11 febbraio 2013

Chiacchiere, bugie e tarantelle!

Chiacchiere, frappe, cenci, bugie... 
Qui a Napoli si chiamano chiacchiere, è indiscutibile. E potevo farmi mai mancare chiacchiere e lasagne in questo mio primo Carnevale gluten free?
Non se ne parlava nemmeno, nonostante tutto cospirasse contro di me!
La fornitura di pasta a forma di lasagna deve aver scansato Napoli e dintorni, manca al "Paradiso del celiaco" (la farmacia in cui ultimamente mi rifornisco), manca al supermercato... è destino che la debba fare da me!
I miei esperimenti culinari continuano tra alti e bassi, ultimamente confesso di aver commesso altri spatascetti, complice la mancanza di tempo, l'inesperienza e la mia proverbiale distrazione...

Ma le chiacchiere... caspita, sono sempre stata la reginetta delle chiacchiere da quando sono maggiorenne!
Le ho sempre fatte con la Pastamatic, un aggeggio infernale che mia nonna regalò a mia madre e che mia madre ha passato a me. Mamma non ne sopporta il rumore e la lentezza esacerbante, io, invece, sono sempre stata appassionata di macchine. Quando ero ragazzina non mi dispiacevano neanche i fornai della pubblicità (ve la ricordate? Pastamatic, la forza di cento braccia!)
 In tutti questi anni i bicipiti pagnottosi dei fornai si saranno avvizziti ma la mia Pastamatic funziona gagliardamente almeno dal 1985!
Ecco, e quest'anno, comme aggia fa???
Mi sono rimboccata le maniche e, innanzitutto ho bonificato la Pastamatic.
L'ho aperta tutta quanta, ho spazzolato per bene tutte le parti che avrebbero potuto nascondere farine contaminanti e ho lavato in lavastoviglie tutte le parti mobili consentite. (Se non avete dimestichezza con l'elettricità non cimentatevi! Io sono un poco temeraria, però ho avuto un bravo maestro e qualche piccola riparazione mi riesce)
Poi sono andata a caccia di una ricetta sglutinata.
Stavolta mi è venuta in aiuto Raffaella con le sue bellissime bugie, mi sono fatta ispirare dalle sue proporzioni ma ho mantenuto gli ingredienti della mia ricetta:

150 gr di farina per pane e pasta lievitate BiAglut
1 uovo intero
40 g di zucchero
1 cucchiaio di olio di semi
1 cucchiaio di Cointreau (doveva essere grappa ma non ne avevo in casa)
un pizzichino di sale
un mezzo cucchiaino di lievito in polvere garantito senza glutine
nella mia ricetta c'era anche 1 cucchiaino di essenza di limone ma ho evitato pensando che con il Cointreau facesse a cazzotti.

Ho infilato tutto nella Pastamatic, la palla di pasta è venuta bella, liscia e satinata. mezz'ora di riposo e poi via, attraverso la trafila...
Un disastro!!! 
Questa pasta, pur essendo abbastanza elastica, dalla trafila in bronzo esce DEVASTATA!!! Più che una pettola larga 4 cm è una collezione di striscioline e coriandoli... Con il Carnevale ci starà pure bene ma con le chiacchiere non va proprio!
Mo' pare che ogni volta che faccio qualcosa per forza, ad un certo punto, ci sia una tarantella in agguato!
Ed è certo che con le tarantelle i racconti sono più divertenti, è certo pure che tra la cucina senza glutine e le tarantelle ci sia una proporzionalità diretta...
Eppure le lasagne (che ho fatto con la Farmo per pasta all'uovo, seguendo pari pari la ricetta sulla busta) sono passate benissimo senza intoppi e sono venute bellissime, sottili sottili... e senza tarantelle!
OK. Sfoderiamo il mattarello e stendiamo queste benedette chiacchiere a mano.
La rotellina zigrinata per fare i bordi bellilli non ce l'ho.
La pazienza di piegare il pezzo di sfoglia per fare una specie di nocchetta mi è passata.

