9 gennaio 2011

Amarene e cioccolato

I miei parenti stretti si contano sulla punta delle dita di una mano ma quelli acquisiti sono davvero una vagonata... forse un intero treno!
Le feste di Natale sono forse l'unica occasione per incontrarsi e si tramutano in una piacevole e folle tournée mangereccia che inizia il 24 e finisce alla Befana, con poche soste di digiuno purificatore.
E' impensabile sottrarsi al rito ed anche immaginare di comprare un regalino ad ognuno dei numerosi cognati e degli innumerevoli nipoti e così, per evitare che l'anno nuovo inizi con una preoccupante cifra rossa sull'estratto conto, si finisce sempre per portare un omaggio simbolico e cumulativo...
A casa di una delle mie cognate avevo assaggiato dei cioccolattini deliziosi, una semplice amarena ricoperta di cioccolato...
Volevo essere saggia, non mi sentivo affatto pronta per esportare i miei esperimenti a casa di qualcun altro ma le amarene erano troppo tentatrici...
Quatta quatta mi sono infilata nel negozio di carta e sacchetti sotto casa mia, è piccolissimo ed in passato lo avevo notato solo per i nastri e le scatole, invece, ad un esame più approfondito, si è rivelato una vera miniera di prodotti, un guaio vero e proprio per una, come me, che sta scivolando nella maniacalità dolciaria.

"Per caso avete amarene?"
"Amarene? Signo', io non tengo amarene, tengo dei babbbà! Venite, venite qua!"
L'anziano proprietario del negozio mi porta nel retrobottega, prende un grosso contenitore da un armadio e lo apre. Il profumo di amarene ci avvolge all'istante.
"Assaggiate, faciteme 'sta cortesia! So' nu' zucchero! Nun tengono niente 'a vede' con quelle commerciali... capite a mme!" e mi porge una mestolata di amarene da assaggiare.
Yummm, buone davvero! Mi guarda soddisfatto.
"Ne vorrei 400 grammi"
"Signo' facimmo miezo chilo e nun se ne parla più!"

Torno a casa con il bottino e mi metto all'opera.
 Non deve essere difficilissimo, basta temperare il cioccolato, rotolarci dentro le amarene e far solidificare... basta poco, che ce vo'? E' quel piccolo particolare di temperare il cioccolato che mi mette lievemente in ansia e così inizio a raccogliere informazioni in giro...
C'è chi dice di sciogliere con attenzione il cioccolato nel microonde ma non mi fido per niente: sarà che una volta l'ho fatto con poca attenzione, carbonizzando parte del cioccolato ed appestando il microonde...
Bagnomaria, bagnomaria ad oltranza!
Mi faccio l'idea che uno dei segreti per temperare il cioccolato stia nel rispettare le temperature di scioglimento e qui mi si pone davanti un ostacolo non indifferente: il termometro!
Ne ho uno per lo zucchero ma parte da 40°, qui parliamo di 28-35°C... Fidarmi del mio senso del tatto (come consigliano altri) neanche è pensabile: la mia epidermide è geneticamente modificata ed ingloba piccole molecole di amianto.

Che fare?
Scendere dal gentilissimo signore della carta e comprare quel termometro elettronico che ho adocchiato, per la modica cifra di 42 euro? Non se ne parla neanche!

Ho un'idea quasi geniale: il mio termometro per lo zucchero è inserito in una piastra di rame, basterà misurare la distanza in centimetri che copre l'intervallo dei 10°C e praticare delle piccole incisioni sul rame con una punta di metallo... C'è abbastanza spazio tra il bulbo del termometro e l'inizio della scala per farlo... Non mi ferma neanche il fatto di scoprire che 10°C equivalgono a 5,25 mm... fare delle tacche con questi intervalli è un casino! Comunque, grosso modo, incido la placca e mi lancio nell'avventura del temperaggio:
metto il cioccolato a bagnomaria e lo porto a circa 35°C, mescolo diligentemente e spengo la fiamma ma il cioccolato non collabora per niente e mi balza a 45° come se niente fosse!
Inorridita, allontano il pentolino dal bagnomaria, verso circa 2/3 del cioccolato fuso in un piatto di ceramica (eheheh, anche il marmo mi manca) e inizio a lavorarlo pazientemente con la spatola... dopo pochi minuti la temperatura è precipitata di quasi 20°!

"Caspita, che strabilianti proprietà ha il cioccolato" penso.
Guardo meglio e mi accorgo che una camicia di cioccolato solidificato circonda il bulbo del termometro, isolandolo da quello spatolato! Bestemmiando in aramaico cerco di rimuovere il cioccolato solido, la piastra di rame non aiuta: ci sarà un valido motivo per cui esiste un termometro per lo zucchero ed un per il cioccolato, no?
Arriva il momento di tuffare le amarene, precedentemente adagiate su un foglio di carta assorbente per eliminare lo sciroppo, mi aiuto con un cucchiaino e le deposito su un foglio di carta-forno...


Mi piacciono quei filini di cioccolato che vanno dappertutto, forse non saranno eleganti ma mi piacciono assai!
Certo che mezzo chilo di amarene non sono poche, devo essere svelta, prima che questo maledetto cioccolato solidifichi del tutto!


Non posso lamentarmi anche se i cioccolattini hanno perso la lucentezza iniziale... si vede che devo temperare, temperare e temperare per riuscire a far meglio!


Eccoli qua, confezionati in una bella scatola e pronti per le fauci dei miei nipotini!

7 commenti:

  1. Ciao Gaia!!!! Mamma quando vedo un cioccolatino non capisco più nulla!!!! I tuoi sono fantastici, hai tutta la mia ammirazione anche perchè, lavori di così alta pasticceria, dalle mie mani non usciranno mai e poi mai! ;-) Bella poi soprattutto la prima foto! Un abbraccio cara! Bacio

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  2. Davvero grazie per i complimenti, Kiara, sono appena agli inizi in questo fantastico mondo del dolce e l'incoraggiamento è mooolto gradito!
    E sono anche molto felice di avere un commento positivo sulle foto. Ho guardato parecchi food blog in questi giorni e ho notato che le foto sono particolarmente curate: cercherò di essere quanto più accorta possibile!
    Grazie per la visita! :)

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  3. deliziose amrene ricoperte di cioccolato o prelibate praline ripiene di amarena????........in tutti i casi........ne voglio ancoraaaaaaaaa........sono dolcemente squisite!!!!!

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  4. Mari', non temere! La stagione delle amarene ricoperte è appena iniziata!

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  5. Complimenti... le rare volte che ho provato a rivestire qualcosa di cioccolato la mia cucina ne è uscita disastrosa e del risultato non ho fatto neanche una foto... sarebbe stato un insulto a chi mi legge :) Bravissima.

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    1. A questo punto devo confessare che quando mi cimentai nelle amarene ricoperte mi guardai bene dal fotografare quello che avevo combinato in giro!

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    2. Ah ah ah!!! Allora un po' mi consolo :)))

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