11 gennaio 2013

Il biscotto del riscatto

Dopo tanto pandoro ben riuscito non potevo non tornare sui miei passi.
Biscotti. La mia croce, la mia bestia nera...
Ho riflettuto a lungo sull' epocale spatascio del mese scorso e ho iniziato a pensare a come rialzare la mia bisco-autostima in maniera dignitosa.
Le rotelline girano e mi torna il mente la nonna Maria  (quella sicula), che aveva una predilezione per detti e proverbi.
 "mai lasciare la via vecchia per la nova..." 

Ecco, allora perchè cambiare pericolosamente la fonte delle ricette se in questo delicato periodo di apprendistato ho trovato una serie di porti sicuri?
E quindi il segreto sarà quello di prelevare il protocollo per il mio prossimo esperimento biscottoso da una delle raccolte di ricette che non mi ha mai tradito!
In effetti i pasticcini di Carla, fatti da Gianna e ospitati nel blog di Anna già da tempo mi avevano fatto venire l'acquolina in bocca... L'ho scritto troppo complicato, comunque la fonte del pasticcino è questa.


La ricetta la ricopio tal quale, per il procedimento, invece, vi rimando alla fonte.


Ingredienti (quelli contrassegnati da ** devono essere garantiti senza glutine come da etichetta o prontuario AIC)
- 125 g di burro morbido, a temperatura ambiente
- 75 g di zucchero a velo **
- 1 uovo a temperatura ambiente
- 190 g di farina Biaglut (sacchetto da 1 kg)
- 1 bustina di vanillina **
- la punta di un cucchiaino di lievito per dolci **
- la scorza grattugiata di un’arancia non trattata (nel mio caso, anche questa è di Carla!)
- Qualche ciliegina candita **
Ieri sera mi mancavano le ciliegine candite ma non mi sono fatta impressionare. Ho immaginato i miei biscotti meno colorati ma sempre appetitosi.
Burro e uovo a temperatura ambiente: OK
Farina Biaglut: presente! (Ho speso bene i miei bbbuoni)
Arancia non trattata... ehm... chissà... ben lavata comunque sì
Lievito, vanillina e zucchero adatti: tuttapposto.

Parto e monto il burro con lo zucchero, esattamente come descritto, aggiungo gli ingredienti nell'ordine e arrivo ad ottenere una bella palla di pasta satinata e liscia. L'unica differenza che ho apportato è stata quella di incorporare lievito, farina e vanillina usando sempre la planetaria ma con la "foglia" al posto della frusta e a velocità bassa bassa.
Sfodero la mia sparabiscotti ancora nuova di zecca (e meno male, se l'avessi usata glutinosamente chissà se avrei avuto il fegato di continuare a servirmene), riempio e sparo.
Niente. Una palla indistinta si accumula sotto la sparabiscotti.
La alzo e sparo di nuovo. La pasta esce e mantiene pure la forma dei petali, ma non si stacca dall'attrezzo.
OK, andiamo con la sparabiscottologia comparata: ne sparo uno sulla teglia nuda, sul tappetino siliconico  fuxia, poi sul tavolo, su un foglio di carta... uno shot, due shot come consiglia il libretto di istruzioni... niente, non si stacca nulla.
Avrei dovuto forse documentarmi meglio sulla sparabiscotti??? :DDDD
A questo punto approda in cucina il consorte, il cui esercizio dell'anacoresi è stato evidentemente disturbato dalle mie jastemme.
Preleva la sparabiscotti dalle mie mani e assesta un colpo fenomenale al pistone, costringendo la poveretta a rilasciare il biscotto. Il tavolo vacilla e gatti fuggono da tutte le parti per il fragore.

OK, OK, tuttapposto... facciamo come facevano gli antichi: teglia e sac a poche.
I biscottini fioriscono sulla teglia: chi a forma di ciambellina, chi di medaglioncino rigato... non saranno bellissimi ma sembrano promettenti.
QUello che non vuole collaborare, come al solito, è il forno vintage: o va a tutto vapore o si spegne, altro che i 180° richiesti dalla ricetta! Così, non potendo variare la temperatura, ho spostato la teglia verso l'alto ogni due minuti...
Insomma, alla fine i miei pasticcini, di forme e spessori variabili ed improbabili, sono usciti dal forno quasi indenni, soltanto un po' dorati sul lato ventrale.
Io ne ho addentato uno caldo... yummm
Il consorte ha aspettato che si raffreddassero e, nel suo gergo minimale ha sentenziato:

"piccole bombe caloriche perfette accanto ad una tazza di té"



Io, felice, me ne sono tramortiti tre nel latte e caffè di stamattina: sinceramente, ma proprio sinceramente: altro che biscottini sglutinati e confezionati!
E facendo due rapidi conti, considerando che dalle dosi proposte da Gianna/Anna ho tirato fuori 24 pasticcini... senza la ciliegina candita sono un'ottantina di kilocalorie a biscottino... non proprio pochissime ma... che buoni!

Dopo la colazione con questi fantastici biscottini, all'Ufficio  urbanistico della II porzione duodenale   si è presentato il sig. Villo Gambrino con tutta la documentazione in regola per aprire una vera e propria sala da The  accanto ad una delle piazze più frequentate del Tenue...

I Villici crescono e si arricchiscono...




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