31 dicembre 2012

La tensione del "fuori casa": come ti affronto il cenone del 31

Ecco, devo dire che un poco di tensione ci sta!
Sono solo due mesi che vivo gluten free ufficialmente (e quindi bado anche a colapasta, cucchiarelle, briciole, caccavelle, prontuario, addensanti ecc ecc) e non sono ancora bravissima nel gestire il "fuori casa".

Io sono un'atipica e apparentemente l'ingestione di glutine non mi provoca effetti collaterali.
"Che mazzo!" direte voi,
"Per niente!" rispondo io.
In questa fase di apprendimento mi sarebbe utile avere un segnale interpretabile per capire se e dove sbaglio.
(forse non è proprio così, con il passare del tempo mi sembra che il mio intestino sia sempre più... reattivo. Dovrei mangiarmi una bella pizza per capire, ma non ho il coraggio)

Il cenone di fine anno, tradizionalmente con gli amici, è di quelli che ci si organizza e ognuno porta una pietanza. Ho chiesto la disponibilità di tutti i cucinanti a tenere presente le mie nuove esigenze. Ho degli amici cari e sensibili e immediatamente si è trovato un menù mooolto compatibile con il gluten free!
Però stare senza pensiero (con tante persone che cucinano, la confusione e la mia distrazione) è assolutamente impossibile.
Eravamo moltissimi e alla fine si è deciso di organizzare due cenoni in due abitazioni diverse. Questo mi dispiace, il capodanno è una delle poche occasioni in cui riusciamo ad incontrare amici di vechia data.
Essere in pochi, invece, mi aiuta a "controllare" meglio le famigerate caccavelle contaminate ed essere serena.
L'equilibrio tra la paranoia e la reazione autoimmune è sottile e difficile da raggiungere!

Ma se io non avessi il fantastico marito che ho, forse non sarei così sportiva con la celiachia. Cucinerà per tutti una paella messicana, abbiamo scelto con cura gli ingredienti e già da ieri sera soffrigge cipolle e rosola tocchetti di pollo e maiale.
Gli altri cuochi hanno previsto semplici spaghetti con i frutti di mare (mi porto dietro i miei, con i famosi bbbuoni ho la pasta che mi spunta dalle orecchie, starò attenta a cuocerli prima degli altri) e orata al cartoccio (magari darò un'occhiata agli aromi) Coi broccoletti di Natale in padella vado di lusso! Mi sono procurata un minizampone gluten free e me lo porto dietro con le lenticchie, perchè alla tradizione non rinuncio ma ci tengo pure al villo integro!
Ho un pandoro (primo esperimento da me portato a termine, niente di entusiasmante ma meglio del confezionato) senza glutine. E poi serenità, allegria e stare insieme!

Poi, per il vostro divertimento di fine anno, voglio riassumervi le occasioni in cui mi sono trovata a mangiare fuori in questi primi sessanta giorni ufficiali.
Situazioni normali che sono diventate improvvisamente eventi stranissimi:

  #1 Festa sul luogo di lavoro: grande pranzo, grande affluenza. La cuoca ha pensato ad inserire nel menu una serie di cibi senza glutine, me lo dice di persona. "Bene - penso - se si è posta il problema avrà anche saputo come preparare". Mangio un antipasto e un pirottino monoporzione di primo piatto, chiaramente liberi dal nemico (carne e riso). Non avevo dei dolori di stomaco del genere da parecchio tempo... Vattelappesca se la signora cuoca si era improvvisata "gluten free" oppure se le materie prime facevano schife

#2 Invito a pranzo domenicale da amici: la mia amica Alessandra aveva inizialmente pensato che il mio blog senza glutine fosse dettato da un'operazione di solidarietà. Le racconto della mia odissea e lei, per nulla impressionata dalla novità, prende carta e penna e si fa spiegare cosa posso mangiare.
In pochi minuti mette su un menu adatto a tutti i commensali. A pranzo porto solo una fetta di pane per me (e dire che la mia amica ha una panetteria NEL palazzo, che profumo!!!!) e un dolce per tutti (ovviamente senza glutine, al momento riesco a fare solo un buon tiramisù). Fantastica Alessandra, pranzo rilassato, villi esultanti.

#3 Festa di compleanno: Domanda: "cosa puoi mangiare?" Risposta: "mozzarella, prosciutto crudo, verdure, carne non impanata, niente cose con farinacei usuali però..." Domanda: "Bene, avevo pensato di fare delle pizze... che dici?" Risposta: "E fai le pizze, io non me le posso mangiare ma ci sarà pure qualche altra cosa..." Risposta del padrone di casa " E come no!"
Ho mangiato mozzarella, prosciutto ed insalata per antipasto, primo, secondo e contorno. Il festeggiato si è un po' offeso per il fatto che non ho assaggiato nemmeno un pezzettino di dolce...

