare dalle risate ed è fonte di ispirazione</span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">chi è <a href="http://celiacaperamore.blogspot.it/">celiaca per amore</a>, cosa ci potrebbe essere di più nobile?</span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">chi soffre di <a href="http://malditestadellimmigrata.wordpress.com/">mal di testa dell'immigrata</a>, perché è lettura gradevole e mi riporta indietro nel tempo...</span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">E a questo punto vado a dormire, non prima di aver avvisato tutti coloro che ho nominato, come vuole <b>l'ultima regola.</b></span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Un saluto speciale dal vero vincitore di questo premio, </span></span></div>
<div style="text-align: left;">
</div>
<div style="text-align: left;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-j_G1Reb2p6M/ULfzx-AWoWI/AAAAAAAAAjY/Q8qqhypDCJ4/s1600/DSC_5744.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="http://1.bp.blogspot.com/-j_G1Reb2p6M/ULfzx-AWoWI/AAAAAAAAAjY/Q8qqhypDCJ4/s640/DSC_5744.jpg" width="428" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">che per l'occasione fa il musetto languido...</span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Grazie ancora, Emma!</span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
</div>
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</div>
ProfMontihttp://www.blogger.com/profile/05506919309596565545noreply@blogger.com5