14 novembre 2012

I BBBuoni (01.Tarantelle iniziali)

Se tutti i celiaci italiani hanno un cedolino mensile per poter acquistare i prodotti senza glutine, sicuramente quello dei Campani si chiama BBbuono.
Con almeno tre "b", come vuole la tradizione e il nostro accento.
Ovviamente, essendo oramai una sglutinata certificata, la prima cosa che ho fatto è stata quella di inoltrare la mia richiesta per avere i fantomatici BBbuoni.
Mi aspettavo di incontrare qualche difficoltà, è ovvio, ma non pensavo che Kafka si fosse ispirato alla burocrazia della mia ASL per scrivere Il Processo...
Dunque, mercoledì scorso sono andata all'ufficio della ASL della mia città.  I due dirigenti che fanno le esenzioni sono gentilissimi e pure efficienti. Nel mio caso residenza e domicilio non coincidono così ci è voluto un po' di tempo per capire a chi devo fare richiesta. Poi alla fine mi fanno giurare solennemente che non chiederò i bbbuoni anche alla ASL di residenza (e me lo fanno autocertificare) e richiedono un nulla osta.
Insomma, la faccenda dei bbbuoni mi ha fatto perdere solo una intera mattinata. Normale amministrazione.
Qualche giorno dopo, però, mi telefona il funzionario.
Sul cellulare!!!!
Sono sconvolta dalla solerzia, addirittura per un istante ho pensato che mi volesse avvisare di passare a ritirare il libretto!
Ma...
"Signora, qui c'è un problemino... è che lei all' altra ASL  non risulta..."
"E certo che non risulto - dico io - come vi ho detto io all'altra ASL non mi sono mai iscritta"
"Signo', scusate, ma quando avevate bisogno di qualcosa da chi andavate?"
"Dotto' - rispondo io -  ma io in questi anni non ho avuto bisogno. E poi ci sono i DAy Hospital che non necessitavano di ricetta. Vedete quanti soldi vi ho fatto risparmiare!"
"Eh, Signo', mo' dobbiamo organizzare una cosa corretta! Qua ci sono dei CAPITALI in ballo e non dobbiamo commettere imprecisioni."
Alla parola CAPITALI, pensando alla cifra del famoso Bbbuono, quasi mi sbellico.
"Allora: l'errore iniziale l'ha fatto il mio collega: lei non poteva chiedere di essere domiciliata qua senza essere iscritta altrove. Quindi iniziamo col dire che deve cancellarsi dalla nostra ASL. Poi si va ad iscrivere ad Avellino e il giorno dopo richiede la cancellazione.
A cancellazione avvenuta, con il libretto di Avellino, torna qui e possiamo fare la pratica di domiciliazione, così quando chiediamo il nulla osta, la ASl di Avellino sa cosa risponderci"

Insomma, tarantelle di tempo e danaro
Per ripagarmi della perdita, pretendo di trovare Terry Gilliam alla ASl di Avellino, impegnato a girare "Irpinyl", il sequel di Brazil.

3 commenti:

  1. Sonno campana anch'io, napoletana per la precisione, trapiantata a pisa e con alle spalle l'esperienza della asl pisana. Ti assicuro che neanche qui son rose e fiori: ho avuto altri problemi ma... li ho avuti. Tutto il mondo è paese credimi :)

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    1. Adesso capisco perchè amo particolarmente le tue ricette!
      Anche io sono napoletana di nascita e crescita, avellinese di recente residenza e domiciliata nella terribile provincia Nord...

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  2. Io napoletana solo di nascita e famiglia, ma qualche ricetta napoletana tramandata dalle donne di famiglia nel mio blog le troverai (pastiera, panzarotti, struffoli...) cresciuta in Svizzera, poi a Torino, infine trapiantata per sempre a Pisa. Ma Napoli è nel mio cuore non solo per il legame di sangue, diciamo che la mia vita è qui ma quando ascolto qualche vecchia canzone napoletana o vedo una foto del golfo mi emoziono... perché comunque le mie radici sono rimaste lì. Ciao Gaia, buona giornata.

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