#4 Festa di Natale al lavoro: l'apoteosi del pane e della pizza. Farinacei insinuati ovunque, piatti pieni di rustici sfogliati (di cui vado pazza), teglie di pizze imbottite di salsicce e friarielli, peperoni, melanzane. Nemmeno una mozzarellina. Pizza di scarole, un'altra cosa di cui vado pazza, come se piovesse. Io, al centro di questa sarabanda di grano tenero con un bicchiere di coca cola in mano (gli altri due celiaci, furbissimi, si erano guardati bene dall'intervenire). I dolci, come si dice a Napoli, te li buttavano per faccia: Pandori, panettoni, mignon, cassatine. Una prova davvero durissima. Una fame inusitata.
Ad un certo punto il mio collega Alberto (glutinofago) mi ha preso sotto braccio e ha dichiarato: Basta, non mangio più. Solidarietà celiaca! Valeva la pena soffrire solo per questo!

#5 Invito a pranzo improvviso a casa del mio super super superiore capo chiarissimo illustrissimo. La circostanza era particolare e del tutto fortuita. Ero terrorizzata. Non potevo rifiutare nè potevo esercitare il controllo che avrei voluto. Ma per fortuna il mio sup. sup. chiar. ill.  è un uomo estremamente intelligente e la sua consorte ancor di più. Mi hanno descritto cosa avevano in pentola per pranzo e hanno preso atto delle mie esigenze,  hanno evitato di aggiungere la pasta ai legumi e hanno cotto  il pesce in maniera adeguata. Fantastici!

#6 Pranzo prenatalizio con parenti di mammà. Il menù è consono, diamine, sono in famiglia e sono tutti attenti. Un poco di stress nello stare dietro dietro alla signora che si occupa della cucina (colapasta, cucchiarelle, lavaggio piatti). Un poco di male di panza l'ho rimediato (anche qui il dubbio mi viene: sto diventando entericamente sensibile alle contaminazioni o è solo normale amministrazione?"

#7 Cena della Vigilia e Pranzo di Natale. Tutto perfetto, sono stata in famiglia e si è attenti al gluten free. Mia madre sta prendendo confidenza con questo modo di mangiare  e i menu si stanno ampliando. Mi sono resa conto che al di fuori del mio appartamento il "pericolo" è sempre in agguato, ad esempio ho aperto un mobiletto di cucina e mi stava per cadere in testa (e sui cibi) un pacco aperto di Manitoba poison...

#8 Pranzo del 26 dai miei cognati. Ricevo una email prenatalizia: "Ti ho già comprato pane e pasta senza glutine, conosci più o meno le cose che cucino, fammi sapere cosa puoi mangiare!"
Un pensiero delicato e davvero gentile, il pranzo si svolge senza intoppi e, soprattutto, senza glutine, con una pasta sugo e ricotta dedicata (mentre gli altri la mangiano al forno, cotture differenziatissime e possibilità di contatto ridottissime) e secondo e controni naturalmente senza glutine (agnello al forno e tantissime verdure in padella). Dopo tutti questi giorni di stravizi provo quasi sollievo a non potermi permettere le "ciociole" e dolcetti di Natale glutinosi...


Buona fine dell' anno, a tutti coloro che passeranno di qui!
Gaia


5 commenti:

  1. sei circondata da persone che ti vogli bene, e' gia' una buona compensazione a quella benedetta palla del glutine...se un giorno verrete a trovarmi mi mandi avanti una bella lista...
    Auguroni a te e Francesco

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    1. Auguroni anche a te, carissimo!
      Ma tu non hai bisogno della lista: sulla tua tavola mi piacerebbe trovare la "Gran Fetta Falcopardo" preparata dalle mani dell'autore!
      Un abbraccio!

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  2. Mannaggia Gaia, come ti capisco! Per me il natale da ospite rappresenta la prima e più rigida occasione di dieta ogni anno...Stasera tanto per dire, mia suocera ha fatto la pizza di patate e non avendo pan grattato senza glutine, l'ha cosparsa di corn flakes tritati. Erano senza glutine? No, certo. Ti pareva...
    Ti auguro un buon 2013
    Ellen

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  3. E' stata una cena interamente preparata da mani maschili e, bisogna dirlo, qualità alle stelle!
    Certo, mi aggiravo con una cucchiarella di plastica azzurra sotto il braccio (che mal si intonava al vestito) per impedire che venisse immersa in acque glutinose e ho parato molte briciole che volavano come coriandoli. Ma con molte mani ai fornelli in piccoli spazi e con bimbi vivaci meglio non poteva andare.
    Sono fierissima della mia compagnia: non c'era nulla che non potessi mangiare eccetto i roccoco che non mi piacciono!!!
    Un poco di imbarazzo per me solo quando il coltello del pandoro sglutinato è entrato in contatto con un pezzo di pane... l'ho lavato e mi è stato fatto notare che sto diventando paranoica... Per me era giusto, insomma a casa mia non taglio le mie cose con il coltello del pane di tutti. Mi si dice che la parente X celiaca non ci fa caso ai coltelli...
    Devo migliorare le mie scarse qualità comunicative perché se qualcuno mi fa notare che sono paranoica poi lo divento davvero, perché ci rifletto per una settimana.
    Buon 2013 a tutti!

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