Dedichiamoci al sanguinaccio, va....
Ecco, per il cioccolato con la cannella (che ci piace chiamare comunque sanguinaccio perché fa più Carnevale, ma certo è che di sangue non ce n'è nemmeno una goccia) ho usato la ricetta di mammà, che è senza glutine già di suo.

250 ml di latte
1/2 bicchiere di acqua
80 g zucchero
50 g burro
15 g maizena
una confezione di cacao amaro adatta per celiaci
buccia di mezzo limone
cannella (sempre garantita senza glutine) q.b.

Si inzia riscaldando il latte con la buccia di limone, lo si fa arrivare quasi ad ebollizione e poi lo si abbandona lì sui fornelli, coperto. Si scioglie la maizena nel mezzo bicchiere d'acqua. Si mescola lo zucchero con il cacao e poi a poco a poco si amalgama l'acqua con la maizena, fino a fare una pasta cremosa. Mia mamma dice sempre che se si mescola in quest'ordine i grumi di cacao non vengono. Provare per credere.
Abbandonare anche la pasta di cacao e tornare alle chiacchiere.

E' ovvio, dopo un anno non ricordo più se le chiacchiere si gonfiano friggendo nell'olio molto caldo o in olio  tiepido. In più la padella è nuova (la mia fida padellona è passata a miglior vita la settimana scorsa) e le chiacchiere sono senza glutine... devo improvvisare.
E prima è troppo caldo... e dopo è troppo freddo... ogni scusa è buona a che queste sfaticate non si comportino a dovere. Se è caldo si bruciano in tempo reale. Se ne metti troppe insieme l'olio cala di temperatura e i dolcetti si imporpano e non si abboffano...
In qualsiasi caso ho capito che tra ricetta sglutinosa, padella nuova e olio, le chiacchiere piccine venivano meglio di quelle più grandi. Così tagliuzzato a metà quelle più grandi.

 Quelle piccole e quadrate sono venute davvero belle gonfie, quelle più grandi sono state meno costanti. E' ovvio che non vi farò mai vedere quelle secche, marroni e bruciate ma, fidatevi, almeno 5 o 6 mi sono venute così...


Finita la frittura, sono ritornata a bomba sul "sanguinaccio"!
Bene: eliminare le scorzette di limone dal latte e, con pazienza, sciogliere la pasta di cacao nel latte tiepido.
una volta che è tutto sciolto, rimettere sul fuoco e continuare a girare fino a che il tutto non si addensi per benino.
A questo punto spruzzare con la polvere di cannella e sciogliere il burro tagliato a cubetti.
Io, confesso, ho prolungato un poco la cottura e ho usato non più di 20 grammi di burro.
Il risultato è stato ... ehm... ehm... se ci fosse stato davvero il sangue si sarebbe dovuto scoagulare... eparina o San Gennaro, per non avere una crema solida!
Servire freddo, insieme alle chiacchiere.

Ecco, io  e il mio amato consorte anacoreta ci siamo trezziati queste chiacchiere fino a sera.
Nel pomeriggio ho giocato alla piccola fotografa e ho cercato di fotografarle... è stato un lavoro difficile perché i villi, impazienti di ricevere e di assorbire per la prima volta fritto e cioccolata insieme, mi si appendevano al cavalletto e mi facevano le ditate sugli obbiettivi.
Si mettevano davanti alle luci e si rotolavano nello zucchero al velo.
Insomma, hanno fatto talmente tante scostumatezze e mi hanno fatto talmente innervosire che quando poi li ho visti gonfi, translucidi e un poco sofferenti per le troppe chiacchiere non mi hanno fatto pena. 
Anzi, ho guardato dritto negli occhi il villo più paffuto di tutti, quello che aveva ancora l'orletto a spazzola sporco di cioccolata e gli ho detto a bruciapelo: domani pane e acqua!
E visto che qui  il pane è problematico, solo acqua!


P.S. Le lasagne, belle, sottili e ben riuscite, una volta cotte si sono disintegrate. Praticamente nel ruoto mi è rimasta solo l'imbottitura. Il sapore era ottimo ma abbiamo praticamente mangiato un pasticcio di ricotta, salsicce e provola... altro mezzo spatascio...
Mi sa che al lato del blog devo aggiungere una tacca per ogni spatascio praticato...


Piccolo dizionario napoletano/italiano
comme aggia fa : come devo fare?
Mo': ora

tarantella: la tarantella è un ballo popolare ma in questo caso il termine è usato in senso figurato. "Fare le tarantelle" significa fare qualcosa passando per mille difficoltà.
bellilli: bellini

imporpano: si inzuppano (si riducono piene d'acqua come un polpo)

abboffano: si gonfiano assai
Trezziati: il verbo trezziàre significa: giocarsi un lungo tempo di attesa per prolungare il godimento che verrà
ruoto: teglia con un timballo al forno (per capire davvero cosa il ruoto rappresenti vedere questo video)

8 commenti:

  1. Gaia è sempre un piacere leggerti, davvero. Complimenti per la ricetta, buonissima. Baci.

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    1. Grazie, Emma, è bello sapere che ti piacciono le mie cosine! Un abbraccio!

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  2. Brava Gaia. Le mie a causa del loro difarsi le ho lasciate spesse quasi 5mm e sono venute una schifezza. Per quest'anno basta con questi malefici dolci carnevaleschi.
    Ellen
    p.s. credo di avere da qualche parte il dettaglio dei tempi di lavoro della mia mdp. Appena trovo la brochure ti mando una mail.

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    1. Ellen carissima, pure le mie non erano sottilissime, visto che la pasta non collaborava troppo. Io non sono troppo brava a stendere le sfoglie, però ho notato che con la ricetta che ho seguito le chiacchiere più sottili hanno fatto fatica a gonfiarsi durante la frittura. Diciamo che le più carine (quelle che ho fotografato :DDD ) erano alte un paio di millimetri.

      Se riesci a trovare i tempi della mdp mi fai un regalone!

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  3. Anche mia madre aveva la mitica Pastamatic, ovviamente in tempi in cui la celiachia non sapevamo cosa fosse. Ricordo che la si usava per lo più il sabato o la domenica mattina per fare la pasta fersca o i biscotti e i lunghi tempi di attesa prima che uscisse l'impasto. Credo sia in qualche armadio. Bando alle ciance, che cosa cucinerai di buono per San Valentino? Ciao

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    1. Anche noi la usavamo la domenica mattina, mia madre però l'ha sempre detestata proprio per la lentezza sconvolgente e me l'ha regalata con un innaturale entusiasmo quando ho messo su casa!

      Per San Valentino avrei voluto fare qualcosa di carino ma durante la settimana non è facile trovare il tempo... ho prodotto un tortino di purea di patate e funghi che ancora non riesco a "dominare". E in questa occasione sembrava uscito dalle viscere del Vesuvio ed essere dotato del potere di espansione della schiuma poliuretanica!
      Un abbraccio, a presto!

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  4. Sei una forza della natura! Io sono convintissima che prima o poi il pane per te sarà una passeggiata, che farai delle splendide paste fatte in casa e che verrò a chiederti consigli...lo sai che ho le voci a e b e sappi che loro hanno sempre ragione...so' certezze da chaltron woman ;-)
    Mi rileggerò la crema sanguinaccio, perchè mi intriga tantissimo. Buona domenica!♥

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    1. Speriamo che le tue voci abbiano ragione, Fabi!!!
      L'anno prossimo mi piacerebbe davvero mangiare una lasagna con la pasta che non sia evaporata!!!!
      La crema di sanguinaccio è bbbona assai (specie se non la fai diventare quasi solida come ho fatto io), se la adatti al senza lattosio/lattevaccino poi te la ricopierò sicuramente quando inviterò a cena la mia coppia di amici deglutinati/delattosati!
      Un bacio

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